Troppi Sorbara per cambiare davvero
Riprendo l’argomento Marco Sorbara perché è importantissimo in quanto denuncia la pessima gestione della politica nel Comune di Aosta. Dunque la minoranza in Consiglio ha rilevato un comportamento anomalo da parte dell’assessore alle Politiche sociali e ha chiesto le sue dimissioni. Sorbara invece denuncia alla Magistratura chi lo ha criticato politicamente. Notate una qualche differenza di stile fra lui e il querelato Gianpaolo Fedi? Carlo Curtaz riprende l’assessore per non aver discusso la faccenda in Consiglio che è l’unico luogo deputato per le contese politiche e non le aule dei tribunali, inoltre fa notare all’Assemblea che la natura clientelare che detta il metodo dell’assessore, non è quella che dovrebbe regolare un assessorato. Sorbara, a querela archiviata, chiede scusa al Consiglio, ma tace sul resto. Nessuno della maggioranza ha ripreso la faccenda da questo punto di vista. Anche qui le diversità fra maggioranza e minoranza sono vistose. Mario Vietti riporta l’argomento sul nocciolo della questione e cioè che Sorbara non pare ravvedersi circa il suo comportamento più odioso: la politica intesa e vissuta come ricerca e conservazione del consenso. Sorbara e la maggioranza che lo sostiene, continuano a far finta di niente. Iris Morandi chiede ai presenti un salto di qualità del pensiero che deve sganciarsi dai rapporti personali e guardare solo al risultato politico. Lo sforzo richiesto è eccessivo e i vincoli di amicizia che intercorrono fra i consiglieri e assessori sono troppo forti per questo salto di dignità. Sorbara resta. Come la politica vecchio stile. Troppi sono i politici corrotti dalla banalità del male.
This entry was posted on 27 febbraio 2014 at 14:00 and is filed under 'ndrangheta, Affari, Brutto esempio, Corruzione, Cultura morta, Degrado morale, Dignità, Favori, Mafia di montagna, Mala politica, Politica valdostana, Uomini politici. You can subscribe via RSS 2.0 feed to this post's comments.
Tag: Carlo Curtaz, Clientelismo, Consiglio Comune di Aosta, Gianpaolo Fedi, Iris Morandi, Marco Sorbara, Mario Vietti
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27 febbraio 2014 a 14:58
Il Sorbara chiede scusa, è pentito… ma solo per aver sporto querela e solo dopo che la querela è stata archiviata. E chiede scusa solo al suo collega (absit iniuria verbis) Fedi. Patuasia/Nuvolari non merita le scuse, nemmeno quelle. Cancellata! E la cosa curiosa è che il suo nome è cancellato anche dai due principali media della Valle: per la Stampa e per il GR è solo “una blogger aostana”. Perché questa riservatezza?
E la censura del Sindaco, anche quella mi pare arrivi un po’ tardi: lo ha saputo solo adesso dalla minoranza che il suo assessore aveva querelato consigliere e blogger? Non poteva ricordarglielo prima che avrebbe dovuto portare la questione in Giunta?
Ci hanno tutti la partenza lenta!
27 febbraio 2014 a 15:21
Mi correggo: la Stampa cita la Nuvolari con nom et cognom.
27 febbraio 2014 a 16:25
E’ una vergogna. Mi sento indignata e umiliata come cittadina a farmi rappresentare da una persona che ha avuto chiari e certi rapporti con la ‘ndrangheta, ma anche a farmi rappresentare da delle persone che accettano questa cosa come se fosse normale.
27 febbraio 2014 a 17:52
La totale assenza di senso etico e di dignità da parte di troppi consiglieri del Comune di Aosta, preoccupati non del bene pubblico o dei valori di democrazia e libertà, ma solo di salvare la poltrona del loro amico di merende Assessore è il segno tangibile della povertà culturale e dell’analfabetismo politico di chi sarebbe chiamato a governare una città.
Constatazione amarissima: con gente così, non c’è futuro!
Né qui, né altrove.