Pensieri Vizzi!
La caratteristica più rilevante della nostra Petite Patrie è che chiunque si può improvvisare a fare qualsiasi cosa: dall’albergatore al ristoratore, dal poeta allo storico, dal commerciante al critico d’arte… le competenze non servono, tanto va sempre bene. Leggo l’articolo a firma di un militare in pensione che si cimenta in acrobazie letterarie per descrivere una collettiva di artisti valdostani a nome Re-Tour. Volteggia tra le parole come un paraplegico e il risultato non può che essere quello di un clown. Risate! Giuro che era da un po’ che non ridevo così di gusto! Sentite qua. Antonio Vizzi, presidente del cospicuo pacchetto di voti che si riassume nell’etichetta “Associazione Croste valdostane”, così scrive degli artisti sulle pagine del Corriere della Valle. “Cesare Marguerettaz, scultore che ha scoperto la vocazione dell’artista al servizio del mondo animale per modellarlo elegantemente”. Uhaaa uhaaa! Artista al servizio del mondo animale? E chi dipinge le nature morte è un artista al servizio della frutta?!
Il simpaticone continua: “Marina Torchio che per onorare il proprio cognome (nome omen), crea con il grès forme espressive cariche di spiritualità”. Uhaaa uhaaa! Dunque le forme espressive cariche di spiritualità che la Torchio ci offre sono il vino, l’olio, i fogli di carta stampata… ma anche la pasta! Non mi risulta. Vuoi vedere che il nostro critico intendeva il tornio detto anche ruota del vasaio? Ad ogni buon dire non vedo vasi nell’opera dell’artista e non mi risulta abbia mai usato torni per creare le sue sculture. Così come non vedo “messaggi e contenuti sociali” nell’opera di Barbara Tutino e quali sarebbero i momenti irripetibili nell’opera di Bobo Pernettaz? Quelli vissuti dalle galline? E in cosa consiste la ricerca tecnica che porta alla “Vita sognata” di Gianni Bersezio? Insomma il Generale-di-brigata-degli-alpini-in-congedo spara a caso parole e concetti di cui non conosce il significato: fa fine e non impegna. Ma i lettori del Corriere della Valle bevono come rosolio questi pensieri Vizzi (nomen omen)? Intanto la lobby delle Croste ha a disposizione: una sede fissa in via G. Elter ad Aosta; la sala delle conferenze della Biblioteca Regionale dove poter organizzare le assemblee; una galleria propria ricevuta dal Comune di Aosta in comodato d’uso per sei anni; la disponibilità periodica dei locali della Saletta Finaosta, l’uso frequente della Saletta comunale. Insomma l'”Associazione Croste valdostane”, saldamente cementata nel capoluogo, fremente di pulsioni interiori è lunica stella che brilla nelle proposte “culturali” della Città di Aosta.
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30 gennaio 2015 a 15:08
Famoso per vendere fumo, in senso figurato, possibilmente a deficienti ex presidenti di proloco di paesi, e per farselo strapagati, in nero. Amico di una ex-professoressa ora in pensione che probabilmente è anche la ghost-writer delle sue baggianate.
30 gennaio 2015 a 15:09
Mi correggo: “strapagare”.
30 gennaio 2015 a 16:59
ho fatto il servizio militare (sono uno dei pochi fessi) ad un Comando Zona: nelle camerate circolavano unicamente giornaletti pornografici, erano la nostra cultura. Gli ufficiali li conservavano gelosamente nel fondo del loro cassetto.
30 gennaio 2015 a 23:21
-SIAMO PIENI DI “NULLA”-
ORMAI ABBIAMO PASSATO LA LINEA…!
PATUASÌA – che fare?
FORSE GLI ARTISTI …DONERANNO I LIBRI ALLA -NOSTRA- BIBLIOTECA
(fare per avere- avere per dare -e CONDIVIDERE!!
-chissà – probabilmente li scriveranno personalmente!!
-CHE TRITATA!
30 gennaio 2015 a 23:39
È ora di vedere qualcosa di nuovo-
ARTISTI VIVACI- PULSANTI- SANGUIGNI
BASTA CROSTE
BASTA CROSTE-INTERIORA -MUFFE.-INERTI-ESAUSTI
BASTA!!
VORREI ARTISTI “INTEGRI” che ci parlino di DIGNITÀ-
VORREI ARIA FRESCA E PULITA-
31 gennaio 2015 a 07:54
@raz les bolles
Anche ai miei tempi il nero è sempre stato caro 🙂
2 febbraio 2015 a 06:45
Minkia!
Io non capisco una mazza di arte, ma adoro le mucche ricciolute di Marina Torchio, le trovo bellissime e allegre, oggi passo a rivedermele.
Non vorrei trovarle più, sloggiate da una bottiglia di olio Bertolli…
As pèul nèn…