Minorati!
Se la francofonia la interpretiamo in questo modo dopo quasi settant’anni di Autonomia imbottita di soldi, beh… allora è il momento della riforma del Titolo V!
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28 gennaio 2015 a 15:27
Beh, in effetti già che c’erano potevano tradurre in francese anche il cognome …
28 gennaio 2015 a 15:38
Credo sia usuale la traduzione del nome di battesimo dei santi nelle lingua di colui che scrive, vedasi: http://en.wikipedia.org/wiki/John_Bosco,
anche noi italiani diciamo Carlo Magno, Abramo Lincoln, Lutero, Luigi XVI, ecc.
28 gennaio 2015 a 15:52
Quindi dovremmo poter dire Carlo De Gaulle? Roberto Kennedy? Antonio Blair? E’ orribile! però diciamo Giuseppe Stalin… com’é ‘sta storia? Ad ogni modo Jean Bosco fa morire dal ridere!
28 gennaio 2015 a 17:08
Farà ridere Jean Bosco, ma in Francia gli istituti a lui dedicati si chiamano proprio Jean Bosco.
Perdonatemi il commento acido, in questo caso parliamo di un dettaglio, ma più in generale spesso ride chi non sa o non capisce.
28 gennaio 2015 a 17:33
Scuola plurilingue valdostana con supercazzola:
Dove studia il suo ragazzo?
Al Saint Jean Bois di Castiglione Dora…
Al Saint John Wood di San Vincenzo della Fonte……
28 gennaio 2015 a 17:41
tabelloni a parte, se l’istituzione funziona, ….i problemi sono altri
28 gennaio 2015 a 18:57
D’ora in avanti chiamerò Carlo il generale e presidente francese. Chi riderà per sentirmi citare Carlo De Gaulle sarà uno che non sa o non capisce. 🙂
28 gennaio 2015 a 19:08
Viva Brigitta Bardot!!
28 gennaio 2015 a 20:00
“Carlo” De Gaulle suona buffo perché, bilinguismo o no, nessuno lo dice così.
28 gennaio 2015 a 20:38
Elio di Rupo in Belgio , come viene chiamato dai valloni (in francese o in italiano) ; e dai fiamminghi ?
28 gennaio 2015 a 21:29
Solo ad Aosta posso percorrere la rue Antoine Gramsci!
28 gennaio 2015 a 22:15
Scusi signor Mathieu De Renzis, ma c’è qualcuno, bilinguismo o no che chiama il santo Jean Bosco? E non dovrebbe far ridere?
28 gennaio 2015 a 23:45
Premetto che non condivido la campagna vostra e di Roberto Mancini contro il francese in Valle d’Aosta (ne ho invece approvate tante altre). Per farla breve, non è questo il punto, penso sia un tema complesso, non univoco, ma che se vissuto con cultura e intelligenza possa declinarsi in ricchezza e apertura (e sia più di sinistra che di destra). Richiede uno sforzo “alto” ed è lampante anche a me che la questione sia stata strumentalizzata nel peggiore dei modi da un’enorme fetta di politica e società valdostane.
In francese, francese in Francia per dire, si dice proprio Jean Bosco. Ci sembra che stoni solo perché siamo abituati alla dizione italiana, per nostra ignoranza quindi. Mi è parso allora che nelle vostra invettiva, che non condivido ma legittima, l’abbiate “fatta fuori dal vaso”. Da qui la mia battuta accusatoria, di cui mi scuso visto che ho la pretesa di criticare i vostri toni polemici.
Inevitabile che compaia su una scuola di una regione ufficialmente bilingue. Perché non ridere allora di “scuola primaria / école primaire”? Indipendentemente dal nostro sentire sul bilinguismo in VdA,
Detto questo, altri e troppi a tutti i livelli sono gli esempi di italianismi o traduzioni alla “bite de chien” che, sì, dimostrano spesso un attaccamento di facciata al francese in Valle d’Aosta.
29 gennaio 2015 a 00:00
sembrerà strano a chi non conosce il francese ma in Francia lo chiamano proprio così…..
29 gennaio 2015 a 13:30
Signor Glele, in Francia traducono anche l’intraducibile … c’est la grandeur!
29 gennaio 2015 a 13:38
Signor Mathieu De Renzis io non ho mai fatto una campagna contro il francese! Le ricordo una lettera fuori dal coro che scrissi ai tempi delle manifestazioni studentesche in sua difesa. Io sono contro l’imbecillità che ha portato alla povertà culturale la nostra regione. Il francese io lo difendo non in virtù di ragioni storiche (la storia è un fiume che cammina e non si ferma), ma per semplice buon senso: siamo frontalieri con Stati francofoni e una lingua in più non può che arricchirci e renderci competitivi. Per tornare al nostro Giovanni, io trovo, ma è appunto una posizione personale, che i nomi non dovrebbero essere tradotti, lo fanno i francesi che traducono qualsiasi cosa in nome di una passata grandeur. Jean Bosco è un insulto come lo sarebbero Carlo de Gaulle e Francesco Hollande.
29 gennaio 2015 a 23:41
Che dire di Cristobal Colon…ei fu nativo di Genova…(nome cognome-!!)