A chi?


Che vuol dire Floris? Senza cantar vittoria (memore della recente figuraccia alla Gabella?) il presidente di Alpe esprime un giudizio positivo sul risultato conseguito dalla coalizione Alpe, UVP e Pd che ha ottenuto 17 mila preferenze per il candidato, Luca Barbieri. Aggiunge che con una maggiore concertazione fra le forze politiche e cioè con l’inclusione della maggioranza, la Valle d’Aosta avrebbe ottenuto un seggio nel Parlamento europeo. A onor del vero Alpe si era già espressa in tal senso da subito. Pure Rollandin al Congresso Union aveva preannunciato la necessità di un’ampia coalizione unica fra le forze politiche in accordo con i temi più importanti da proporre in Europa. Così come Maurizio Martin, segretario di Stella alpina. Anche Centoz sarebbe stato disposto ad allargare il fronte necessario per raggiungere l’obiettivo. Se non ricordo male, la maggioranza era disponibile ad accettare un candidato espresso dalla minoranza, candidato che, considerate le ripercussioni che il voto avrebbe avuto sul Governo nazionale di cui il PD esprime la figura del Presidente del Consiglio, non poteva che essere un candidato del medesimo partito. Si era vociferato di un’eventuale candidatura di Eveline Christillin, ma non se ne fece nulla e il tutto si ricompose faticosamente a liste nazionali già chiuse. Un candidato, Luca Barbieri, espressione della coalizione Alpe, PD e UVP, con nessuna chance di vincere. Insomma a qualcuno il progetto non andava a genio. A chi? All’UVP dei Viérin che inevitabilmente, dato il conflitto tribale in atto, non avrebbero potuto e voluto partecipare all’ampio progetto elettorale. Ai tre moschettieri del PD, in primis a Donzel, ancora livoroso nei confronti di Rollandin che non l’ha voluto in Giunta nella trascorsa legislatura. Ai due grillo-talpa che, a differenza di quanto dichiarato subito dopo le elezioni, non si sono limitati a votare questo o quell’atto politico-amministrativo a seconda del loro programma, ma hanno dato man forte all’avversario numero uno del pericolo numero uno. Morale nessun candidato valdostano in Europa e quindi nessun vincitore.

La Favre, presidente dell’UVP, al contrario della prudenza alpista, esprime grande soddisfazione e parla di vittoria collettiva dell’opposizione. Vittoria collettiva! Tempo fa, più sicura di sè grazie a quella che sembrava una vittoria, diceva che il suo partito era l’unica vera forza di opposizione al sistema, ora non più, ora accarezza gli alleati e li fa compartecipi. Perché? Per tenere in piedi l’alleanza, senza la quale rischierebbe di stare anni all’opposizione. Laurent Viérin si sbilancia come è suo solito, in un entusiasmo a sinistra che non dovrebbe appartenergli. Si farà prendere in braccio anche lui? “La vittoria di Renzi in Italia – dice – incarna il cambiamento tanto auspicato e di cui abbiamo bisogno. Un vento, soffiato anche sulla Valle d’Aosta, e che arriverà malgrado qualcuno si ostini a rimanere attaccato al potere.” (La Stampa.it). Conferma la vittoria: “Il risultato del voto ci fa quindi ribadire che il cambiamento ha vinto, che le forze della ex maggioranza non sono state in grado neppure di esprimere un candidato, e che la vera alternativa continua ad essere rappresentata dalle forze della “Renaissance””. La reiterazione concitata della parola vittoria testimonia la sua paura di rimanere solo.

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11 commenti su “A chi?”

  1. anonimoperchètengofamiglia Says:

    Buongiorno Patuasia, se non le le dispiace copio e incollo quanto scritto un attimo fa’ in merito al suo post precedente in risposta al sig. Courthoud. Abbiamo alcune idee simili, ma forse due visioni diverse sul futuro di questa assurda e logarante crisi…

    Porte aperte al Pd da parte dell’Uv? Sig. Courthoud, ci andrei cauto con tale previsione, anche se sarebbe una cosa tutto sommato logica rispetto alla realtà in cui versa la politica valdostana e, sempre su quel piano, in previsione anche delle comunali.

    Donzel e Guichardaz non mollano l’abbraccio dei e con i Vierin.Carmela forse, ma non conta nulla. L’Alpe è rimasta scottata e il risultato è davanti agli occhi di tutti.
    L.Vierin e la Favre stanno cantando vittoria?? Meno male che oggi l’appuntamento della festa di Barbieri (ma, poi, ma che cazzo ci sarà da festeggiare, quando lo stesso segretario politico di Alpe afferma che “ci sarebbe voluta una più ampia convergenza”….mah!!…) è presso la sede di Alpe, ci mancava soltanto che fosse presso la Gabella…..

    Ma ci rendiamo conto? L’onesto Barbieri ha preso quasi 10.000 voti in Piemonte e Lombardia che per sua stessa onesta ammissione sono voti che arrivano dalla sua rete di volontariato, aiutato anche dalla candidata Mosca, e 8000 voti in VdA in rapporto ad una coalizione attraverso cui doveva prenderne come minimo il doppio!!!

    E l’Uvp ha schiacciato il bottone del nastro della renaissance, del cambiamento, e bla, bla, bla, con la sfrontatezza di chi fa finta di essere stato determinante solo per paura di perdere i co-equipiers del “cambiamento”??
    La coalizione non ha funzionato. Stop. Questo è il dato di fatto. Oltre all’accordo con il Pd , fermo restando la grande incognita dei 2 integralisti della renaissance, deve esserci anche Alpe, ma anche qui l’incognita Morelli è ancora forte, quella Roscio intermedia, mentre più disponibili potrebbero esserlo Certan,Bertin e Chatrian

    Ma, attenzione, incognita delle incognite resta e rimane sempre quella e ancora quella: Rollandin dovrebbe fare un passo indietro.

    Ce la farà una parte dell’Uv, quella per intenderci al netto dei Bianchi, Farcoz, Bertolin, a coagularsi sotto il nome ad esempio di un unionista “doc” dalla nascita e non accusabile ad esempio di democristianità , di doroteismo, di socialismo, ecc ) per convincere il capo a starsene seduto sulla poltrona da consigliere semplice e addirittura con scarso potere di “condizionamento” in una futura coalizione più larga?

    Personalmente non credo che Rollandin molli le leve dei comandi né i fili delle molteplici marionette guidate nelle reti, pulite e sporche, del proprio potere.

    Piuttosto elezioni anticipate. Per lui.

  2. Luigi Martin Says:

    Una cosa è certa. Ha perso la Valle di Aosta. Perchè? A causa di una visione cieca, egoistica, di bottega, nutrita dell’arrière pensèe ” muoia Sansone…” che ha bocciato l’intelligente progetto politico di formare per le elezioni europee una sola, ampia coalizione politica fra tutte le forze presenti in Consiglio Valle. Quel gachis! Povera Valle di Aosta…Complimenti però a Luca Barbieri ed anche agli altri quattro debuttanti: tutti e cinque hanno fatto un buon allenamento in attesa di entrare nel prossimo Consiglio regionale, suppongo.

  3. roberto mancini Says:

    Sig Martin;
    perchè questo entusiasmo per le ammucchiate consociative? forse per impedire che in Consiglio regionale ci sia un’opposizione vigilante?
    Capisco che nella democrazia tribale valdostana il concetto “maggioranza che governa/ opposizione che controlla” non sia compreso, e il tutto sia sostituito da accordi clanici fra capi tribù, ma insomma un barlume di democrazia rappresentativa sta giungendo persino qui.
    Non ha perso la Vda, semplicemente la Balena Rossonera e i suoi ascari di Sa non hanno nemmeno idea di che sia il rispetto della volontà popolare.
    Forse per il fatto che da tempo non sono più partiti, ma comitati di affari?
    Come Craxi, hanno ordinato ai loro sudditi di astenersi , e una piccola parte di Stellapinisti ha regalato alcuni voti a Renzi.
    Leccaculi preventivi , insomma.

  4. sbazzeguti Says:

    No Mancini, non hanno ordinato di astenersi, molti probabilmente lo hanno fatto perchè non si riconoscevano nei candidati, gli altri in maggioranza hanno votato PD senza dare la preferenza a Barbieri che non è stato votato manco dai suoi.

  5. sbazzeguti Says:

    peraltro Mancini, sarebbe meglio mettersi d’accordo prima (primarie) e pooi scegliere un candiatao unico che abbia la possibilità di andare a Bruxelles

  6. luchino Says:

    ommadonna siamo ancora a craxi, mancini si aggiorni!!!! c’è stato di ben peggio da dopo ai giorni nostri, ma il lupo cattivo è sempre quello col garofano…. huahahaha, neanche alle botteghe più oscure si parla ancora di ‘ste cose, suvvia

  7. roberto mancini Says:

    Sig Luchino,

    Citavo Craxi come esempio di qualcuno che invitò gli elettori ad astenersi col famoso invito di “andare al mare”.
    Dopo di lui analogo invito venne rivolto dalla Balena Rossonera
    ( “pas de sens, pas de vote”) al prezioso ed innovativo referendum di Riccarand.
    La malattia astensionista degli alfieri del Bakkanistan proseguì poi col referendum anti-piro, ed è proseguita con le elezioni di ieri, in cui circa 35.000 sudditi di UV e SA sono rimasti a casa .
    Tre volte in 10 anni mi sembrano tante.
    Chi dovevo citare?
    Franchi e Ingrassia? L’abbé Henry? Balotelli?
    Io non sarò aggiornato, ma lei è smemorato….

  8. bruno courthoud Says:

    L’uso politico dell’astensione. Le elezioni politiche di domenica, si dica quel che si dica, sono state vinte, in questa regione, da chi, tacendo, ha implicitamente stimolato l’astensione, cioè UV e Sa.

  9. Luigi MARTIN Says:

    Signor Mancini, cerco di spiegarmi meglio. Premetto che le ammucchiate consociative non mi entusiasmano affatto, preferisco un Consiglio Valle con una maggioranza che governi (bene) ed una minoranza che controlli e proponga. A mio modesto parere il fatto che la Valle di Aosta (credo unica Regione in Italia) non abbia un proprio rappresentante nel Parlamento europeo è una sconfitta, una perdita grave per tutta la nostra comunità e con me concordano in molti. Questo volevo evidenziare. Che la balena rossonera e i suoi ascari siano arenati (fino a quando ?) in via des Maquisards è un problema di secondaria importanza rispetto ad una presenza a Bruxelles, sono affari loro. Con osservanza.

  10. luchino Says:

    egr sig mancini
    credo che anche l’astensione in alcuni particolari casi sia l’espressione compiuta e coerente di una scelta politica. lo fu per craxi, lo è stato per rolli. ma domenica era diverso, secondo me…. la mancanza di candidati “riconoscibili” porta certamente alla non espressione del consenso, ma anche il disinteresse verso una competizione storicamente poco sentita come le europee e il clima di strisciante antipolitica hanno giocato sfavorevolmente…
    mi sembra in ogni caso un pò diverso invitare pubblicamente all’astensione, dal non proporre, per mille ragioni, candidature ad una competizione elettorale.
    leggerà mica così la non presenza dei 5stelle alle recenti elezioni regionali sarde?
    io sarò smemorato ma lei è semplicista… o semplicemente non oggettivo

  11. Signorina Felicita Says:

    Quelli del PD che non hanno votato Barbieri perché non lo hanno fatto? Perché non gli piaceva? O perché neppur sapevano che c’era in lista un valdostano da votare? O perché gli ricordava troppo ALPE? Boh. Fatto sta che il PD regionale non ha nessun peso sui propri elettori valdostani oppure che è un partito lacerato. Altro non mi viene in mente. Nessun motivo neanche per loro di festeggiare!


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