Siamo al verde!


Gattone Follien fa lo spiritoso. Scrive una lettera alla Stampa, in risposta a un lettore che criticava la scelta dell’abbattimento dei 55 alberi, con un tono che vorrebbe essere ironico in realtà è solo patetico. Anche lui, come il sindaco per la rinuncia alla Dédarpa, è addolorato dalla scelta che riduce il patrimonio verde del capoluogo a qualche arbusto: è la responsabilità che lo obbliga al verdicidio. Gli alberi malati vanno eliminati senza alcun dubbio. L’idea che si possano curare non lo sfiora neppure. Non lo sfiora neppure la domanda sul perché in una molto poco ridende cittadina di montagna ci siano così tanti alberi malati. Già, perché? Possibile che Torino invece conservi i suoi viali alberati senza che qualche malattia li decimi tutti? Dice che Aosta non rischia la desertificazione, che le chiome verdi sono in aumento… ma dove sono? Questo non lo dice. Date un’occhiata al Quartiere Cogne e fate un confronto con le fotografie di qualche lustro fa, non troverete alberi nuovi, quelli sono morti da subito e non sono mai più stati sostituiti. Prima di partire avevo letto un’altra lettera che denunciava il calore insopportabile negli appartamenti del Quartiere, probabilmente dovuto alla impermeabilizzazione del terreno, a quella lettera Gattone Follien non aveva risposto. Modena ha messo a punto un progetto di buone pratiche per rendere la città più fresca tra queste l’alberatura stradale. Ma sono molte le città italiane ed europee che si stanno dotando di strumenti per migliorare la vivibilità in fatto di clima. Aosta invece va al contrario. Ma con ironia!

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19 commenti su “Siamo al verde!”

  1. Il Pretoriano Says:

    E se gli alberi mancanti ad Aosta li mettesse a sue spese la Telcha che ne dite? Visto che non gli hanno fatto pagare ancora le fidejussioni per il teleriscaldamento e devono mettere a posto tutto il manto stradale….! Deliberiamo per favore.

  2. paolo fedi Says:

    Oggi passavo in via Elter, dietro il CRAL COGNE, lungo i palazzi gialli di edilizia popolare che stanno per essere conclusi (immagino la consegna a primavera prossima, giusto in tempo per le elezioni…). E’ di tutta evidenza che l’intera fila di tigli da poco abbattuta “non si confaceva” con il nuovo edificato, sani o malati che fossero gli alberi. In ogni caso la perizia di turno li ha dichiarati tutti malati e così il problema non si è posto; qui come in altre vie e luoghi della città. Scrivo queste poche righe per evidenziare, da esponente comunale di minoranza, che le scelte sul verde della città, in tutti questi anni, sono tutte e solo della maggioranza. Come opposizione siamo ricorsi (noi di ALPE in particolare) in molte occasioni all’accesso agli atti per visionare le perizie sugli alberi. Non si contano le nostre iniziative sul verde pubblico (interrogazioni, mozioni) presentate in Consiglio comunale. Nei dibattiti abbiamo sempre definito “Aosta città nemica del verde”. Nei programmi elettorali abbiamo sempre dedicato attenzione agli alberi e alla vivibilità della città. Se gli alberi sono malati e/o pericolosi non c’è dubbio che vadano prontamente abbattuti ma è altrettanto evidente che, più che le perizie, sono gli indirizzi politici a determinare la sostituzione di tanti begli alberi con quelli che noi definiamo “cespugli”. Ritengo opportuno questo mio intervento perchè non si pensi che tutti siamo d’accordo sulle scelte operate o che in Consiglio nessuno si è mai posto il problema.

  3. Il Pretoriano Says:

    @ Sig. Fedi
    Allora, per far capire alla cittadinanza come si opera, si esce (ABBANDONA) dall’Assemblea e si rinuncia anche al gettone…! Magari, così facendo si raccattano anche qualche voto e preferenza di chi ne ha le palle piene di questi lestofanti e incompetenti messi lì da una massa di cittadini comprati dai voti di scambio. Che ne dice?

  4. milagros Says:

    Vorrei vedere voi , con delle belle scarpe di cemento se non vi ammalereste e cioè fatevi un giro per la città dove agli alberi hanno lasciato tutt’intorno 1 piccolo fazzoletto di terra circondato , se va bene, da blocchetti autobloccanti se no da marciapiedi con bitume e cemento Via Chaligne , Cso. Battaglione , tanto per fare alcuni esempi . Non occorre essere dei botanici esperti ma, come fanno a non ammalarsi se non gli si lascia del terreno vitale per il loro nutrimento e, poi ci lamentiamo quando capitano le “famose bombe d’acqua” che il cemento non è piu’ in grado di assorbire.

  5. paolo fedi Says:

    Signor Pretoriano, non funziona così il gioco della politica: se per ogni cosa che non va la minoranza dovesse uscire dall’aula dopo 2 volte non se la filerebbe più nessuno, la maggioranza farebbe comunque quello che vuole, e i cittadini direbbero: “ma questi qui cosa li paghiamo a fare se non lavorano mai?”. In ogni caso questa opzione l’abbiamo sperimentata nel maggio 2010. Lei che confida in questa pratica (utilizzabile sicuramente per cose di estrema gravità) si ricorda perchè? Scommetterei di no. Successe perchè a 10 giorni dalle elezioni (negli ultimi 45 giorni di consiliatura tutte le deliberazioni sono sospese per legge a meno che non ci sia il carattere di urgenza o gravità) il Consiglio venne convocato per firmare l’accordo di programma per la realizzazione del parcheggio dell’ospedale. L’urgenza di quell’atto a favore di Tropiano e co. 10 giorni prima del voto lascio immaginare a lei quale fosse. Guardi, la politica non è il mio lavoro: cerco di metterci le mie idee e di farlo con coerenza e coscienza. Non sono l’unico e le garantisco che anche tra le file della maggioranza c’è chi fa così. Non è facile capire all’esterno quello di cui si discute in aula, e alla fine a farla da padrone tra l’opinione pubblica sono le chiacchiere da bar. Se i cittadini abdicano alla politica la vita della città, se non si informano, non si fanno sentire e si limitano a dare il voto ogni tot di anni, non ci sono maggioranze nè minoranze che tengano. Se vuole sapere cosa facciamo in Consiglio e con quali esiti (con quali frustrazioni ma anche con alcune soddisfazioni) basta che ce lo chieda. Il mio nome è in chiaro e comunque come gruppo ogni mese facciamo un report sulla seduta del Consiglio comunale del mese che viene pubblicato sul sito di ALPE. Troverà anche tutte le iniziative sul verde urbano e sugli alberi presentate negli ultimi mesi. Se ha dei suggerimenti da darci rimarrà magari sorpreso dal fatto che siamo umani anche noi e che sappiamo, pur nel rapporto di 10 contro 21 che ci dà poco scampo, sollevare problemi e batterci per degli obiettivi…

  6. lilli Says:

    Sig.Fedi
    Purtroppo non potremo dimenticare. Chissà se la minoranza può verificare se oltre al parcheggio pagato una fortuna… Si sia costruita più volumetria di quella consentita. Il palazzo ex residence Mont Blanc è veramente troppo “opulento”.

  7. paolo fedi Says:

    @Lilli
    La parte fuori terra dell’edificato dell’ex residence Mont Blanc non era nell’accordo di programma. Siccome i protagonisti della vicenda (costruttori e politici) sono nell’occhio del ciclone della magistratura, e siccome i condomini confinanti hanno un contenzioso con la società per danni alle loro proprietà, devo dirle che mi sentivo piuttosto tranquillo riguardo alla rispondenza tra l’edificato e il progetto approvato. Sono però andato oggi a verificare perchè ha ragione a dire che l’impatto visivo è notevole. In realtà si tratta di una differente disposizione dei volumi, edificio più stretto ma più lungo. Risulta che la società non si sia avvalsa degli aumenti volumetrici del “piano casa” ma solo del bonus per l’abbattimento con ricostruzione (10%). I controlli verranno effettuati al termine dei lavori ma su un edificio del genere dubito che verranno trovate anomalie rispetto a quanto autorizzato.
    Per non uscire dal tema degli alberi, se l’ala nuova dell’ospedale verrà costruita, il progetto (impattante in maniera esagerata) prevede l’abbattimento di tutte le piante dell’isolato (via Guedoz e viale Ginevra). Tanto per non smentirci…

  8. bruno courthoud Says:

    Tornando all’ospedale, sono sostanzialmente d’accordo con Paolo Fedi. Credo che prudenzialmente occorrerà però seguire gli acquirenti degli alloggi e le condizioni.

  9. lilli Says:

    Forse Sig. FEDI qualcuno controllerà…come dice bene lei PARLANO LE PERIZIE… chi ha visto per più di 50 anni il precedente caseggiato costruito dai Deorsola, oggi ha una diversa percezione. Prima più stretto, meno lungo e più basso… Ora pare proprio LA CONCORDIA ARENATA… comunque confidiamo in una attenta Comisione Edilizia,. Dimenticavo..
    CI SARA’ ANCHE UNA ZONA VERDE. (questa. È. una buona notizia!!)

  10. Il Pretoriano Says:

    Sig. Fedi, apprezzo la Sua sincerità ed i suoi limiti in politica, ma mi consenta: abbandonare l’aula per giusta causa non è poi così poco pagante in termini politici, perché un atto o è giusto oppure è sbagliato.
    Nel caso del parcheggio dell’Ospedale, abbiamo speso tanti soldi per un parcheggio fittizio su 2 piani tenuto per anni, quindi potevamo stare ancora con il vecchio in attesa di progetti più qualificanti vista l’importanza del manufatto. Avete approvato l’accordo di programma presentatovi dalla maggioranza sull’onda della paura di essere tacciati di sfascisti o l’avete avvallato per un accordo bi-partisan in baratto a qualche altra “porcata”.

    Che tra le file della maggioranza c’è qualcuno scontento lo abbiamo poi visto in Consiglio Regionale di recente e non tutti i Consiglieri sono liberi di parlare e votare anche con voto palese..! (Rolly docet).

    Inoltre, mi consenta, quando la chiacchera arriva nei bar vuol dire che la cosa è stata oramai sviscerata dalla cittadinanza e se ne conoscono i termini del problema nei particolari più di quanto Lei creda.
    Vuole un consiglio se intende ripresentarsi alla prossima tornata elettorale di primavera?
    Quando le proposte che vi presenta la maggioranza sono storte e nauseabonde, non le voti, se ne vada a scuola a fare altro e poi faccia una conferenza stampa anche in un bar qualsiasi della città e vedrà che i suoi consensi personali cresceranno come gli alberi che il gattone Follien demolisce invece di ripiantumare.

    Non me ne voglia e buona serata.

  11. paolo fedi Says:

    @Pretoriano
    Non gliene voglio, non si preoccupi, ma le ribadisco che 5 anni fa quell’accordo di programma non lo abbiamo votato, abbiamo abbandonato l’aula perchè un conto è avere idee, progetti o ideali diversi e votare contro, ma quando si arriva al top dell’indigeribile è giusto ricorrere a tutti i metodi che si hanno per cercare di far passare la notizia. Ci fu l’abbandono dell’aula, ci fu la conferenza stampa e ci fu la campagna elettorale (No Metrò: si ricorda il cavallo di battaglia della maggioranza che prendemmo di mira in quanto paradigmatico della nostra opposizione alle grandi opere? Metropolitana, ospedale, testafochi, teleriscaldamento, nuovo palazzo regionale?) Gli aostani però non dettero soddisfazione nè ai nostri nè ai suoi ragionamenti…

  12. Il Pretoriano Says:

    @Sig. Fedi
    Mi ha convinto del buon operare del Suo gruppo politico in Comune, non ricordavo quanto da Lei descritto. Un lapsus.
    Avrà il mio consenso alla prossima…..!
    Ma si ricordi che una buona opposizione costruttiva migliora le idee della maggioranza, ma quando questa rimane sorda ed inchiodata sulle proprie posizioni tutti i mezzi devono essere messi in campo anche quelli che ti fanno rischiare le querele e/o la galera…!
    Solo così, chi Ti ha votato, ha fiducia della Sua rappresentanza politica ed è disposto a scendere in piazza al tuo fianco per vincere una battaglia fondata sugli ideali e sulla giustizia cosa che in questa Valle non si vedono oramai da troppi lustri.

    Buona giornata.

  13. paolo fedi Says:

    Ho beccato pure le querele (di cui l’ultima insieme a Patuasia dall’assessore Sorbara lo scorso anno). Come vede non mi faccio mancare niente. E la rassicuro, in Comune la minoranza (tutta) lavora bene: se ne sente parlare poco è perchè gli organi di stampa ci trascurano parecchio. Un esempio di informazione controtendenza? Le mostro l’unico riscontro giornalistico trovato ad una nostra recente presa di posizione sulla TASI che proprio trascurabile negli effetti non è stata: http://www.aostasera.it/articoli/2014/07/7/32298/tasi-il-gruppo-alpe-marzi-boccia-la-nostra-mozione-e-poi-attua-le-nostre-proposte. Insomma, nonostante i numeri ci schiaccino (ricordo sempre che la proporzione maggioranza minoranza è di 21 a 10), ci proviamo. E speriamo per l’anno prossimo di lottare a fianco di altre forze che 4 anni fa non c’erano.

  14. bruno courthoud Says:

    E ricorrere al TAR contro una convocazione illegittima, no? Non è nei metodi della politica agire nella certezza della legittimità? O queste cose (il rispetto della legittimità) sono riservate ai soli cittadini? Siamo passati, in un attimo, senza che nessuno se ne sia accorto all’infuori degli addetti ai lavori, dal doppio controllo sulla legittimità degli atti a nessun controllo. Qui l’hanno chiamata “autonomie” (nello specifico “autonomie communale”), in Francia dicono “ce n’est plus de la democrathie!”). A voi il giudizio. A me pare che la certezza (o quasi) della legittimità degli atti, sia il presupposto necessario per qualsiasi agire politico. Alla politica pare di no. Ma che lo dico a fa?

  15. paolo fedi Says:

    @Courthoud
    Provo a risponderle e mi fa piacere se mi/ci suggerisce modalità differenti di azione. Sono strad’accordo con la sua posizione in merito alla necessità di legittimità non solo degli atti ma di tutta la gestione della cosa pubblica. E’ infatti fuor di dubbio che siamo oltre ogni ragionevole punto di rottura. Ma venendo al caso in discussione, un Accordo (maiuscolo) di programma è l’espressione di una volontà politica. Il ricorso al TAR avrebbe modificato l’accordo (minuscolo) di fatto sancito tra Regione, Comune e privato? La convocazione straordinaria non era di fatto già il suggello di quel patto? L’eventuale invalidazione di una convocazione avrebbe modificato la volontà di concludere quell’accordo? Su quella votazione, dopo una giornata epica di scontri verbali (sicuramente poco ripresi dagli organi di stampa), dall’aula, oltre alla minoranza, uscì anche il PD (all’epoca ancora in maggioranza) al completo tranne il fiero Zafettieri (che nel corso della consiliatura aveva già girato un po’ di sigle della maggioranza). Senza quel tradimento avevamo i numeri per far saltare il numero legale e quindi l’Accordo. A quel punto, anche un paio di consiglieri di maggioranza con cui avevamo condiviso la manovra, visto che il piano era saltato, rimasero in aula. Così il “piacere” preelettorale per costruire il maxi parcheggio in deroga a tutte le norme urbanistiche venne siglato. Però torno all’inizio di discussione: un atto formalmente scorretto lo si può riprendere in mano e lo si modifica: se c’è la volontà e i numeri, è solo un rallentamento. Il ricorso amministrativo non mi sembra cioè che avrebbe dato una risposta idonea a cambiare il corso della vicenda…

  16. bruno courthoud Says:

    a mio modesto avviso, nel caso di specie, il fatto era talmente grave, evidente e plateale da richiederlo. Se si pensa poi che a richiedere al Comune la convocazione d’urgenza (quale urgenza?) era stato addirittura il diretto interessato!

  17. bruno courthoud Says:

    Ho l’impressione, per quanto concerne invece l’altro aspetto (i controlli di legittimità), che quando ci si renderà conto della gravità del problema (ripeto: il segretario generale di una città francese medio-grande, quando gli ho esplicitato il fatto, si è messo le mani nei capelli), sarà forse troppo tardi. Tra le riforme in campo si parla addirittura della soppressione dei segretari comunali, in sordina, tutti d’accordo! L’unica voce contraria che ho sentito è quella di Giulio Cavalli, il quale l’ha definita come deve essere definita: un ulteriore grande regalo alle mafie ed al malaffare! Citava anche la stesura giuridica dell’intero articolo: un continuo rimando ad altre leggi, come usasi legiferare in questo paese, tale che, conclusa la lettura, al cittadino comune, ma non solo, risulta impossibile capire o anche solo avere una pallida idea, di che cosa si intenda parlare!

  18. mvietti Says:

    Bruno Courthoud pone un problema generale che la legislazione regionale ha risolto “brillantemente”: il controllo di legittimità degli atti è svolto dal dirigente o, dove non sia presente il dirigente, dal segretario comunale.
    Il gatto si morde la coda in quanto i dirigenti ed il segretario sono nominati dal politico (sindaco o assessore o presidente della Regione) ed al politico rispondono; qualora il funzionario neghi il visto di legittimità il politico può sempre liberarsi di lui, spostandolo ad altro compito o sostituendolo.
    Nel caso della famigerata convocazione urgente del Consiglio comunale di Aosta, l’opposizione tentò di sostenere l’illegittimità dell’operazione, presentando una iniziativa che fu bocciata dalla maggioranza con il parere determinante del segretario generale del Comune, dr. Stefano Franco.
    Era il 13 maggio 2010 ed era Sindaco Guido Grimod. Le elezioni si tennero il 23 maggio 2010 ed il dr. Franco fu confermato segretario generale dal neo sindaco Bruno Giordano il 27 maggio 2013.

  19. bruno courthoud Says:

    Sig. Vietti, Lei ha capito tutto!


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