Ripartiamo da tre?
Di antirazzisti dichiarati in Valle siamo in tre: Patuasia, Roberto Mancini e Andrea Chatrian. Non mi risultano altre critiche alla pesante affermazione del presidente Rollandin che accusa l’Europa e lo Stato di non voler creare cittadini di serie A e di serie B, che critica indirettamente la Costituzione che vede tutti uguali davanti alla legge. Riporto la frase che il presidente ha detto al Congresso unionista per chi se la fosse persa con la speranza di poter leggere qualche altra frase indignata. “Oggi è difficile fare norme e offrire garanzie orientate specificamente ai valdostani. Sfortunatamente le regole europee su temi come la casa o il lavoro mettono sullo stesso piano chi viene da fuori. Bisogna impedire che ci gestisca chi non è valdostano“. Non vi sembra che si tratti di razzismo allo stato puro? Dunque state zitti?
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3 dicembre 2014 a 14:31
Pur esprimendo la mia incondizionata stima nei confronti del trio, mi permetto di dissentire. Naturalmente il Presidente voleva intendere i “valdostani” per residenza, non certo quelli “etnici”. Parlava di tutti quelli che amano la VdA e vogliono viverci o venirci a vivere, lavorarci o venirci a lavorare: insomma gli attuali residenti e gli immigrati. Mica razzismo. Di cosa parlava allora? Bè certo intende lasciare fuori quelli che prendono la residenza in VdA e invece vogliono vivere a Carema, a quelli deve pensare la regione Piemonte, naturalmente, così come la Lombardia deve pensare ai milanesi che prendono la residenza al Courma nella seconda casa e manco vengono a votare, ma solo quando sant’Ambrogio cade su settimana…
O no?
3 dicembre 2014 a 16:04
Vivere in Valle è ancora bello. Anche nei piccoli paesi. Ma quando un rappresentante di alto livello istituzionale, votato a gran voce, si esprime in tal modo … la preoccupazione è il minimo. Su chi prende la residenza per convenienza, … una volta per i buoni, poi per il bon chauffage, … è evidente che qualcosa non funziona … nel chi concede la residenza, magari appena prima di una delle tante tornate elettorali, per un voto … che in una piccola regione fa la differenza.
3 dicembre 2014 a 17:22
Le carenze culturali degli unionisti sono evidenziate dalla ridicola espressione del loro timoniere che considera “fuori” ciò che non è in Valle.
La Valle è una parte d’Italia e io me ci sto per respirare questa aria fregandomene delle cavolate rossonere, etnolinguistiche e mendicantizie che a turno siano.
Quanto GG scrive su residenti/Piemonte/milanesi mi fa cadere le braccia per il ridotto orizzonte che evidenziano.
3 dicembre 2014 a 23:44
Quell’affermazione del Presidente conferma il tramonto augusteo….!
4 dicembre 2014 a 09:16
Borluzzi, era ironia. Sono ancora basito quando ripenso alla riforma dei concorsi del 1992 (credo), quando il ConsVda ha deciso di conteggiare, ai fini del punteggio, la conoscenza del francese.
9 dicembre 2014 a 13:04
Provo pena, null’altro!!!! E’ tutto cio’ che sta trascinando la Vallee verso il baratro!!!!