La breccia di Pont
“Il Pd non può più essere subalterno alla cultura autonomista“, questo ha affermato il segretario valdostano del Pd, Fulvio Centoz. Mi sembra un sogno, forse lo è. Chissà magari si trasformerà in un incubo, ma questo scatto di orgoglio che crea una piccola, ma significativa breccia nel muro simbolico che da troppo tempo argina la Valle d’Aosta entro Pont-Saint-Martin, è politicamente una novità assoluta.
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26 marzo 2014 a 16:51
Centoz è renziano, cioè di quella corrente inciuciona nazionale, la corrente renzusconiana, si è già scontrato con Donzel perchè vuole riavvicinarsi proprio all’Union, tralasciando il rapporto privilegiato con le altre forze autonomiste come Alpe e UVP, nonchè col m5*.
I renziani ci hanno oramai abituato a dire una cosa e a fare l’opposto, probabilmente Centoz pensa ad allinearsi al modello nazionale dove le autonomie son messe in discussione in favore di un nuovo centralismo, ora dicon che abolisconio le Province invece le sostituiscono con le aree metropolitane (300.000 abitanti),.
26 marzo 2014 a 18:42
Mi sembra una osservazione a-storica e un po’ ingiusta. Quando negli ultimi quattro anni il PD è stato subalterno? Sottoscrivere una alleanza è essere subalterni?
26 marzo 2014 a 21:12
In questa affermazione ci leggo una voglia di politica che comprenda un panorama più ampio del solito localismo.
26 marzo 2014 a 22:11
Tacere sulle insensatezze propagandate quali premesse della cosiddetta autonomia è subalternità della più bell’acqua.