Lo shopping di Davide Perrin!
Di Roberto Mancini.
Dunque rinvio a giudizio per Davide Perrin, ex astro nascente della politica valdostana, proveniente dalla fucina di pensatori simil-catalani della Jeunesse Valdotaine. Quella che ha espresso Joel Farcoz (nome di battaglia:”senque te bèi”….), il guerrigliero che il XXV Aprile voleva la Resistenza contro lo Stato italiano.
Il tutto con la benedizione di Gianni Torrione, autonominatosi suo press-agent, perché ormai gli ex socialisti , abbandonata la leggenda che si occupino di maggior giustizia sociale, fanno il verso ad Eva Klotz.
I fatti: indagando sullo scontro di due bande, una italiana e una albanese, per il controllo di un night club di Chatillon (competizione composta, di pacato stile bokkoniano eh? Spaccio di droga, tentata estorsione, lesioni, violenza privata, sfruttamento della prostituzione…), i carabinieri intercettano alcune conversazioni.
In una di esse un politico (appunto Davide Perrin, all’epoca assessore comunale a Torgnon), promette 1000 euro alla banda italiana in cambio di voti di preferenza personale per le imminenti regionali.
Agli albanesi, niente promesse o richieste: non votano, dunque non interessano ancora come lobby elettorale.
I carabinieri si allertano dunque anche verso questo filone di possibile reato, ed arrivano a filmare e registrare le fasi del voto di scambio che avviene con modalità familiste. Secondo la documentazione di accusa, i soldi pattuiti vengono infatti consegnati a Cosimo Lippo, leader della banda italiana, da Fulvio Perrin (cugino di Davide), nel pomeriggio del 20 maggio 2013 in un parcheggio di Nus.
Ricapitoliamo: dopo la sentenza d’appello “Tempus Venit” la ‘ndrangheta è certificata in Valle (clan Facchineri). Reato accertato: Estorsione mafiosa. Poi i Nirta, parenti di quelli di Duisburg, pure loro certificati in Appello. Reato accertato: traffico internazionale di droga. Condanna in primo grado di giudizio per i Taccone di St Marcel, collegati alla cosca Pesce di Rosarno. Reati contestati: tentato omicidio, rapina, lesioni, danneggiamento con incendio, il tutto con aggravante del metodo mafioso. Recentemente (ma con grande difficoltà…) il Senato ha modificato il 416ter per ciò che concerne lo scambio elettorale politico-mafioso. Finora infatti il voto di scambio era configurato e punibile solo in presenza di “dazione di denaro”, per cui è stato necessario introdurre nella legge il concetto di “traffico di influenza o altre utilità”. Che vuol dire? Che finora i giudici avevano le mani legate: più nessun politico dava soldi in cambio di voti. Si tratta di una modalità rozza e superata. (roberto mancini)
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22 dicembre 2014 a 22:32
si tratta di un ingenuo principiante alle sue prime esperienze.
23 dicembre 2014 a 06:53
Mutatis mutandis, ci sono analogie tra questi 1000 euro e i famosi 80 euro, anche se questi ultimi sono sventagliati alla luce del sole con puerile tambureggiamento pubblicitario (unico modo per pescare consensi a dritta e manca) e non infrangono codici: entrambi indicano la degenerazione della politica.
23 dicembre 2014 a 11:44
Borluzzi;
Io allenerò l’Inter, ma tu la Badalucchese: che cacchio di paragone fai?
Gli 80 euro sono una furbata populista, alla comandante Lauro, e non mi piacciono.
I 1000 euro per comprare voti sono un reato, che inficia l’essenza della democrazia, ossia la libertà del voto.
Se il voto diventa “mercato”( con quotazioni in Borsa?), la democrazia non esiste più.
Esiste differenza tra una furbata e un reato? Entrambe le mancanze sono da mettere sullo stesso piano?
Questo dobbiamo spiegare ai cittadini.
Un atteggiamento “sconveniente” può essere gravissimo, ma non necessariamente è reato:
Esempio?
Se scorreggio al ricevimento di Queen Elisabeth a Buckingham palace, commetto un’infrazione contro la correttezza e il buon gusto, non contro la legge.
Se invece allo stesso ricevimento sono impeccabile, perfetto nel baciamano, ma mi fotto tre forchette d’argento, violo la legge.
Ecco, secondo l’accusa il sig Davide Perrin ha scorreggiato contro la democrazia, ma sopratutto ha commesso un reato.
Non è stato solo “sconveniente”, ma ha pure violato la legge.
Duplice infrazione, insomma.
23 dicembre 2014 a 12:38
Mamma mia, che entrata a gamba tesa e soprattutto ingiustificata: oltre a d aver detto “mutatis mutandis”, ho pure scritto che gli 80 euro “non infrangono codici”, con ciò stesso sottintendendo che i 1000 euro li infrangono….
Mi pare che quanto da me detto sia del tutto in linea con quanto da te scritto.
Mi dai del difensore d’ufficio di un rossonero, fatto che spiacerebbe al tuo datore di lavoro che è un presidente nerazzurro/indonesiano?
Poffarbacco!
23 dicembre 2014 a 12:59
Torniamo a noi:
secondo il Pm in Vda, oltre ad una acclarata presenza mafiosa, accreditata da sentenze , si pratica il voto di scambio.
Domanda:
con modalità artigianali, come sembra dimostrare il caso Davide Perrin, oppure con tecniche più sofisticate?
Questo mi sembra il tema.
24 dicembre 2014 a 12:51
Solo 5 commenti?Bho? Sarà il Natale…tutti più buoni..o più c……i?
24 dicembre 2014 a 13:18
Grazie Poudzo!
Su certi argomenti, la gente si ammala del morbo del curato di Pescarenico…
24 dicembre 2014 a 14:43
E pensare al grano che ha (di famiglia, non certo per merito suo, ovviamente) quel ragazzo!! Poteva fare il nababbo a vita, ma evidentemente non gli bastava. Davvero l’avidità di certe persone è sconvolgente.
Che tristezza.
24 dicembre 2014 a 17:41
con modalità raffinatissime, secondo il mio punto di vista, e non solo, che la giustizia non ha i mezzi per contrastare. Né qui, né altrove. Evidentemente non li ha perché non glieli vogliono dare. Per il 2015 prevedo la forzata uscita di scena di Matteo e del suo filone di indagini. Hanno vinto lo Stato (Napolitano e complici) e Messina Denaro. Tutto il resto viene dopo, a cascata.
24 dicembre 2014 a 17:43
scusate: di Di Matteo. Troppi Matteo.