A quota 1.600 firme
Riporto qui l’articolo del 26 marzo, tratto da il manifesto a firma di Rosa Rinaldi.
L’argomento più gettonato la scorsa settimana tra i passanti valdostani era il caldo così prematuro, tanto che si diceva: «Ci siamo persi aprile e forse anche maggio». Ma si sa in montagna il tempo è mutevole e l’inverno è tornato sui nostri banchetti per la raccolta delle “mitiche” 3mila firme. Oggi diversi appuntamenti all’ospedale, raccolte circa 40 firme.
Poi due giovani vanno a parlare con il direttore di Carrefour per chiedere di farci mettere lì davanti un banchetto, trattandosi di proprietà privata. Il banchetto lungo il corso principale via Aubert, dove allestiamo il gazebo, si trasforma in un vero e proprio corridoio del vento, proviamo a ripararci come possiamo ma tant’è il vento, ci sferza le mani e il viso. Ogni tanto gruppi di persone si fermano, si informano poi ci guardano, qualcuno finalmente ha letto di noi è un po’ perché sinceramente democratico, un po’ perché 3mila firme sono davvero un’esagerazione mette la mano al portafoglio e tira fuori il tanto per noi agognato documento e via registriamo e facciamo firmare, e ogni firma ci pare davvero un passo, forse lento com’è il passo di montagna, tuttavia fermo e deciso verso la meta.
Oggi è arrivata anche l’agognata autorizzazione del Presidente della Corte d’Appello di Torino che autorizza i funzionari del tribunale di Aosta a poter autenticare all’aperto. E sì perché un conto è autenticare al chiuso, magari di un bar, un conto è autenticare all’aria aperta, e comunque oggi con noi al banchetto avevamo una gentilissima funzionaria del Tribunale, raccolte in tre ore 84 firme!
E giù noi a fare il conto: 84 più 30 più quelle del modulo che ha tizio più quelle dell’altro modulo che però non è ancora arrivato, sì forse siamo intorno alle 150. Già il pensiero vola a domani, e ci guardiamo e interroghiamo: chi va in viale della Pace domani e via con l’elenco, e al mercato? Altri nomi e domani sera al concerto a Courmayeur, avanti altri nomi. Insomma è tutto un fare e programmare i passi successivi.
Nei prossimi giorni avremo ospiti importanti che ci aiuteranno. Domani chiederemo tutte le conferme e faremo girare il programma nel nostro google groups. La serata la chiudiamo con la consapevolezza che forse siamo a quota 1600 ma il dubbio finché non le contiamo ci accompagna. Arriviamo alla base vivendo qualche minuto di panico, le firme, dove sono le firme, chi ha le firme? Sento gridare al cellulare, tiriamo il freno a mano in zona Arco di Augusto, scendiamo rovistiamo e sì, le firme le abbiamo noi! Tiriamo un gran sospiro e la serata la chiudiamo qui.
This entry was posted on 28 marzo 2014 at 04:01 and is filed under Buone pratiche, Democrazia, Elezioni europee, Partecipazione, Politica internazionale. You can subscribe via RSS 2.0 feed to this post's comments.
Tag: Aosta, Elezioni europee 2014, Lista Tsipras, Raccolta firme, Rosa Rinaldi, Valle d'Aosta
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28 marzo 2014 a 13:46
Io ho firmato la settimana scorsa. Mi accingo ad entrare in biblioteca quando vengo fermato sull’ingresso da un signore piuttosto attempato che mi porge un volantino. Penso: “No! l’ennessima raccolta di firme!” Comunque il signore che mi porge il volantino non è invadente, mi chiede solamente di leggerlo: “E’importante” mi dice con aria mesta. Con il volantino nello zainetto entro in biblioteca e lì tranquillamente ne leggo il contenuto; una volta uscito lo firmo. Ogni tanto capita d’incontrarla, si aggira per le strade, pensiamo di non riconoscerla più ma per fortuna c’è ancora: la democrazia. Auguri!
28 marzo 2014 a 14:00
Assurdo pensare che la democrazia dipenda da quel carnevale variamente indirizzabile che è il momento elettorale, per l’accesso al quale un numero demenziale di firme può essere richiesto da chi nel carnevale ci sguazza comunque per concessione dei numi dell’Olimpo.
Ergo, quel signore non coincide con la democrazia: Victor73, guarda meglio.