Ennesimo rogo
Riceviamo dal giornalista Roberto Mancini e volentieri pubblichiamo.
Allegri! Stanotte a Cervinia ha preso fuoco l’ennesimo escavatore.
Incendio doloso, è una vecchia tradizione culturale valdostana, che trovate documentata nel sito del giornale torinese Nuovasocietà.it. Niente di allarmante, non dura da tanto: solo da circa 30 anni…
Ora tutti si eserciteranno nella nobile arte del negazionismo: l’ Uv sosterrà che sono fuochi celtici, antica tradizione di druidi, dunque preziose radici etniche, da preservare. Non è esclusa la pubblicazione di qualche pregevole volume dal titolo “il rogo dell’escavatore nel pensiero federalista”. Il Pd affermerà che non era un fuoco, sono esagerazioni vetero-marxiste, ma solo un fuochino, un amabile fuocherello acceso da volenterosi boy-scout renziani. Stella Alpina che era autocombustione. Forza Italia che erano estremisti di Sinistra che fumavano “canne.” Però per ora il fenomeno ( chiamiamolo così..) non è associabile ad altri rimasti misteriosi e dal significato più nettamente intimidatorio, gli inquirenti propendono per un “semplice” e maldestro tentativo di furto.
Per ora dunque limitiamoci a segnare un punto in più un punto in più nella nutrita statistica degli incendi di macchine movimento terra. Niente fretta, siamo valdostani. (roberto mancini)
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Tag: escavatore, rogo, Valle d'Aosta, Valtournenche
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3 settembre 2014 a 14:25
Seee… Il ladro ha fatto una pausa sigaretta, si è addormentato e la cicca ha incendiato la pala 🙂
Oppure per il ladro maldestro è stata una questione d’orgoglio: “Piuttosto che lasciarlo qui gli dò fuoco” 🙂
Ma va là, inquirente…. Dov’è che hai fatto il militare? A Cuneo?
3 settembre 2014 a 15:41
evoluzionismo valdostano: dai fienili agli escavatori.
3 settembre 2014 a 15:48
Autocombustione=combustione di un AUTOmezzo. Senza stare a gingillarsi sui perché e i percome. Almeno secondo il ben noto vocabolario della lingua valdostana…
4 settembre 2014 a 18:29
Meglio un inquirente che ha fatto il militare a Cuneo di un inquirente con le certezze di AostaCapitaledegliEscavatoriIncendiati, che crede di sapere tutto ma probabilmente non ha mai visto un ladro da vicino. Dunque, è bene sapere che molti incendi di mezzi da movimento terra in Valle hanno origine dichiaratamente mafiosa o talvolta paramafiosa (avvertimento o tentativo estorsivo che utilizza un modus operandi di tipo mafioso ma non proviene da cosche o ‘ndrine). Altra cosa sono i furti di scavatori e camion su commissione, tipologia di reato abbastanza comune in territori dove sussistono molti cantieri all’aperto. Vi ricordate gli scavatori rubati in Media Valle e ritrovati in Liguria, tanto per fare un esempio (a proposito, ciao Guido come va?)?. Ebbene, secondo gli esperti dei Vigili del fuoco, a Valtournenche nel tentativo di mettere in moto lo scavatore il presunto ladro ha collegato maldestramente i fili e ha dato origine a un corto circuito. Non avendo particolari protezioni elettriche, il mezzo ha preso fuoco. E’ solo un’ipotesi, comunque; gli inquirenti stanno indagando a 360 gradi. Questo per dire che non è sempre e solo ‘ndrangheta quando va a fuoco uno scavatore, esistono anche i semplici furti su commissione che finiscono male.
5 settembre 2014 a 09:00
Sig Guadonelguano,
Lei ha perfettamente ragione, guai a giungere a conclusioni affrettate.
Però in Vda, dove per mettere un punto fermo ( la sentenza Tempus Venit) ci sono voluti 30 anni di “fenomeni” e di incendi, è umano che si sviluppi un sentimento di frustrazione generalizzatrice.
Ripeto, lei ha ragione :
guai se si sviluppa la convinzione che “tutto è mafia”, perché poi si conclude che “niente è mafia”.
La invito a leggere sul Fattoquotidiano di Merc 3 Settembre il magistrale pezzo di Antonello Caporale su Potenza.
Fatte le debite proporzioni, ci possono essere analogie con la situazione locale.
Grandissimo giornalista.
5 settembre 2014 a 09:23
Letto, riletto, ritagliato e messo nel cassetto dei preferiti