Con Paron paghi due e prendi uno!
Con una determinazione dirigenziale del 24 dicembre 2013 è stato affidato un incarico per “l’organizzazione di un’iniziativa culturale basata sull’esecuzione di performance ancorate a una molteplicità di linguaggi espressivi, concepita dalla ditta Arnaldo Tranti design”. L’amministrazione ha trovato coerente la proposta con gli indirizzi espressi dalla medesima in tema di valorizzazione del patrimonio e delle risorse locali. E, non disponendo al proprio interno delle risorse umane e materiali sufficienti a garantire la realizzazione dei progetti così complessi sotto il profilo tecnico e qualitato, ha valutato congruo l’importo richiesto dal professionista per la direzione del progetto che ammonta a 9.991,80 IVA inclusa. I consiglieri di minoranza, hanno però fatto notare che “tra i compiti istitutivi della Cittadella e nei progetti che ne consentirono l’affidamento al Consorzio di imprese “Undicicento” (fra cui la l’onnipresente 3bite) c’erano progetti analoghi a quelli presentati dal signor Tranti (lo stesso delle targhe cittadine e della candidatura di Capitale della Cultura 2019). Insomma i consiglieri di minoranza domandano perché affidare ad altri incarichi, molto ben retribuiti, che dovrebbero essere a cura degli attuali gestori. Perché pagare due al posto di uno? Per questo motivo e non è poco, chiedono che la determinazione venga revocata.
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3 febbraio 2014 a 16:32
Il 24 dicembre si fanno i regali di Natale
4 febbraio 2014 a 11:26
Paron si è inserito perfettamente nel sistema UV-Milanesio-Giordano al fine di ottenere dalla politica uno stipendio superiore a quello da insegnante.
La Magistratura aostana sta per pizzicare decine di “politici” per usi non consentiti dei contributi alla politica.
Estendendo il concetto, andrebbe pizzicato anche chi, come Paron, si fa eleggere dalla premiata ditta Lattanzi/Zucchi/Bongiorno in consiglio comunale in una lista che dovrebbe difendere i valori liberali ma poi segue una linea esattamente contraria per opportunismo esistenziale, quella favorente l’integralismo pallonaro in salsa medioevale.
A mio avviso, il suo comportamento, seppur consentito dalla burocrazia, è più grave del comprarsi le mutande verdi o rossonere con i contributi alla politica, trattandosi di un utilizzo di meandri della stessa per campare gabbando gli elettori che, almeno i pochi che capiscono qualcosa, volevano un liberale in consiglio comunale ma si trovano una colf dell’UV.
Altra perla di Paron: mi sono ora trovato in buca un calendarietto propagandistico approntato dalla giunta aostana in cui, in modo spancevole, il sindaco milanesiano ringrazia Paron per le ammuffite immagini che lui avrebbe fornito affinchè fossero poste tale ridicolo calendarietto.
Sono foto vecchissime che dovrebbero servire a far entrare nella zucca dei psicoastenici che le loro radici risiederebbero in quanto rappresentato in tali foto (phankulo!).
Il tutto con didascalie in un francese che in Aosta non è utilizzato neppure dalle galline quando esultano dopo aver fatto l’uovo.
Sarebbe utile rendere noto il costo di tale maleodorante propaganda; in consiglio comunale ci sono eletti che possono ottenere il dato, anche se magari sarebbero le schegge fuoriuscite dall’UV a impedirlo perché tale propaganda è a loro gradita: cerchio chiuso che Paron ha sposato per tirare 4 paghe per il lesso.