Ciao albero ciao

Grazie sindaco Giordano e grazie assessore Donzel per il futuro grigio che regalate ai nostri figli. (immagine tratta da internet)
Continua il taglio degli alberi, per la maggioranza dei casi sono sani e robusti, ma vengono decapitati senza indugio (in caso di malattia si usa curali). Dicono che ne pianteranno altri, ma non dicono dove e quando. E poi quanti anni ci hanno impiegato i tigli del quartiere Cogne per arrivare a offrire la loro bella ombra? Piazze di pietra che si scheggia e rompe e non viene sostituita; soldi buttati via per rimpinguare le tasche proprie e degli amici; rumore e disordine e sporcizia (date un’occhiata alle aiuole)…, la nostra città vive una stagione di decadenza e, secondo la campagna elettorale del sindaco Giordano, avrebbe dovuto essere il tempo della rivoluzione!
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27 luglio 2014 a 20:44
Con tutti i forestali che paghiamo dovremmo avere il verde cittadino più bello e rigoglioso d’Italia. Che ne dite?
27 luglio 2014 a 22:23
Concordo con il Pretoriano!
E aggiungo… gli alberi nuovi li piantano dietro la Cogne, per tentare di nascondere la fabbrica. Peccato che si secchino uno dopo l’altro!! Ci avete fatto caso?
28 luglio 2014 a 07:40
La scusa del taglio degli alberi perché “malati” è un pretesto idiota per lavarsi le mani. Basterebbe adottare una politica di censimento e di attento monitoraggio di ogni singola pianta per dormire sonni tranquilli. Ma probabilmente per arrivare a queste conclusioni è necessario un po di sale in zucca…
28 luglio 2014 a 09:05
Signor Il Pretoriano, come darle torto? L’aria fritta appesta l’aria.
28 luglio 2014 a 15:02
@Grazia Pare che non sia un caso ma andare a vedere cosa c’è là sotto…?
28 luglio 2014 a 15:14
Al quartier Cogne è uno scempio. Alberi quasi secolari, sani e belli sostituiti da piantine senz’arte né parte che sani e belli non diventeranno mai. Nel quartiere è aumentata la temperatura media. Quegli alberi d’estate avevano funzione regolatrice del caldo. Adesso il calore risale dall’asfalto e dal cemento rendendo le case forni a microonde. E’ uno scempio inaudito nel silenzio totale, nell’indifferenza, nell’ignoranza.
28 luglio 2014 a 15:38
Il Quartiere Cogne è uno scempio in sé. E’ stata travolta l’urbanistica originaria e con essa l’identità culturale della zona. A poco a poco se ne andranno tutti gli alberi, questa è l’identità di una città che non ha carattere. Anche la romanità paga il suo prezzo all’ignoranza… che pena e che sconforto.
28 luglio 2014 a 17:09
Patuasia sindaco!
28 luglio 2014 a 17:56
E che bel Sindaco..! Un architetto che farebbe sperare in una città più moderna e meno “baccana”?
28 luglio 2014 a 22:42
Il mio voto a Patuasia come nuovo Sindaco 🙂
Concordo ancora con il Pretoriano!
@Nemo meglio non sapere troppe cose…
29 luglio 2014 a 11:24
concordo…..
30 luglio 2014 a 20:10
In viale Conte Crotti gli alberi stanno seccando, quando inizieremo ad usare il sale d’inverno in maniera più parsimoniosa forse riusciremo a salvare quel poco che il comune e privati stanno tagliando. Ma pare che anche dietro al sale ci sia un bel giro…
30 luglio 2014 a 23:26
Stendhal nel 1828 scriveva.” Les Italiens détestent les arbres” . dopo quasi 200 anni penso che il giudizio potrebbe essere ancora tranquillamente lo stesso. Certo ci sono delle eccezioni ma, in generale un albero è considerato dalle amministrazioni un impiccio, un costo inutile, un pericolo certo.
A Dolonne tre anni fa hanno tagliato tre bei pioppi che si alternavano lungo la via che porta all’ormai scomparsa Fonte Vittoria. E’ dell’altro giono il taglio della Robinia monumentale che ornava la Piazza della Chiesa ( Piazza Abbé Henry).
Come dice bene lei, Patuasia, l’amministrazione aostana dice che ne pianterà di nuovi…. al momento però si limita a piantarli, con dubbio gusto, nelle rotonde;
Ha osservato la rotonda posta all’inizio di Via Festaz? Un vero pêle-mêle! Che ci azzecca un Ulivo ad Aosta?
Ed ancora, ha notato l’angolo dei giradini pubblici all’incrocio fra Via Festaz e Piazza Narbonne? Hanno tagliato un albero e lasciato lì a nudo un armadio Telecom con i cavi in vista….
Aosta capitale dell’ambiente é scritto su dei manifesti applicati sui cestini dei rifiuti che si vedono in città: “capitale dell’ambiente”? Ils sont sans gêne!
1 agosto 2014 a 13:25
Aggiungo: dal Nord al Sud d’Italia, basta fare un giro sul Web, non c’é comune che si salvi, come in questo caso Taranto che ha un sindaco di SEL ( Sinistra, ecologia?, libertà)
http://www.quotidianodipuglia.it/taranto/tagliati_alberi_per_la_pista_ciclabile_protesta_a_taranto/notizie/338749.shtml
1 agosto 2014 a 22:15
@cesare pavone
Sig. Cesare, glielo dico io del perché di quell’ulivo nella rotonda all’inizio di via Festaz.! E’ ” l’inchino”, che l’Amministrazione Comunale ha voluto fare ai numerosi calabresi che frequentano la pizzeria ristorante La Rotonda, sa com’è ? I voti…e non certo quelli dei santi….!
3 agosto 2014 a 08:31
Sig. Pretoriano io penso sia solo ignoranza, e aggiungerei anche molto cattivo gusto.Se lei percorre la nostra regione vedrà che ci sono altre rotonde con l’ulivo in valle d’Aosta. Se dovessimo andare a cercare un’interpretazione potremmo dire che sono amministrazioni di sinistra, che è un inchino come dice lei. No è ignoranza belle e buona, e poi inserire un ulivo centenario costa molto di piu che inserire sd esempio una betulla che fa parte del nostro paesaggio. Noi siamo attenti ai costi.
La prima domanda che viene in mente ad una persona che percorre queste rotonde fuori dal contesto paesaggistico e climatico è: “Ma che c’entra”. Io che amo le piante penso anche ai poveri uluvi che in inverno debbono essere tutti fasciati perchè altrimenti motirebbero. Che razza di popolo siamo. È mai possibili che anche all’interno delle amministrazioni comunali non ci sia nessuno che dica qualcosa.
3 agosto 2014 a 09:58
Quanto ha ragione, signora anna! E’ l’ignoranza che è andata al potere. Aggiunta alla cupidigia. I nostri amministratori sono omuncoli e donnette, incapaci di un ragionamento che preveda buon senso e bellezza. Un ulivo centenario fa felice chi lo vende che magari poi ringrazia, non fa felice l’ulivo e neppure chi lo guarda. In inverno non è bello vedere un albero imbacuccato e qui il freddo dura molto a lungo. Non è l’intelligenza che ci governa, ma l’astuzia mafiosa.
3 agosto 2014 a 12:48
La mia era solo una “battuta” e credo che tutti l’abbiano capita…!
L’ulivo, era presente nella nostra Regione già nel secolo scorso quando le temperature erano molto più miti ed ha visto, tra l’altro, la costruzione di numerosi castelli in Valle d’Aosta.
L’ulivo è presente in molti stendardi e gonfaloni delle nostre amministrazioni civiche e rappresenta il simbolo della pace.
Mi spiace per l’ulivo, come pianta, che io apprezzo moltissimo, ma oggi stante le temperature rigide invernali non può essere prevista come pianta d’ornamento, soprattutto all’esterno. Quindi, deduco, che si tratta di solo interesse proporle nelle rotonde.
L’ignoranza di chi decide di metterle è al servizio della cultura mafiosa oramai abbondantemente presente nella nostra vita regionale.
3 agosto 2014 a 22:01
L’ho capita anchio, ma lei mi ha dato un assist straordinario.