L’Augusto Salvino
Riprendo l’argomento: Rollandin, perché la parola razzista secondo alcuni illustri scriventi facebookiani è fuori luogo. La frase detta al Congresso unionista dal nostro Presidente della Giunta non è per loro tacciabile di razzismo. Dunque vedo di analizzarla insieme a voi. “Oggi è difficile fare norme e offrire garanzie orientate specificamente ai valdostani. Sfortunatamente le regole europee su temi come la casa o il lavoro mettono sullo stesso piano chi viene da fuori. Bisogna impedire che ci gestisca chi non è valdostano“.
Secondo il Furbacchione che sa benissimo di avere la maggioranza dei valdostani dalla sua parte, l’Europa e lo Stato sanciscono regole che sfortunatamente mettono sullo stesso piano chi viene da fuori con i valdostani. Che tipo di regole sono definite dall’Europa e dallo Stato e per chi? Non certo per gli immigrati clandestini verso i quali è ancora in vigore una legge che li considera illegali e dunque, in quanto tali, non possono certamente entrare nelle graduatorie per una casa popolare o per avere un lavoro che non sia in nero. Chi vi può accedere deve essere residente (se non ricordo male l’Europa ci ha tirato per le orecchie perché in Valle d’Aosta la residenza veniva elargita dopo otto anni di permanenza contro i cinque richiesti). Dunque, qualsiasi persona in regola con la normativa statale ed europea e anche regionale può per diritto entrare nelle graduatorie con le pari opportunità di chi in quel luogo vi è nato. Perché ogni cittadino è uguale di fronte alla legge, lo sancisce la Costituzione italiana che è valida anche per i valdostani. Secondo il giornalista, Stefano Sergi, il razzismo è “altra cosa” e si esplicita se si usano le parole negro o terùn: “ho solo detto che non vedo razzismo in quelle parole, visto il mestiere che faccio sarei stato ben contento di far due pagine su frasi come “fuori i negri e i terùn, ma non mi pare le abbia pronunciate...” (da facebook).
Insomma, il nostro bravo giornalista è ancorato all’idea più tradizionale e storica del termine, quella che vede la discriminazi0ne tra diverse razze o etnie, ma l’odiosa parola nel tempo si è evoluta e ha abbracciato altri tipi di discriminazione. “Quelli che vengono da fuori” presuppongono il loro contrario: “quelli che sono dentro” e sono quindi identificati da Rollandin come una categoria estranea alla collettività valdostana e pertanto non avente gli stessi diritti che, invece, per colpa dell’Europa e dello Stato, hanno. Su facebook si è creata una stucchevole discussione sul senso etimologico del termine, un modo per sviare il succo della frase ed evitare imbarazzi. Forse avrei dovuto usare la parola xenofobia? O etnocentrismo? Sarei stata politicamente più corretta? Mi dite nella sostanza cosa sarebbe cambiato? Nulla! Il succo sarebbe rimasto uguale: chi viene da fuori deve venire dopo di chi sta dentro! Il silenzio delle opposizioni è allarmante. Come mai il buon Donzel, così facile all’enfasi da parrocco di campagna, non trova in questa una occasione per esprimere i suoi lirici sentimenti? E le virtuose associazioni? E l’altro mondo possibile?
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Tag: Augusto Rollandin, Congresso Union valdotaine, Europa, Raimondo Donzel, Razzismo, Stato italiano, Stefano Sergi
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4 dicembre 2014 a 17:42
L’ha ribloggato su Il Blog di Tino Soudaz 2.0 ( un pochino).
4 dicembre 2014 a 17:42
Ho letto la “stucchevole discussione” su fb e pertanto non voglio riaprirla. Voglio solo dire che evidentemente Rollandin ragiona già come sovrano di uno stato indipendente. Probabilmente vorrebbe portare da 5 a 50 gli anni di residenza.
Per sdrammatizzare e cambiare argomento riporto da “La Stampa” valdostana di oggi:
pag. 44: “Imu, terreni esenti solo nei Comuni sotto quota 600”
pag. 45: “Carosello Imu sui terreni agricoli, niente esenzione fino a quota 600”.
Forse anche a “La Stampa” occorre controllare le stampanti.
4 dicembre 2014 a 18:45
Siccome i “diritti” delle persone che vivono in Italia non sono uno “stato di fatto” ma li decidono i politici, le case popolari potrebbero anche essere date esclusivamente a cittadini nati in Italia visto che sono pagate coi soldi di anni e anni di tasse di italiani e visto che, se non lo sapete, l’80 % delle città arabe, tolte quelle turistiche, rifiuta l’ingresso e il visto a qualsiasi cittadino non sia arabo… altroche’ case popolari… Non entri nemmeno….
4 dicembre 2014 a 19:00
Però chi non è valdostano a tanti del palazzo è molto utile e questi hanno ricevuto ben altro che case popolari.
4 dicembre 2014 a 20:40
Sig. Marcox. L esempio che lei riporta dovrebbe bastare! Purtroppo L ITALIA la stanno regalando da tempo gli Italiani,con il buonismo e sicuramente per qualche tornaconto. Siamo fatti cosi ne carne ne pesce,ne bianco ne nero,siamo grigi,la bandiera ha importanza solo per il calcio!siamo una via di mezzo,semplicemente poco carattere,giustifichiamo tutto e chiunque.Siamo unici,e faremo nel tempo la fine che meriteteremo,non c è scampo lo dicono i numeri.Chiunque venga nel nostro paese fa e dice quello che gli pare e ottiene di tutto…non è colpa di quest ultimi,MA NOSTRA.(DI ALCUNI)
4 dicembre 2014 a 22:00
Sig Marcox,
le tasse le pagano pure gli immigrati, per la precisione 3,9 miliardi, il che significa che molte pensioni INPS sono pagate dai loro versamenti.
Secondo:
abbiamo la fortuna di avere leggi che tutelano le minoranze ( mai sentito parlare dello Statuto Speciale valdostano? No? Lei vive su Marte?) perché dopo l’atroce esperienza del fascismo assassino col suo anti-semitismo, i padri costituenti hanno voluto delineare uno stato nel quale , con pari diritti e dignità, potesse vivere gente diversa per religione, idee, razza e lingua
Ripugnava ai padri costituenti l’idea dell’omogeneità razziale, linguistica, religiosa:
quella era stata espressa dagli stati dei luridi nazi-fascisti, che avevano appena incendiato il mondo.
Purtroppo nell’ultimo ventennio molti stati arabi, forse perchè aggrediti dall’Occidente, si sono indirizzati verso una prassi di rigetto verso la via italiana ( ed europea).
Con Saddam Hussein i cristiani caldei ( circa 3 milioni) avevano tutela e il ministro degli esteri (Tareq Aziz).
Ora la guerra di aggressione, lunga tre volte la II guerra mondiale, ha scatenato l’intolleranza politica e religiosa.
Lei vuol dire che ci si deve ispirare ai modelli peggiori?
All’Arabia Saudita, bastione Usa ma finanziatrice dell’Isis, e dove non sono autorizzate fedi diverse?
Che si deve rispondere solo stesso piano?
Che le loro cazzate ci devono portare ad imitarli?
Bel ragionamento…
4 dicembre 2014 a 22:05
Patuasia,
mi sembra di ricordare che il regolamento della case popolari sia stato giudicato discriminatore dalla Corte Costituzionale, appunto perché lesivo del principio di uguaglianza.
Tanta fatica che avevano fatto per scriverlo in modo da favorire la clientela dei politicanti locali!
Già, perché gli immigrati non votano….
4 dicembre 2014 a 22:46
però i calabresi sì.
4 dicembre 2014 a 22:49
e’ stata una provocazione, ma l’atteggiamento razzista non c’è più quando cambia la convenienza.
4 dicembre 2014 a 23:27
Il mio non e’ un discorso razziale… Dico solo che i cittadini italiani devono poter decidere cosa regalare e a chi… Invece tutti i “contributi” sono scambiati x “diritti”… Pero’, siccome è pieno di alloggi sfitti di privati, certo, meglio realizzare altre case popolari così possono essere date a persone che poi non pagheranno né affitto né spese… Ho una idea, regagliamoli anche l’auto e la benzina… Mi sembra che sia pieno di persone viziate dallo Stato.. E’ la legge stessa che lo permette e consente….
4 dicembre 2014 a 23:43
sig Marcox,
le chiedo scusa ma non riesco capire il suo pensiero.
Sicuramente colpa mia, che sono limitato.
Però, mi scusi, ho anche l’impressione che lei usi le parole alla cazzo, come viene viene.
Se le case vengono assegnate a chi lavora, pur provenendo da un Paese diverso, non sono un “regalo”.
In cambio di quel “regalo” la gente immigrata lavora onestamente e paga le tasse ( lo ripeto: 3,9 miliardi!).
L’unica benzia che ho visto regalare finora è stata quella dei buoni, e finiva nelle tasche dei valdostani.
Un bell’esempio, a proposito di gente viziata….
Il regalo è durato una vita, ora la cuccagna è finita. Chieda l’indipendenza.
5 dicembre 2014 a 07:36
Beh mi sembra che Rollandin cavalchi l’onda nazionalpopolare del momento, ben rappresentata in Francia da la Lepen e che in Italia ha visto Salvini farsi interprete dei “malpancismi” dei cittadini. La differenza è che il nostro navigatissimo “imperatore”, identifica la patria con la Valle d’Aosta. Scaricare le colpe di trent’anni di sprechi ie bagordi passati a premiare bovini, costruttori di stalle gargantuesche (che in realtà si costruivano ville) nonché a costruire il vaccodromo più grande del mondo (forse perché l’unico?), su dei fantomatici esseri provenienti da “fuori” (potrebbero essere anche venusiani per quel che ne sappiamo)è la moda del momento e sortisce sempre i suoi begli effetti elettorali.
Gli stessi che hanno permesso trent’anni di divertimento, beandosi tranquillamente dei privilegi valdostani, senza preoccuparsi delle conseguenze di cotanta opulenza immeritata, ora continueranno a votare questi signori, nella speranza che la “Petite Patrie” chiudendosi a ricccio possa conservare le sue inusitate ricchezze e privilegi. Beh, anche Rollandin lo sa, quei tempi sono finiti;Roma sta chiudendo i rubinetti e la valle potrebbe tornare la povera cenerentola (più povera della Basilicata) d’Italia. Speriamo solo che nel frattempo giunga un’invasione venusiana a giustificare la pochezza di chi ci ha governato in questi trent’anni e di coloro che li hanno votati e continueranno a farlo…
5 dicembre 2014 a 07:52
Parlo anche per mie esperienze dirette e documentabili.
Si parla di razzismo e si sottintendono persone caratterizzate da alcune aree, più o meno lontane, di provenienza.
A queste aree molti associano possibili comportamenti al di fuori della legge.
Io dico: il dito va puntato, se si vuol tener conto della gerarchia delle colpe (gerarchia soggettiva), non verso chi proviene da queste aree, ma piuttosto verso chi in Italia ci sta o c’è stato in quanto membro di paesi UE.
Puntualizzazione un po’ OT ma doverosa, implicitamente critica verso chi ha voluto questa UE strumentalizzata e snaturata poi per altri fini da troppi, direi con la stessa religione, razza, idee e lingua (acquisita) per usare la terminologia manciniana.
Peste colga chi mi ritenesse leghista.
Appunto a Mancini: non viene rispettata in Valle dallo Statuto la dignità (cui il Nostro fa qui riferimento) delle persone intelligenti, posto che somministra loro il pedaggio del perdere tempo con percorsi linguistici imposti, anzichè personalmente scelti, e a nulla approdanti.
5 dicembre 2014 a 08:50
Ricordo a tutti coloro che ritengono che ci siano un “noi che abbiamo diritto a” e un “loro a cui vengono offerti regali” che gli stranieri contribuiscono al PIL nazionale per una percentuale attestata sull’11%, con circa 7 miliardi annui di versamenti Inps (fonte Cnel). Non mi sembra del tutto onesto dire i servizi sociali a cui hanno diritto (anche “loro”) siano proprio un regalo (“nostro”).
5 dicembre 2014 a 10:25
Grazie signora Alice!
Il regalo se lo pagano….
Che hanno pagato i valdostani per la benzina e lo statuto speciali? Fontine rosse alla merda?
5 dicembre 2014 a 11:13
Se la pagano. Pagano anche la “luce” della CVA, gallina dalle uova d’oro della petite patrie che da tempo qualcuno sta spennando senza sosta. Li però si entra anche senza essere troppo valdostani … ovviamente se si hanno i padrini giusti … nessuna graduatoria dove si impicci l’UE o lo stato.
5 dicembre 2014 a 14:24
@ marcox dice: se non lo sapete, l’80 % delle città arabe, tolte quelle turistiche, rifiuta l’ingresso e il visto a qualsiasi cittadino non sia arabo…
Minchiata sparata alla cazzo. Che cazzo vuol dire “le città arabe” che rifiutano l’ingresso tolte le città turistiche? Se non ti fanno entrare (e già questa è una cazzata) non entri in tutto il paese e basta. Mica sono le città che danno i visti. E quali sarebbero le città turistiche? La Mecca è turistica o no? Ci possono entrare gli occidentali oppure no? E Medina? E la Turchia? Istanbul? E’ araba o europea? ….è vero è turistica… Izmir? Forse è turistica pure questa.