Cara sinistra…
Domani si vota. Voto importante anche se dai noi che siamo speciali, l’appuntamento europeo è stato ampiamente snobbato. Da provinciali quali siamo non vediamo al di là del nostro naso. Eppure… come europei, dipendiamo dalle decisioni di Bruxelles. Ieri sera sono stata al comizio di chiusura di Renzi in piazza della Signoria. Bravo, concreto, diretto, italiano, europeo. Voterò PD come avevo previsto e per un semplice calcolo politico. (Non voto mai con il cuore, ma sempre con la testa. Soprattutto con la testa). Seguitemi nel ragionamento, almeno voi che fate parte della mia area politica.
Una bella vittoria del PD rafforzerebbe la posizione di Renzi in Italia sia all’interno del suo partito, limerebbe le asperità fra correnti, sia in rapporto alle due derive populiste di Grillo e Berlusconi. Non c’è altra scelta per uscire dal pantano in cui ci troviamo. La sinistra radicale numericamente non conta così come gli altri partitini dell’area opposta. I giochi si fanno con questi tre giocatori. Che piaccia o no. In Europa la vittoria del PD rafforzerebbe il PSE e darebbe una nuova definizione agli attuali equilibri politici. Chi non crede in Renzi e non si sente rappresentato dal PD, considerato troppo poco di sinistra, ha la possibilità di votare per una bella lista: la lista Tsipras: un sano pungolo e un paletto contro lo strabordare della destra più estrema. Amici non fatevi suggestionare dal linguaggio semplicistico, violento e vuoto di Beppe Grillo. Da chi propone la distruzione per la rinascita. Provate a immaginare anche solo per un secondo come potrebbe tradursi nei fatti il termine distruzione. E’ follia anche solo immaginarselo! Grillo provoca, ma saprebbe poi controllare decine di migliaia di persone incazzate e rancorose? I giovanissimi, il target più vicino al M5s, non sanno cosa vuol dire distruggere, le conseguenze per loro sono quelle viste e sperimentate nei video giochi. La realtà è un’altra cosa. Cara sinistra, moderata e radicale, vai a votare e fai la scelta giusta. Vota per ciò che ti rappresenta in termini di valori e di storia, non lasciarti affascinare da facile rabbia e da buio rancore. Da un comico che prende in prestito e malamente, persone che ti appartengono come Enrico Berlinguer che con quella rabbia e con quel rancore nulla hanno in comune.
This entry was posted on 24 Maggio 2014 at 12:12 and is filed under Elezioni europee, Europa, Giovani, Invito, Politica internazionale, Populismo, Uomini politici, Violenza. You can subscribe via RSS 2.0 feed to this post's comments.
Tag: Beppe Grillo, Elezioni europee 2014, Enrico Berlinguer, Lista Tsipras, Matteo Renzi, PD, PSE, Valle d'Aosta
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24 Maggio 2014 a 13:49
Traducendo??
Paura del cambiamento??
Beh,c’e l’ho anch’io che voterò m5s e mi sembra normale,come per tutte le cose nuove;ma continuare a votare patiti degradati e degradanti,di qualunque colore essi siano,mi sembra,a mio modesto avviso una scelta di gran lunga peggiore!!
24 Maggio 2014 a 15:13
brava patuasia, ottimo, condivido in toto!!! voterò anch’io renzi, seppur tentato a sx da tsipras (però votare moni ovadia, che figata sarebbe…)
24 Maggio 2014 a 15:13
è ancora ora di votare m5s, sperando che i partiti tradizionali capiscano (speranza forse vana!). Che cosa ha il PD di diverso dagli altri partiti? Nulla. Tsipras, forse, ma è un partito per pochi.
24 Maggio 2014 a 16:05
Premesso che voterò L’Altra Europa con Tsipras, vorrei condividere un paio di riflessioni:
Queste sono elezioni Europee. Il Pd, parte del PSE, intende sostenere anche a Bruxelles le larghe intese e quindi il candidato della Merkel – PPE, Juncker.
L’austerity e la polarizzazione della ricchezza (i poveri sempre più poveri e la distruzione dela classe media) continuerà e con lei la distruzione di posti di lavoro e futuro, assieme al conseguente rafforzamento dei gruppi neo – fascisti.
La lista Tsipras, come detto da Moni Ovadia, è la Sinistra senza aggettivi ed è l’unica forza alternativa al potere delle banche e dei mercati. “Prima le persone” non è solo uno slogan, ma è un programma che chiede la rinegoziazione del debito pubblico, la fine del fiscal compact e il blocco della vergognosa trattativa segreta che l’UE e gli Usa stanno conducendo per un’ulteriore liberalizzazione del commercio mondiale – il TTIP (a sfavore di quel poco che resta del welfare all’europea e della sua legislazione ambientale). Tutto questo restando in Europa, ma trasformandola in una reale Europa dei cittadini.
A forza di votare il presunto meno peggio, siamo arrivati all’attuale situazione (disastrosa).
Chi è contro gli inceneritori (e per rifiuti zero), il TAV (e a favore del rilancio delle ferrovie locali), gli F35, i campi di detenzione per migranti, le privatizzazioni dei beni comuni (come l’acqua)…. come può votare la lista del PD che vede al suo interno personaggi come la Bresso e che su tali temi è troppo spesso dall’altra parte ?
Io sto con Moni, Spinelli, Revelli, Mattei, Curzio Maltese, Zagrebelski, Rodotà, Guzzanti, Robecchi, Vauro, Padovani, Dosio, Alessandra Quarta, Gino Strada e tanti cittadini comuni che domenica andranno a votare senza turarsi il naso.
Felici di poter partecipare ad un reale cambiamento e non alla triste commedia di guitti che in Italia fanno finta di litigare, per poi governare assieme nel Parlamento Europeo (e magari ritrovarsi a discutere di TAV, Expo…)
Forse non saremo molti, ma saremo sicuramente abbastanza (tra l’altro la Corte costituzionale sta valutando l’illegittimità della legge elettorale, voluta dal PD e da FI; in Germania i giudici hanno già stabilito – in tempo utile… – che lo sbarramento del 3% era irregolare).
E, infine, perché rafforzare Renzi ? Per consentirgli di approvare legge elettorale e riforma costituzionale assieme a Berlusconi ? Per far felice il suo mentore De Mita ?
Suvvia…meritiamo meglio. Cominciamo a desiderarlo !
Buone resistenze e buon voto
Alexandre
24 Maggio 2014 a 19:45
Condivido in pieno Alexandre.
Solo una domanda,il programma che hai elencato è quello di tsipras? Non è quello del m5s?
Giusto per capire..
24 Maggio 2014 a 21:14
Il Programma è quello di Tsipras scritto assieme ai cittadini e alla società civile, in maniera democratica e orizzontale. Sicuramente assomiglia a quello dei Cinque stelle, che però non hanno espresso il loro candidato per la Commissione europea, sui Migranti non sempre hanno una posizione chiara e, soprattutto, non sono contrari all’uscita dell’Italia dall’Euro (che sarebbe un massacro per noi sfigati e non certo per chi ha i milioni in Svizzera). Il problema non è l’euro, ma l’austerity.
Di sicuro resta il fatto che non è il programma del PD o di Alfano o di Berlusconi….
24 Maggio 2014 a 22:45
Il mio non è un voto ideologico, ma politico e le ragioni le ho spiegate, se poi non si vogliono capire, pazienza. Che si voti PD o Tsipras sempre sinistra è, purché non si voti Grillo. Signor Courthoud, lei mi stupisce, una persona così attenta e sensibile che vota per uno che non ha le idee chiare e come Berlusconi oggi dice una cosa e domani la contraddice? Uno che sull’euro dice che lui è contrario, ma Casaleggio lo vuole e così decideranno gli iscritti? Che si crea una democrazia ad personam? Capisco la sua amarezza che è quella di molti, compresa la mia, ma non si manda in pensione il cervello perché si è amareggiati no? 🙂 Piuttosto scheda bianca, ma Grillo no!
24 Maggio 2014 a 23:03
Grazie per la risposta Alexandre.
Per come la vedo io Grillo è un megafono,un catalizzatore.
Il movimento è ben altra cosa.
Sono miope? Pazienza,ma vorrei poterli vedere in azione e non solo all’Opposizione dove stanno facendo un ottimo lavoro.
24 Maggio 2014 a 23:21
Signor Glarey questo suo associare il PD al nuovo centro destra e a Forza italia non le fa onore. Somiglia a un grillino, quando la sua identità politica dovrebbe invece esprimere più spessore.
24 Maggio 2014 a 23:40
Spero che Renzi distacchi il più possibile Grillo e spero che Tsipras raggiunga il quorum. In Europa ci vuole la sinistra moderata e la sinistra radicale, la prima che rappresenta un grande numero di cittadini la seconda che può e deve mantenere alta l’attenzione verso le categorie più deboli. L’atteggiamento di Glarey è il solito atteggiamento infantile che vede la sinistra farsi male da sé il fatto che il suo partito non sia in parlamento dovrebbe farlo pensare, invece sputa contro al PD e così facendo sputa contro ai suoi elettori. Se non cambieranno atteggiamento rischieranno di scomparire e sarebbe un danno.
25 Maggio 2014 a 00:06
A me pare piuttosto che il movimento sia il megafono di Grillo: sono solo capaci a ripetere gli slogan del boss. Qualche considerazione “a contrario”?
25 Maggio 2014 a 00:09
Non voterò perché non sono in Italia. Fossi in 19 regioni, esclusa la Valle d’Aosta, sceglierei Forza Italia per ragioni che non sto a elencare. Residendo in Valle d’Aosta non potrei dare il voto a un partito con alla guida locale Massimo Lattanzi, che sta alla politica valdostana quanto lo zenzero sul cappuccino. Sull’amore di Patuasia per Renzi: quest’ultimo rappresenta la preistoria della politica con la sua carnevalata propagandistica relativa agli 80 euro.
25 Maggio 2014 a 00:10
A proposito dell’unità della sinistra: a Nichelino oggi un candidato di SEL ha preso a testate sul naso un candidato dei Comunisti italiani (o viceversa, tanto è lo stesso). Il paradosso è che in nome dell’unità ci si divide in parti sempre più piccole e, alla fine, insignificanti.
25 Maggio 2014 a 10:17
Condivido il pensiero di Courthoud. La scelta è astensione o Grillo. Solo così capiranno.
25 Maggio 2014 a 12:06
Cerco di essere sintetica perché ho poco tempo ( devo andare a votare e voterò L’altra Europa con Tsipras). Io voto, per riprendere le parole di patuasia, sempre con il cuore e con la testa e così farò anche oggi. Voto con il cuore perché sto dalla parte di un’Europa che bada non alle banche, ma alle persone, a tutte le persone soprattutto le più deboli, quelle che spesso Grillo dimentica nella sua ansia di accaparrarsi voti a destra. Voto con la testa perché queste elezioni sono europee e non italiane, al mio paese, e soprattutto ai giovani, serve un cambiamento reale al Parlamento europeo, e questo lo possono fare solo delle forze di sinistra che non vanno in ordine sparso, ma hanno un programma comune e un candidato alla presidenza capace come Alexis Tsipras.
Buona domenica e buon voto a tutte e tutti
Beatrice
25 Maggio 2014 a 13:53
Ho votato Grillo per il motivo già detto e ben compreso da Anna: perché altri capiscano, come sembra, poco a poco, che stiano capendo. Non per adesione acritica. Ogni tanto ci vuole un pò di coraggio. Renzi, ad es., con tutti i limiti di partito che ha, non ci sarebbe se non ci fosse stato lo scossone di Grillo.
26 Maggio 2014 a 02:10
Brava Patuasia! PD oltre il 40% e Tsipras oltre lo sbarramento. Grillini (mi spiace per Bruno C.) a 20 lunghezze di distanza : #vinciamopoi
26 Maggio 2014 a 10:23
Il megafono grillino ha finito le batterie….
26 Maggio 2014 a 10:50
Ha comunque vinto l’astensionismo, soprattutto in Valle d’Aosta. Grillo non ha vinto perchè ritenuto poco affidabile, perchè non ha saputo cogliere l’opportunità di andare al governo col PD e riformare il sistema da dentro.
Questo era quello che i suoi elettori gli chiedevano.
Ora l’hanno punito perchè non si sono più fidati e tanti hanno scelto l’astensione o il voto a Renzi.
Non è tempo di rivoluzioni al buio, gli italiani hanno altre priorità.
26 Maggio 2014 a 12:16
@ marburg: a me non dispiace affatto e mi fa piacere la vittoria di Renzi: adesso vedremo l’uso che saprà farne. Ha vinto però l’astensionismo (41,3%) e la paura di Grillo, massacrato da tutti, ha fatto il resto. Adesso Renzi non ha più scuse di alcun tipo. Può fare pulizia (cominciando dall’interno del suo paartito). Grazie Grillo.
26 Maggio 2014 a 12:26
p.s. può effettivamente darsi che Grillo stia esaurendo la sua funzione, o che la medesima debba essere rivista. Teniamo però conto che gli italiani si accontentano di poco e sono sempre stati propensi ai trasformismi più strani. Per la valle, porte aperte al PD da parte dell’UV, ovviamente, il partito dell’opportunismo oltre che del trasformismo. Se sarà così, tanto vale che alle prossime amministrative voti UV, forse per la prima volta in vita mia, anziché per una sbiadita fotocopia. Ma c’è tempo.
26 Maggio 2014 a 15:16
Porte aperte al Pd da parte dell’Uv? Sig. Courthoud, ci andrei cauto con tale previsione, anche se sarebbe una cosa tutto sommato logica rispetto alla realtà in cui versa la politica valdostana e, sempre su quel piano, in previsione anche delle comunali.
Donzel e Guichardaz non mollano l’abbraccio dei e con i Vierin.Carmela forse, ma non conta nulla. L’Alpe è rimasta scottata e il risultato è davanti agli occhi di tutti.
L.Vierin e la Favre stanno cantando vittoria?? Meno male che oggi l’appuntamento della festa di Barbieri (ma, poi, ma che cazzo ci sarà da festeggiare, quando lo stesso segretario politico di Alpe afferma che “ci sarebbe voluta una più ampia convergenza”….mah!!…) è presso la sede di Alpe, ci mancava soltanto che fosse presso la Gabella…..
Ma ci rendiamo conto? L’onesto Barbieri ha preso quasi 10.000 voti in Piemonte e Lombardia che per sua stessa onesta ammissione sono voti che arrivano dalla sua rete di volontariato, aiutato anche dalla candidata Mosca, e 8000 voti in VdA in rapporto ad una coalizione attraverso cui doveva prenderne come minimo il doppio!!!
E l’Uvp ha schiacciato il bottone del nastro della renaissance, del cambiamento, e bla, bla, bla, con la sfrontatezza di chi fa finta di essere stato determinante solo per paura di perdere i co-equipiers del “cambiamento”??
La coalizione non ha funzionato. Stop. Questo è il dato di fatto. Oltre all’accordo con il Pd , fermo restando la grande incognita dei 2 integralisti della renaissance, deve esserci anche Alpe, ma anche qui l’incognita Morelli è ancora forte, quella Roscio intermedia, mentre più disponibili potrebbero esserlo Certan,Bertin e Chatrian
Ma, attenzione, incognita delle incognite resta e rimane sempre quella e ancora quella: Rollandin dovrebbe fare un passo indietro.
Ce la farà una parte dell’Uv, quella per intenderci al netto dei Bianchi, Farcoz, Bertolin, a coagularsi sotto il nome ad esempio di un unionista “doc” dalla nascita e non accusabile ad esempio di democristianità , di doroteismo, di socialismo, ecc ) per convincere il capo a starsene seduto sulla poltrona da consigliere semplice e addirittura con scarso potere di “condizionamento” in una futura coalizione più larga?
Personalmente non credo che Rollandin molli le leve dei comandi né i fili delle molteplici marionette guidate nelle reti, pulite e sporche, del proprio potere.
Piuttosto elezioni anticipate. Per lui.
26 Maggio 2014 a 15:43
Intanto, c’è chi ricorda le parole di Grillo, che qualche settimana fa a Repubblica era stato esplicito: “Stavolta bisogna che la gente capisca che dobbiamo fare un culo così a tutti. Perché su una cosa non ho dubbi: o vinciamo, o stavolta davvero me ne vado a casa. E non scherzo”.
E ora tutti, alla Gabella….. anonimoperchètengofamiglia…lui no, lui in casa per via della famiglia, e qualcun altro sulla Rete, si stanno chiedendo: Grillo manterrà la parola data? C’è già chi lo sprona ad affondare quel pugnale come pubblicamente si è deciso di fare. “Aspettiamo che la coerenza di chi l’ha tanto sbandierata in questo mesi venga messa in pratica”.
E poi diciamocela tutta: ha perso per un soffio, per una manciata di voti, magari si potrebbe opporre e chiedere di ricontare le schede. Perchè perdere per pochissimi voti lascia pensare a qualche pastetta dell’ebetino. Peccato che mo se ne va…. si si, come no. vedrete come se ne va. Grillo è uno che quando dice una cosa la mantiene ..
27 Maggio 2014 a 10:49
@FrAntonino
Da cosa se ne va Grillo? Chiude il Blog? Si ritira a vita privata come Letta?
Grillo non è un trombato, non è un eletto, non è un candidato.
In Europa vanno 17 candidati del movimento che ha fondato, quanti ce ne erano prima? Nessuno.
Sperava (e sparava) meglio, ma alla prima candidatura europea, con candidati illustri sconosciuti i 5Stelle sono il secondo partito in Italia (e pure in Vda). Mica ha candidato Fico, Di Maio, Di Battista, Crimi o Lombardi, che fanno già il loro lavoro in parlamento.
Spero ci ripensi, spero che continui ad andare ancora in piazza, in video, in rete per ricordarci che siamo uomini prima che politici.