Studenti contro i tagli


Riceviamo dal gruppo “Studenti universitari contro i tagli” e volentieri pubblichiamo.

Come gruppo “Studenti Universitari contro i tagli” vorremmo portare all’attenzione quello che sta succedendo nel campo dell’Istruzione valdostana. Il nostro movimento è nato nel mese di dicembre 2013, quando abbiamo iniziato a sentire voci circa probabili tagli per l’anno 2014 a borse di studio e contributi alloggio per gli studenti universitari valdostani. Abbiamo deciso dunque di incontrarci per fare il punto sulla situazione e chiedere un incontro con gli assessori Farcoz e Marguerettaz per avere chiarimenti. Dopo svariate richieste, l’incontro è avvenuto l’11 di gennaio. Ci sono state proposte le “rimodulazioni” delle borse di studio, effettuate in base a meritocrazia e capacità economiche di ciascuna famiglia. Dai nostri precedenti incontri risultava però, dati alla mano, che i tagli all’istruzione erano reali ed INGENTI. Per quanto riguarda il diritto allo studio universitario parliamo di 330mila euro in meno, rispetto al 2013 per quanto riguarda le borse di studio; e di 275mila euro in meno, per quanto riguarda i contributi alloggio. Le fasce contributive sono solo due, e non fanno nessuna distinzione tra chi ha un ISEE del valore di 20.500,01 euro e chi invece raggiunge il tetto massimo di 40.500 euro. Non solo, anche l’Assessorato Trasporti nega di aver effettuato dei tagli, nonostante le risorse previste siano calate da 650.000 euro a 300.000 euro. Dopo aver negato i tagli, si sono uniti al coro dell’Assessore due altri protagonisti: è dell’ultima ora il comunicato di Yuri Cardia, rappresentante dell’Università della Valle d’Aosta che nega anch’esso i tagli (“A riguardo sono state espresse molteplici considerazioni, la maggior parte delle quali sono infondate “) e un fantomatico C.U.V., che si dichiara apartitico e nato in funzione dei diritti allo studio di tutti ma che pare abbia incontrato Farcoz ieri, 14 febbraio, per “approfondire alcune tematiche studentesche”, senza aver pubblicizzato l’evento né chiamato in causa nessuno studente universitario. Ora, siccome ci sentiamo un po’ presi in giro, ci chiediamo un paio di cose:1) Chi ha creato veramente il C.U.V.? Perché non ha coinvolto nessuno nell’ultimo incontro. 2) Perché si devono negare i tagli allo studio in funzione di una finta logica meritocratica? Come a dire, ora che non ci sono i soldi cerchiamo di premiare chi ha bisogno e chi è più bravo. Quindi prima i soldi venivano sperperati? Cosa ne pensa l’opinione pubblica valdostana? E soprattutto, è giusto che, a fronte delle enormi sperequazioni di denaro pubblico, alla nostra richiesta di spiegazioni venga negata persino l’evidenza?

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13 commenti su “Studenti contro i tagli”

  1. roberto mancini Says:

    CUV, comitato Union valdotaine?
    Mah……

  2. ......... Says:

    E’ bene comunque che i contributi siano commisurati al merito e all’ISEE (e non al reddito della famiglia che spesso non ne rappresenta la capacità di spesa), purchè l’ISEE dichiarato sia reale e accertato dall’Amministrazione Finanziaria, Vi siete mai chiesti come mai la Valle d’Aosta ha il più alto numero di single? Spesso i figli abitano in famiglia, ma è più opportuno fare figurare che facciano famiglia a sè, così possono beneficiare dei tanti contributi e vantaggi (mutui, buoni riscaldamento, ecc…)
    Nella situazione attuale in cui le casse sono vuote e mamma Regione non ha più latte, tutti devono fare la loro parte, anche gli studenti.
    Per quanto riguarda chi ha titolo a portare avanti la rappresentanza degli studenti, non mi esprimo.

  3. alceferito Says:

    Tagli alla scuola,agricoltura,treni,stipendi dipendenti casino’,buoni benzina,tra poco anche ai dipendenti delle partecipate, disoccupati che non sanno piu neanche dove mandare il CV ecc ecc. Amaro risveglio per gli abitanti dell’Isola Felice, ma la colpa e’ di Roma e dell’Europa come dicono i nostri?No! La colpa e’ nostra che quando andiamo a votare siamo pigri…

  4. kontrotendenza Says:

    L’ha ribloggato su kontrotendenza.

  5. Il Pretoriano Says:

    Se oggi mancano i dané alla Regione vuol dire che prima sono stati malamente sperperati in rivoli improduttivi ed in operazioni capestro. Le risorse per la squola(?) sono state sacrificate ed immolate sull’altare della”politica” o meglio per le tasche dei nostri politici, i quali, visto come stanno oggi le cose non sono ancora riusciti a lavarsi la testa con la cenere..!
    MA ALMENO AVESSIMO PRODOTTO POLITICI DI SPESSORE..!
    Piccolo consiglio alla classe politica reggente ancora per quanto?: abbassatevi tutti i benefit, gli emolumenti vari e non “grattate” più nei rivoli del bilancio. Investite denaro fresco nella Cultura, nell’impresa che innova con ricerca vera, favorite la meritocrazia a tutti i livelli altrimenti ci ritroveremo sempre qualche Baccega che piangerà in Consiglio per salvare un figlio immeritevole.
    Urgono ripensamenti prima che sia troppo tardi.

  6. Schiscèta Says:

    Signor ………. , quello che secondo me è grave è che solo pochi stronzi “fanno la loro parte”. Mamma Regione ha avuto i soldi per il Bilia, per l’aereoporto, per il teleriscaldamento ma non per i giovani che studiano. Ragazzi con una media alta, in corso e laureati in tempo, siccome hanno il reddito più alto di 5.000 euro non prendono nemmeno un contributo per i biglietti del treno. E’ meritocrazia?

  7. roberto mancini Says:

    Bravi ragassùoli!!

    Più inglese, meno francese.
    Più arabo e cinese, meno patois!
    Sennò da grandi troverete lavoro solo alla Gabella…

  8. FtW Says:

    Tagli dove servono soldi, mentre si spendono 7.600.000 € / anno per la gestione dell’aeroporto commerciale (giusto per fare un esempio). MEDITATE

  9. ......... Says:

    Non se l’abbia a male, ma quando vengono stabilite delle regole, anche un euro fa la differenza, si figuri 5000 euro. Il problema è stabilire delle regole certe e condivise e soprattutto controllare la veridicità delle dichiarazioni, che secondo me è lì il nodo della questione.

  10. giancarlo borluzzi Says:

    Gli “Studenti universitari contro i tagli” devono essere istruiti su un punto importante: una o più persone possono riconoscersi in una sigla, ma, se evidenziano posizioni pubbliche, ci deve essere un nome e cognome che dichiara di firmare per conto di tutti ed è il responsabile del contenuto dello scritto.

    Qui non è stato fatto, è un errore macroscopico: nascondersi dietro l’anonimato è una forma di coniglismo che non porta acqua al mulino delle tesi esposte.

  11. Schiscèta Says:

    Signor Borluzzi, il gruppo è composto da oltre venti persone. La lettera è stata scritta da uno e approvata da tutto il gruppo, in quanto espone il pensiero di tutto il gruppo, e non di uno solo.

  12. giancarlo borluzzi Says:

    Esimio Schiscèta, non ho mai detto che la lettera non fosse approvata da tutto il gruppo, quindi la precisazione è fuori luogo.
    Ci voleva un ipotetico Michelino Polenta che, firmando, lo faceva a nome di tutti.
    Strano che il concetto appaia di ostica comprensione.

  13. vetriolo Says:

    il CUV è parente stretto con lo SPIC Studenti per il Collocamento.


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