Dopo la sbornia…
E i grillo-talpa? Che è successo? Appena eletti Ferrero e Cognetta avevano dichiarato che a loro non importava chi fosse al governo, loro avrebbero votato di volta in volta le singole proposte-leggi-mozioni-documenti… e, se fossero state in linea con il loro programma, le avrebbero votate. Anche quelle presentate da Augusto Rollandin. Poi si sono lasciati sedurre dalla Gabella e hanno abbracciato l’avventura-renaissance rompendo la neutra solitudine che contraddistingue il M5s. L’obiettivo primario era la sconfitta del “mostro”. Il cambiamento. La rinascita sotto il segno dell’UVP. Sono stati immortalati, mentre parlano fitto fitto con Viérin, mentre brindano con il vino di Viérin… con l’orgoglio del vincitore hanno postato le foto su fb. L’ultima dichiarazione risale a pochi giorni fa ed è la ripetizione di quello affermato subito dopo la vittoria elettorale: non ci frega chi governa, noi voteremo quello che ci piace. Infatti hanno recentemente votato a favore della proroga fino alla fine del 2016 delle graduatorie dei concorsi pubblici. Due mesi fa non si sarebbero sganciati dal resto dell’opposizione. Che è successo nel frattempo? Rollandin non è più il pericolo numero uno? La base li ha messi in castigo? O è stato il vertice a farlo? Chi lo sa?
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5 giugno 2014 a 10:16
Il M5S ha votato la proroga perché tra i promotori della stessa. C’è stato un lavoro dietro alle quinte per far passare – a denti stretti – questo provvedimento, che di fatta salva parecchi lavoratori, i quali sarebbero usciti dalle graduatorie (nonostante fossero precari da diversi anni) e al loro posto ne sarebbero entrati altri. Tra coloro che rischiavano di uscire, anche un simpatizzante, se non addirittura iscritto (non lo so con esattezza) del M5S.
5 giugno 2014 a 11:16
pettegoli, non giornalisti!
5 giugno 2014 a 16:05
Nessun pettegolezzo. Uno dei collaboratori di Gazzetta Matin è in quella lista e ci ha raccontato come sono andate le cose, anzi, per verità, ci ha tenuti costantemente aggiornati sull’iter della questione: dalle resistenze a palazzo, fino all’ok in aula.
5 giugno 2014 a 21:46
Signor Mercanti non ha mai sentito parlare del decreto 101/2013 convertito in legge 125/2013? la normativa nazionale ha provveduto a prorogare tutte le graduatorie in corso di validità dal 1 settembre 2013 fino al 31/12/2016. La Valle d’Aosta si è adeguata alla normativa nazionale, come anche le altre regioni autonome. in questi tempi di crisi e ristrettezze economiche non avrebbe senso fare concorsi su concorsi per poi assumere 2/3 persone all’anno per ogni categoria. Oltre ad evitare lo sperpero di denaro si è data la possibilità alle decine di idonei nelle graduatorie che hanno studiato e superato un concorso di essere eventualmente assunti, perlomeno a tempo determinato. o forse è meglio calpestare la meritocrazia e assumere senza concorso ( come avveniva fino a poco tempo fa in certi settori del pubblico impiego, in particolare per il tempo determinato)? In ogni caso anche il “resto” della minoranza non era di fatto contraria a questo disegno di legge (lo hanno affermato in consiglio), si sono astenuti per questioni “politiche”.
6 giugno 2014 a 01:29
Certamente che conosco la normativa. Peccato che, stranamente, nonostante la stessa, in Valle stava accadendo che chi era in graduatoria rischiava di perdere il diritto e al suo posto sarebbero state chiamate persone di altre graduatorie. Chiedere alla dott.sa Badery per credere. Ma grazie all’interessamento del M5S, prima, e alla pressione di alcuni consiglieri anche di maggioranza, in seguito, si e’ potuti arrivare in aula ed evitare quella che sarebbe stata una ingiustizia. Non e’ il voto del provvedimento che ha incontrato problemi, bensi’ l’iter. Comunque, se e’ il caso mi faro’ raccontare con maggiore precisione e riferiro’.
6 giugno 2014 a 12:04
Non ho capito il motivo dell’astensione, la proroga era necessaria. Ma evidentemente il “Bene della Valle d’Aosta” viene messo in secondo piano rispetto ai giochi politici. E questo sarebbe il nuovo modo di fare politica? Altro punto in meno alla minoranza e chapeau ai grillo-talpa che si sono smarcati dalla “questione politica”.