I giustizieri di oggi
“La Valle ha una spesa pro capite di 11.725 euro l’anno, record in Italia. La Provincia autonoma di Bolzano segue a 9.335 euro, mentre il vicino Piemonte si deve accontentare di 2.412 euro, un quinto, e la grande Lombardia ancora di meno (2.220 euro). Le regioni a Statuto speciale godono del privilegio di poter trattenere nel loro bilancio le imposte Irpef e Iva pagate sul loro territorio. La Sicilia trattiene il totale, la Valle d’Aosta e il Trentino-Alto Adige i nove decimi, la Sardegna i sette decimi e il Friuli i sei decimi. Così la Valle d’Aosta incassa 1,3 miliardi l’anno. Un bilancio con cui paga lo stipendio a 3.801 dipendenti, che danno alla Valle d’Aosta un altro record: 90 dipendenti regionali per mille abitanti, più del doppio della Lombardia, che ne ha 42“. da Italiaoggi
La politica clientelare adottata da tutti i Presidenti regionali (Dino Viérin ha governato la Valle d’Aosta per otto lunghissimi anni e suo figlio in veste prima di consigliere e poi di assessore altrettanti), ha creato una spesa enorme in stipendi per le migliaia di dipendenti regionali fra cui gli addetti al Casinò di Saint Vincent. Nei fatti l’attuale Casinò risulta essere uno spreco enorme di denaro pubblico che si può appianare solo tagliando il personale. Impossibile mantenerlo. Chi fa promesse in merito racconta palle oppure sarà costretto a tagliare su altre voci: Roma, la nemica, ha chiuso parzialmente i rubinetti e noi, così autonomi, siamo alla frutta. Non bastano gli slogans per venirne fuori, ma una politica onesta e lucida. I giustizieri di oggi ne sono capaci? Parrebbe di no.
Explore posts in the same categories: Analisi spicciola, Chiarezza, Critica, Domande, Mala politica, Politica valdostana, Spreco, Uomini politici
Tag: Augusto Rollandin, Casinò di Saint Vincent, Dino Viérin, Spesa pro capite, Sprechi, Valle d'Aosta
You can comment below, or link to this permanent URL from your own site.
29 marzo 2014 a 19:53
Aspetto che i renziani valdostani spieghino chi vogliono rottamare.
Si comincia?
29 marzo 2014 a 23:15
Vogliamo almeno ricordare che la Valle d’Aosta, avendo competenza diretta su diverse materie, ha oneri maggiori rispetto alle regioni a statuto ordinario?
30 marzo 2014 a 07:30
Vuole questo Donato Arcaro ricordare a se stesso che lo Stato possiede un suo bilancio talmente sbilanciato da arrecargli un debito stratosferico causato anche dal fatto che trasferisce alla Valle non ogni tassa qui prodotta bensì ancora di più?
Se ogni regione avesse identici privilegi lo Stato non incasserebbe nulla e non potrebbe fare nulla.
Davanti a tale incontestabile verità il concetto espresso da Donato Arcaro non sta né in cielo né in terra, solo nel regno della propaganda priva di fondamento.
30 marzo 2014 a 09:52
Su questo punto ha sostanzialmente ragione il signor Borluzzi. Le competenze in più ci sono, ma il loro costo, sommato a quello delle competenze “normali” di tutte le Regioni, è molto, molto inferiore alle entrate che la Valle riceve (o, meglio riceveva) dallo Stato.
Dato di cronaca: Viérin padre è stato Presidente della Giunta non per otto anni, ma per quasi dieci anni: si dimise verso la fine della seconda legislatura, a seguito dell’affaire Maccari; gli subentrò, per qualche mese, Louvin.
30 marzo 2014 a 10:07
Dino Vierin è un ottimo conoscitore di uomini, infatti scelse come suo addetto stampa il dr Maccari.
Il quale era già stato valorizzato da quel grande talent scout di Giulio “Champagne” Dolchi, che lo nominò addetto stampa alla presidenza del Consiglio.
All’epoca suo segretario particolare era Jean Rigeau.
Carriere, destini.
Anche spiegazioni politiche.
30 marzo 2014 a 10:15
se i giornali non volessero solo far notizia ma informazione dovrebbero decurtare le spese specifiche della Valle d’Aosta e confrontare dati “confrontabili”, purtroppo l’informazione interessa a pochi, meglio la notizia che fa vendere il giornale
30 marzo 2014 a 10:40
@ Pierre 1
La verità è inoppugnabile : oggi nove decimi più una quota (dal 1993) garantita dal privilegio dei privilegi chiamato”iva da importazione”; quando questa, scemante anno dopo anno, terminerà nel 2017, i decimi saranno ben dieci, caso unico al mondo.
Non c’è nulla da confrontare, se tutti avessero i privilegi assicurati alla Valle lo Stato chiuderebbe bottega perché senza soldi.
Che brutto arrampicarsi sugli specchi negando l’aritmetica nell’ingenua illusione di colpire l’immaginazione degli impreparati che non mi risulta alberghino in questo blog.
30 marzo 2014 a 16:02
@giancarlo non ho assolutamente affermato che cosa ci viene dato non sia più del dovuto ma vorrei solo conoscere i numeri corretti. Non possiamo confrontare 11.750 rispetto ai 2.400 del Piemonte se ci sono spese diverse, non mi risulta che arrivino dallo Stato 1,3 miliardi (è più del bilancio regionale) , nei 90 dipendenti per abitante ci sono diverse categorie (insegnanti, forestali, vigili del fuoco, ecc) che in altre Regioni sono a carico dello Stato.
Sarebbe interessante conoscere quali sono questi dati paragonando le stesse cose, lei sicuramente conosce ben questi numeri me li sà dire?
30 marzo 2014 a 16:35
… @Pierre 1: i dati sono reperibili sul sito istituzionale della Ragioneria Generale dello Stato, alla voce “Conto annuale 2012 sul pubblico impiego”.
Scorrendo i dati si scopre che, in valore assoluto, è la Regione Lombardia ad avere il numero maggiore di dipendenti pubblici, ossia 406.000 …
30 marzo 2014 a 17:53
grazie @camosciobianco andrò a vedere così cerco di capire meglio
31 marzo 2014 a 13:19
sono andato a vedere, abbiamo il doppio della media italiana dei dipendenti pubblici (non 5 volte come fa capire l’articolo), sono sicuramente troppi ma numeri più sensati (siamo ad un 20% in più del Trentino Alto Adige, Molise e Basilicata), grazie @camosciobianco così mi sono potuto informare
1 aprile 2014 a 19:51
… @Pierre 1: non c’è di che! Sempre interessante dare un’occhiata ai dati grezzi.