Un buon esempio


I consiglieri del gruppo di minoranza del Comune di Saint-Vincent, hanno presentato una mozione che richede alla Giunta di impegnarsi per l’approvazione del codice etico denominato “Carta di Pisa”, che promuove la cultura della legalità e della trasparenza negli enti locali. Che gli altri comuni valdostani prendano esempio.

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6 commenti su “Un buon esempio”

  1. Paolo Ciambi Says:

    L’accoglienza da parte della maggioranza non è stata delle più entusiastiche, benché la stessa maggioranza, tramite la biblioteca comunale, avesse promosso, il 20 marzo, un incontro organizzato da Libera con il professore Alberto Vannucci, docente di Scienza politica dell’Università di Pisa e principale autore della Cart di Pisa. Alcuni consiglieri hanno detto di non essere contrari al codice etico, ma preferirebbero adattarlo alla realtà del nostro comune, altri si sono detti convinti che non deve essere adottato dall’intera amministrazione, ma solo dai singoli componenti, altri ancora si sono spinti a dichiarare la propria contrarietà a qualsiasi codice etico. Così, la mozione è stata respinta, anche se il nostro gruppo di minoranza riproporrà il testo in Commissione affari istituzionali. Le ragioni di tanta diffidenza sono ben spiegate dallo stesso Vannucci (http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/03/15/la-carta-di-pisa-il-candidato-governatore-e-il-vero-garantismo/914840/): ”La Carta di Pisa è un codice di condotta per gli amministratori locali promosso dall’associazione Avviso Pubblico nel febbraio 2012. Non ha avuto un successo eclatante in termini numerici, solo una trentina di amministrazioni comunali e provinciali finora l’hanno adottato, molte altre invece hanno avviato un iter che si è arenato strada facendo. È un buon segnale, paradossalmente. Significa che la Carta è stata almeno letta e compresa nelle sue implicazioni. Non è carta destinata ad accumulare polvere sugli scaffali, come normalmente accade ai “codici etici” in Italia. È un codice esigente sul piano dei comportamenti richiesti agli amministratori politici, eletti e nominati […]” .

  2. libero Says:

    Non mi stupisce che la maggioranza abbia bocciato il progetto, tante belle parole poi quando si tratta di dare un esempio virtuoso tutto diventa più difficile. Vorrei conoscere i nomi di quegli amministratori o consiglieri che hanno espresso contrarietà a qualsiasi codice etico!

  3. Anna Says:

    personalmente nutro una profonda delusione e disillusione nei confronti della classe politica in generale. Ritengo che quando queste persone si trovano ad occupare i posti assegnati alla minoranza le loro proposte riguardano l’etica, la diminuzione dei costi della politica, e dei loro stessi compensi. Poi una volta diventati maggioranza tutto questo non è più nei loro progetti. Forse le proposte vengono fatte perchè sanno benissino che non ci saranno i numeri per farle passare. L’abbiamo visto troppe volte per crederci ancora.

  4. Paolo Ciambi Says:

    In realtà il nostro gruppo di minoranza si attendeva che il codice etico sarebbe stato adottato senza problemi, dal momento che la serata durante il quale è stato presentato è stata organizzata con il patrocinio della biblioteca comunale, presieduta da un membro della maggioranza. Comprendo che vi sia una diffusa disillusione nei confronti della classe politica. Anche per questo, benché necessariamente limitato nella propria azione, il nostro gruppo di minoranza ha deciso azioni concrete, come devolvere la metà dei propri gettoni di presenza per scopi di utilità sociale. Proprio nei giorni scorsi si è stabilito concretamente quali persone aiutare con quanto da noi devoluto al Comune.

  5. patuasia Says:

    Confermo che la minoranza a Saint-Vincent sa lavorare bene.

  6. Anna Says:

    Lo sappiamo tutti che i gettoni di presenza sono poca cosa, e quindi è facile rinunciare a poco. Vedremo se quanto si alza la posta si rimane coerenti a quanto dichiarato. Rinunciare a poco è facile. rinunciare a tanto è più complicato.


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