Domandina difficile assai!
Cerco di capire come si muove il M5s valdostano. Subito dopo le elezioni Stefano Ferrero aveva dichiarato che lui non avrebbe guardato in faccia a nessuno (e l’ha ricordato recentemente, forse perché gli iscritti gli hanno tirato le orecchie?), ma che avrebbe valutato di volta in volta gli argomenti che, se confacenti ai principi del Movimento, sarebbero stati votati. Augusto Rollandin non sarebbe stato un impendimento per questa prassi che è quella nazionale. Oggi l’Union valdôtaine e la Stella alpina hanno sottoposto all’attenzione dell’opposizione una serie di dossier che necessitano di risposte urgenti. Come si comporteranno i grillo-talpa nostrani? Valuteranno i documenti, cercando di farli andare avanti magari contribuendo a una loro miglioria o manterranno la fedeltà alla Gabella?
Tag: Consiglio regionale della Valle d'Aosta, Crisi di Giunta, La Gabella, M5s valdostano, Stefano Ferrero, Stella Alpina, Union Valdotaine, Valle d'Aosta
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6 Maggio 2014 a 15:44
Patuasia, guardi che il documento uv-sa sulle priorità non è nient’altro che la somma degli atti (delibere o ddl) sospesi dalla crisi. Non che non siano importanti, ovvio, ma non sono punti “attrattivi” sul piano politico, come ad asempio l’eliminazione di alcune società controllate o partecipate, la riduzione dei cda, la riduzione dei costi della politica in senso lato, la riduzione degli incarichi fiduciari, il livellamento dei compensi, la ridefinizione quali-quantitativa delle grandi e medie opere, ecc.ecc; e dunque, glielo anticipo, anche se la sua domanda potrebbe apparire vagamente retorica, dal m5s risponderanno picche!
Perlando di m5s vda, credo che il consigliere Ferrero non sia uguale al consigliere Cognetta. Lo so, è un’ovvietà, ma mentre il primo è più vicino all’immagine del vero grillino (anche se ad alcune sue domande che lo mettevano in contraddizione tra l’ideale grillino e i comportamenti conseguenti, non ha ancora risposto ), il secondo è più “realista”. quasi arrivasse da una scuola in cui si fosse cibato di pane e socialsmo con contorni democristiani.
L’uvp, questa differenza (e altre cose) , l’ha colta già da qualche mese.
6 Maggio 2014 a 16:56
Grazie per la precisazione, signor anonimoperchétengofamiglia, ammetto la mia ignoranza in fatto di amministrazione. La domanda la lascio comunque, sia perché può dare stimoli e riflessioni sul comportamento grillino sia per non perdere il suo prezioso apporto. La distinzione fra i due grillo-talpa la condivido anche se uno spizzico di democristiano l’avverto anche in Ferrero.
6 Maggio 2014 a 19:26
ogni giorno che passa soffro sempre più di nostalgia sentendo parlare di democristiani e socialisti: te lo mettevano in c..o lo stesso, ma almeno con classe…. questi invece sono TUTTI una manica di ignoranti e di ipocriti….
6 Maggio 2014 a 21:45
Anonimo,
Quali sarebbero le Società partecipate dalla Regione che si potrebbero eliminare?
E per ottenere quali vantaggi?
6 Maggio 2014 a 22:59
Se i 5 stelle si mettono a valutare i dossier entrano in un ginepraio e perdono coerenza. Chi vuole abbattere un sistema, non può per definizione mettersi a dialogare. Un po’ come fece grillo con le consultazioni di renzi, coerentemente non ha voluto neppure ascoltarlo, perché tanto sapeva già che non avrebbe nulla da dire. Peraltro, non esiste nessun dossier urgente e neppure nessuna emergenza. Non posso dimettermi, perché ci sono troppe situazioni urgenti da sistemare. Morto un papà se ne fa un altro, alle volte anche due. Quando ci sono le elezioni per scadenza naturale stanno fermi mesi, ma in quel caso, ovviamente, non ci sono dossier da risolvere. Se per qualche tempo i governi stanno fermi, ci fanno un favore. Almeno evitiamo di dover leggere e subire provvedimenti scritti male che sempre più spesso richiedono ulteriori provvedimenti di correzione. Qualcuno sa come si pagheranno, quanto si pagherà e quando si pagherà quest’ anno per le imposte comunali, imu, tares e tasi ? La domanda e’ provocatoria. Solo i “giuristi” del consiglio sanno rispondere.
6 Maggio 2014 a 23:19
Da una ricerca veloce tra regione e finaosta ho contato 37 società. Una società a partecipazione pubblica ogni 3.400 abitanti, cui aggiungere circa 3.000 dipendenti dagli enti locali regionali. Se togliamo i bambini ed i pensionati, la prima domanda e’: quale regime politico economico abbiamo adottato negli anni ? fascismo con stato totalizzante, comunismo reale cinese, socialismo sovietico, sistema feudale ? No, mi sbaglio. Siamo un’ economia di libero mercato e libera concorrenza dove la regione tutela la libera iniziativa privata economica, culturale, politica, ecc.
6 Maggio 2014 a 23:22
Chi vuole abbattere un sistema dialoga con chi in quel sistema ci stava fino all’altro ieri? E lo definisce un amico? E brinda alla salute nel suo locale? La maggioranza tira l’acqua al suo mulino ed è ovvio e la minoranza fa di tutto per facilitarla e questo è meno ovvio.
6 Maggio 2014 a 23:53
Se così è non abbiamo speranza. Qualunque cosa accada si tratterebbe di un semplice giro di walzer. Una antica, noiosa e volgarissima lotta di potere fine a se stessa. Rimarrebbe soltanto l’ ipotesi estrema: il continuo e costante peggioramento della crisi economica tale da esasperare gli animi e portare a scontri politici ben maggiori degli attuali. Un piccolo accenno si è’ avuto con i forestali ed il casino. Appena toccati si sono rivoltati contro chi li ha protetti per lustri. Una cosa interessante la torre l’ ha detta: i cambiamenti che ci aspettano sono talmente grandi che la politica anziché raccontare che a breve ci sarà la ripresa economica e vivere di provvedimenti spot tanto per passare più o meno in pace la nottata, dovrebbe tentare di guidare il cambiamento spiegando ai cittadini quali sacrifici ci aspettano e quali soluzioni trovare per addolcire la pillola, mantenere una coesione sociale, e individuare valori condivisi che ci aiutino davvero a ripartire.
7 Maggio 2014 a 07:49
La Torre dice che la politica deve guidare il cambiamento e poi appoggia la minoranza che ha aizzato i lavoratori del Casinò ai quali era stato prospettata una riduzione dei compensi per far fronte alla crisi?
Se dobbiamo farci guidare da Lui per uscire dalla crisi economica, io preferisco mangiare pane e cipolle.
7 Maggio 2014 a 08:41
Non ci sono dossier urgenti? La legge di assestamento di bilancio quantifica e destina l’avanzo di amministrazione di 59 milioni, definisce patto di stabilità interno e quote di cofinanziamento di fondi europei.
Poi c’è il dl per il piano di interventi per i lavoratori agricolo- forestali.
E potrei proseguire con altri esempi.
Ah, tra l’altro, sarebbe interessante se prima o poi i grillini ci spiegassero cosa vogliono fare una volta che avranno distrutto il sistema!
7 Maggio 2014 a 09:04
La giunta Rollandin una cosa buona l’ ha fatta: ha eliminato gli agricoli-forestali. Soggetti che lavorano 5 mesi all’ anno e percepiscono stipendi e disoccupazione per 10, a spese dei contribuenti che invece devono lavorare 12 mesi all’ anno. Non brillano per efficienza visto che il paesaggio Valle d’ Aosta non appare particolarmente curato. L’ avanzo di amministrazione non è un problema, nella peggiore delle ipotesi si potrebbe commissiarare la Valle d’ Aosta. Sono talmente bravi a programmare la finanza pubblica che ad ottobre hanno scoperto improvvisamente che non c’ erano più i soldi per qualsiasi tipo di contributo. Non riescono manco a capire quanto costa smaltire i rifiuti o pagare l’ illuminazione pubblica e lo sgombero neve. Per quanto riguarda i grillini una cosa è certa, l’ Italia, la Valle d’Aosta sono da rifare non si possono semplicemente cambiare. Questo sistema porta al fallimento. Lo vediamo tutti i giorni. Impossibile che chi guida una comunità al fallimento sia anche capace di saperla bene amministrare. un casinò in perdita è un paradosso mondiale !
Concordo su La Torre è un politico ambiguo.
7 Maggio 2014 a 09:22
Sig. Andrea Le società partecipate indirettamente dalla Regione tramite Finaosta la cui esistenza in vita potrebbe e dovrebbe essere messa in discussione, attraverso una revisione statutaria e normativa, a livello di mission , con una revisione dei livelli apicali e dirigenziali sono prioritariamente le seguenti: Struttura Valle d’Aosta, Nuova università valdostana e Autoporto Spa. Come per altre partecipate e controllate, anche se la Regione è azionista di queste società, il consiglio regionale , e addirittura i componenti della giunta nel loro insieme non sono a conoscenza delle strategie e dei risultati delle azioni di queste società. Da qui ne consegue che se si fosse invertito un metodo si avrebbe più chiarezza su come ristrutturare e ottimizzare una parte dei costi rispetto ai risultati. Ricordo che la nuova università non ci serve, anche se l’attuale leader dell’opposizione uvp non prese mai posizioni in merito; ricordo che Vallée d’Aoste Structure è un contenitore vuoto perchè semivuoti sono i contenuti strutturali che teoricamente incorporerebbe, ecc.
7 Maggio 2014 a 09:44
La madre di tutte le partecipate: il Casinò. Per me la questione non è (solo) la malagestione clientelare ed inetta: non ho nessuna illusione che, controllata dal più virtuoso consiglio regionale del mondo, le cose possano cambiare. Dei governanti illuminati potrebbero infatti sostituire gli attuali manager incapaci con i migliori del settore, e costoro che farebbero? Cercherebbero di far quadrare i conti con interventi, anche sul personale, che sarebbero inveitabilmente antipolitici e perciò bocciati dalla politica.
Ma poi il punto è un altro: ha senso che una casa da gioco (con annesso resort e spa) sia pubblica? Davvero sui testi sacri delle socialdemocrazie scandinave, tra i servizi che lo stato deve garantire indicano, accanto alla sanità, la roulette e il black jack? Che si venda, allora, che un privato ci metta i soldi e si prenda la responsabilità di individuare le strategie che gli sembrano più opportune. L’esistenza in vita poi sarà una questione tra lui e il mercato.
7 Maggio 2014 a 10:07
In effetti prima la gestione non era pubblica, ma privata. Poi, visto che le cose andavano bene, faceva gola a tanti e allora i politici hanno pensato che per questa fabbrica di soldi, non occorressero professionalità e competenza, e che, quindi, poteva essere gestita da una società costituita ad hoc, sotto il controllo diretto della Regione. E così è successo il disastro. E’ pur vero che la crisi ha dato problemi a tutti i Casinò, però è anche vero che noi abbiamo cominciato molto prima a colare a picco. Inizialmente eravamo il primo Casinò in Europa e in Italia e poi giù, e sempre più giù, grazie alla loro lungimiranza. Tralasciamo, per carità di Dio, come è stato gestito il personale…….
7 Maggio 2014 a 10:43
Andrea, non è colpa degli operai forestali se il paesaggio è pieno di rovi ma dei vari dirigenti e capelli che non li fanno lavorare.
Anonimoperché…, Valle d’Aosta structure non è un contenitore vuoto, è ben farcito di dirigenti e impiegati..
Il casinò e billia sono in queste condizioni perché hanno almeno il triplo dei lavoratori che servirebbero (come in Cva e tutte le partecipate…)
7 Maggio 2014 a 11:35
Il Casinò è in crisi per diversi motivi. Di questi solo una minima parte sono imputabili alla gestione.
Il problema è la concorrenza: sono sorti nuovi Casinò dappertutto (10 solo in Slovenia) e raggiungerli è diventato facilissimo. Senza contare che se si va a Lugano o a Nova Gorica, oltre al gioco, si possono trovare simpatiche donnine a bizzeffe.
Altri concorrenti sono i Casinò on line o le slot da bar che soddisfano i giocatori meno esigenti.
Saint Vincent purtroppo non ha la laguna di Venezia, il lago di Lugano o il mare come Sanremo e quindi soffre maggiormente.
7 Maggio 2014 a 12:44
Certamente Patrizia stare sul mercato è un’ impresa nel senso letterale della parola. Le imprese quotidianamente ormai sono costrette a modificare le loro strategie per sopravvivere. Sempre certamente concordo con te che bisogna prendere atto che il mondo è cambiato e questo non è colpa della giunta. Ma quanto scritto da my two cents sono parole sacrosante. Ed è proprio in quelle parole che si trova un esempio del cambio culturale che ci serve.
7 Maggio 2014 a 15:22
Bravi: bel dibattito, intelligente e serio.
Penso anch’io che un casinò come quello di Saint-Vincent non abbia futuro, indipendentemente da chi lo gestisce, per tutte le ragioni esposte. Facciamocene una ragione.
7 Maggio 2014 a 16:44
Non voglio infierire, però….
Per 20 anni, auspice la Balena Rossonera e il sindacato kazakho Savt, quello che dipende dal presidente dell’Esecutivo, il Casinò di St Vincent è stato il simbolo della malapolitica, alla De Mita o alla regione Calabria.
Senza riguardi per ogni legge economica, 800 persone, pagate fuori mercato, hanno lavorato dove c’era posto per 300, forse meno.
In questo periodo quasi ognuno di loro, oltre a godersi un non sudato stipendio, si è dichiarato “liberale e liberista”, ammirando Reagan e la Thatcher e applaudendo ogni maialata dei “teo -con”, guerre di aggressione comprese.
Eccezioni?
Pochi, pochissimi.
Conosco dei merli, che in vita loro non hanno mai letto nemmeno il calendario, che andavano in giro per St Vincent col Sole-24 ore sottobraccio a predicare gratitudine ai localisti rossoneri, ma anche fedeltà al pensiero unico:
“Siamo per il merito, il libero mercato, contro l’assistenzialismo e la Sinistra della tasse”.
Peccato che i “liberali e liberisti” , quelli veri di Wall Street, intanto avessero deciso di globalizzare il gioco, farlo uscire dai casinò e polverizzarlo nei bar sotto casa.
Il che significa un ridimensionamento assoluto dei casinò, che rimarranno solo come piccole oasi per ricconi e mafiosi importanti.
Insomma il neo-liberismo ha fregato i suoi adepti di St Vincent.
Tocca smettere di far finta di leggere “il Sole 24 ore”…