L’altra faccia della medaglia
Come si fa a credere nel valore del merito se non si crede nella sua applicazione? Due esempi: A Roberto Louvin viene conferito il ruolo di presidente della Paritetica, invece di valutare il suo spessore intellettuale e professionale Chantal Certan, già segretario e ora consigliere regionale di Alpe, lascia intendere che sia perché ha lasciato il partito, dunque un debito pagato. Secondo esempio: sono stata invitata a realizzare una mostra sui disturbi alimentari, invece di valutare il mio curriculum e le mie capacità creative i due grillo-talpa, Cognetta e Ferrero, vanno immediatamente a chiede all’Ufficio di Presidenza l’elenco dei miei eventuali (e inesistenti) incarichi. Secondo loro, ma non solo loro, altro debito pagato. Come posso dunque credere a chi strimpella a destra e a manca che bisogna cambiare il sistema quando nel suo cervello albergano le stesse vecchie dinamiche? Lo stesso modo di valutare le persone che esclude qualsiasi merito? Di considerare solo in base dell’appartenenza politica? Per cambiare bisogna essere diversi. Pensare e soprattutto agire altrimenti. Sia la Certan sia i due grillo-talpa sono l’altra faccia della stessa medaglia, quella che al momento sta sotto.
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15 Maggio 2014 a 11:04
condivido le perplessità di chantal certan non si può trattare solo di una nomina di carattere tecnico
15 Maggio 2014 a 11:13
Dello spessore intellettuale di Sig. Louvin credo che non ci siano dubbi. Credo che sia la persona giusta al posto giusto, con un curriculum (non politico, ma lavorativo) ed un livello di istruzione e competenze assolutamente invidiabile e senza eguali.
Ora si sta esagerando. Si sta cadendo nel ridicolo.
15 Maggio 2014 a 11:28
le competenze e il suo curriculum non sono certo in discussione ma ci sono troppe coincidenza tra la sua presa di distanze da ALPE e la sua nomina a componente da parte della paritetica proprio da parte del Presidente Rollandin e della sua maggioranza
15 Maggio 2014 a 12:10
finalmente ve ne siete accorti anche voi
15 Maggio 2014 a 15:42
Vede signor jeanlecoq, quando parlo di emancipazione culturale voglio dire che in un caso come questo e in qualsiasi altro caso dove si nomini una persona per un incarico pubblico, le domande da porsi dovrebbero essere: è capace di svolgere al meglio questo ruolo? Ha le competenze e l’esperienza necessarie per affrontare i problemi e risolverli? Possiede l’intelligenza e l’onestà richieste per dare alla Valle d’Aosta un’immagine di grande dignità? Il resto non conta nulla. Il resto è sguazzo nel guano. Non porta a niente, se non al pettegolezzo più becero. Vecchio modo di trattare le persone e le competenze. Fa dunque ribrezzo che tale pettegolezzo sia uscito da una parte di quella che viene definita Renaissance, non crede?
15 Maggio 2014 a 15:55
Dello spessore politico dei grillini locali (e non solo) ce ne eravamo già accorti.
Del livello della Certan ce ne accorgiamo solo ora, purtroppo, dopo le elezioni del 2013. Al cospetto, l’ambiguo Louvin appare un insigne professore e un genio della politica.
I nostri tre consiglieri regionali dell’armata dei 17, che tanti son rimasti, esternano parecchio di pancia, molto meno di cervello.
Il nuovo che avanza, si direbbe. E di quel che avanza, si farebbe volentieri a meno.
Che gli incapaci tornino a lavorare!
15 Maggio 2014 a 16:14
Mozione di sfiducia costruttiva condivisa cosa vuol dire che la maggioranza si sfiducia da sé? I tre consiglieri a breve saranno uno più uno di Rifonazione e uno del Pd, ma visto che l’integerrimo Guichardaz non è iscritto il Pd avrà un consigliere solo. Bel successo la politica sinistrosa di Donzel! Ma Centoz dov’è che cosa fa? Possibile che il partito numero uno in italia qui sia allo sbando?
15 Maggio 2014 a 17:02
Patuasia rivolgendosi a jeanlecoq dice: ” Roberto Louvin ha le competenze e l’esperienza necessarie per affrontare i problemi e risolverli? Possiede l’intelligenza e l’onestà richieste per dare alla Valle d’Aosta un’immagine di grande dignità? Il resto non conta nulla. Il resto è sguazzo nel guano. Non porta a niente, se non al pettegolezzo più becero. Vecchio modo di trattare le persone e le competenze. Fa dunque ribrezzo che tale pettegolezzo sia uscito da una parte di quella che viene definita Renaissance, non crede?”
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La differenza tra un cattivo politico professionista e uno normale risiede proprio nel compiacimento che il primo trova nella sua opera.
Un cattivo ladro, per esempio, piuttosto che derubare una villa preferisce rapinare una mensa per poveri e racimolare 300 euro, perché… perché è uno stronzo, perché sennò?
15 Maggio 2014 a 19:17
@orsobruno
è la logica conclusione della gestione donzel: voleva affossare il pd a vantaggio della sinistra più radicale e ci è riuscito, politicamente, elettoralmente e culturalmente. centoz ha poco da fare, l’assemblea è ancora con l’ex segretario e lo tiene in ostaggio.
bisognerebbe (ri)fondare il pd, ma rifare lo stesso errore pare che sia azione da ottusi….
15 Maggio 2014 a 20:04
Signor luchino, condivido, bisognerebbe rifondare il PD.
16 Maggio 2014 a 12:18
@jeanlecoq, guarda che Louvin ha lasciato Alpe un anno fa, mentre l’incarico (più che meritato professionalmente), è dell’altro ieri. Quanto a C.C., beh, mica tutti nasciamo Einstein…
16 Maggio 2014 a 17:41
Ha certamente ragione Chantal…Il buon Louvin è stato un raffinato volpino sin dai primi passi nella Jeunesse, poi passo dopo passo è diventato un “pettinato” volpone. E’ sempre riuscito a schivare le tagliole disseminate sul suo cammino, mandando in avan scoperta i vari sprovveduti di turno. E’ risaputo che lui e Guste non si sono mai amati, ma alla fine della carriera politica che si stava esaurendo, ha preso la logica decisione di mettersi in posizione supina e aggiungere al suo brillante curriculum, anche questo prestigioso incarico. Alla faccia dei creduloni!!
17 Maggio 2014 a 16:56
sottoscrivo in pieno quanto dice ghinodipunta