Sci estivo libero!
Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
Ma un articolino sul fatto che abbiamo il ghiacciaio sciabile più alto e lungo d’Europa, sul fatto che da Zermatt sia sempre aperto e invece noi chiudiamo due, dicasi due mesi?!? Sul fatto che sto girando le alpi (Stelvio, Tonale, Hintertux ecc) per accontentare clienti che vogliono sciare e la prima domanda dovunque arrivi è: Cervinia chiuso??? Come mai?? Son matti!!!
E alla risposta che la regione darebbe “tanto nessuno vuol sciare a maggio e giugno” facciamo sapere che per esempio questo week end a Bormio non hanno posto negli hotel aperti? Che a Hintertux le piste sono piene di squadre nazionali che verrebbero molto più volentieri a Cervinia perché ci si mette meno ad arrivare in ghiacciaio, la qualità neve è migliore, le piste più lunghe e c’è un paese?(che in quasi tutti i ghiacciai è ad almeno mezz’ora d’auto dalle funivie).
Diciamo qualcosa sul fatto che addirittura fino a fine giugno potremmo essere aperto sul versante italiano senza dipendere dagli svizzeri??
Il tutto non solo per dare risposta ad una richiesta sempre più evidente,ma per prima cosa perché sarebbe ottima pubblicità, secondo perché le piccole realtà come i piccoli hotel e i maestri di sci che si sono ritagliati una loro clientela potrebbero lavorare, mentre così la nostra cara regione impedisce anche a chi vorrebbe lavorare. Senza ribadire il discorso squadre nazionali che sarebbero oltre ad una buona pubblicità un ottimo bacino di affluenza.
Tag: Cervinia, Sci estivo, turismo, Valle d'Aosta
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13 giugno 2014 a 18:57
Intervento insensato.
Premetto: chi scrive o si firma o almeno indica il proprio status e la residenza, specialmente se, come in questo caso, discetta di ambiente montano sciorinando un errore ( ” ….abbiamo il ghiacciaio più alto e lungo d’Europa…”) che lo equipara a certi sindaci dell’Union Valdotaine.
Il problema non è focalizzato rispettando la gerarchia degli ingredienti: è marginale il far lavorare alcuni maestri di sci, la cui attività in tale periodo dipende a valle da risposte positive a monte ad altre angolazioni del tema.
L’apertura dello sci a Cervinia a maggio e giugno è una scelta imprenditoriale in cui i ricavi devono prevalere sui costi.
Ma se questi ultimi non sono compensati dai ricavi complessivi che giungono da impianti e alberghi, è conseguente che in questi due mesi “di spalla” lo sci sia lasciato a località non dico più belle oggettivamente, ma con maggiore appeal soggettivo sullo sciatore di questo periodo.
I ricavi eventuali di alcuni maestri di sci hanno una consistenza irrilevante nel contesto complessivo; se gli impianti vengono aperti i prevedibili pochi maestri operanti in maggio/giugno incassano qualcosa, ma non possono essere aperti per loro prescindendo dai costi/ricavi complessivi.
Né vale il discorso della pubblicità: piste semideserte e conti in rosso non portano pubblicità positiva.
Intervento ruvidamente emotivo, all’altezza dell’italiano sciorinato.
14 giugno 2014 a 08:08
Nel virgolettato tra parentesi ho scordato di unire il termine “sciabile” a ghiacciaio: ma ovviamente intendevo “ghiacciaio sciabile”.
Il ghiacciaio sciabile più alto e lungo non alberga in zona Cervinia (men che mai il ghiacciaio generico con tali caratteristiche).
14 giugno 2014 a 23:39
Non abbiamo attitudine nei confronti del turismo! Cervinia è solo un esempio. Il Bianco è costantemente aperto, frane permettendo, perchè il Rosa subisce uno stop fra la chiusura invernale ed il 21-22 giugno? Il massiccio più esteso d’Europa accessibile solo da fondo valle… Perchè? Gli Svizzeri non hanno un accesso paragonabile alle cime, Monte Rosa Hutte a parte, si son voluti gli impianti in quota, almeno facciamoli lavorare! Diamo un prodotto che nessuno può garantire, le infrastrutture ci sono, organizziamole dannazione!