Primitivi!
Ricapitoliamo: dopo la sentenza d’appello “Tempus Venit” la ‘ndrangheta è certificata in Valle (clan Facchineri). Reato accertato: Estorsione mafiosa. Poi i Nirta, parenti di quelli di Duisburg, pure loro certificati in Appello. Reato accertato: traffico internazionale di droga. Presto il primo grado di giudizio per i Taccone , collegati alla cosca Pesce di Rosarno. Reato ipotizzato: tentato omicidio, rapina, lesioni, danneggiamento con incendio, il tutto con aggravante del metodo mafioso. Ieri: indagato per voto di scambio (1000 euro per 20 voti…) con malavitosi, Davide Perrin, primo escluso dell’Union alle scorse regionali. La mafia? Problemi del sud… Da notare: solo ieri la buona notizia che il Senato ha modificato il 416ter per ciò che concerne lo scambio elettorale politico-mafioso. Finora infatti il voto di scambio era configurato e punibile solo in presenza di “dazione di denaro”, per cui è stato necessario introdurre nella legge il concetto di “traffico di influenza o altre utilità”. Che vuol dire? Che finora i giudici avevano le mani legate: più nessun politico dava soldi in cambio di voti. Si tratta di una modalità rozza e superata. Lo scambio avveniva con altri metodi, assicurando ai dispensatori di voti altri “benefits”. Da qui l’esigenza di attualizzare la legge. Se il sig Davide Perrin (che comunque è amministratore comunale a Torgnon) risulterà colpevole, potremo dire che si è attenuto a modalità primitive, ormai talmente superate nel resto del Paese al punto di richiedere una legge finalmente più efficace… Arretrati anche nel crimine. Mi scappa da ridere… (roberto mancini)
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30 gennaio 2014 a 16:29
piano, piano, molti qui sono ai loro primi passi …
30 gennaio 2014 a 16:33
Secondo il nuovo testo, approvato due gg or sono dal Senato, nello scambio elettorale politico-mafioso sarà punito, oltre all’erogazione di denaro, anche lo scambio di “altra utilità”.
Esempio?
ll candidato che promette al mafioso, in cambio di voti, informazioni su appalti, posti di lavoro, cariche, protezione dalle attività di polizia, potrà essere perseguito dalla legge.
Un punto fondamentale perché la norma sia realmente efficace.
Ora speriamo nella Camera.
30 gennaio 2014 a 18:15
Nota bene:
Ormai da circa 20 anni la corruzione si è “modernizzata”, è divenuta più sofisticata, per cui il voto di scambio non avviene più con passaggio di soldi.
Unica eccezione, il caso di Domenico Zambetti, ex assessore regionale lombardo ( alla casa) della giunta Formigoni.
Il 28 gennaio 2014 è stato rinviato a giudizio insieme ad Alfredo Celeste, ex sindaco di Seriano (BG), con le imputazioni di concorso esterno in associazione mafiosa, corruzione e voto di scambio.
Processo a Milano il prossimo 8 Maggio.
31 gennaio 2014 a 07:57
Sig. Mancini questa legge punisce anche quei politici che ti telefonano- e (cogliendo l’attimo) in cambio dei voti della tua famiglia (non mafiosa dop) promette un posto di lavoro?,.. se così fosse allora avremmo la vittoria perché al contrario dei politici, piuttosto arretrati, i cittadini disperati ormai usano frequentemente registrare le conversazioni- specialmente quelle di questo tipo-
31 gennaio 2014 a 08:01
e credo proprio che non esiterebbero a mettersi in fila davanti alle Procure-
31 gennaio 2014 a 09:38
e quindi un cittadino che in cambio del proprio voto chiede un favore (episodio non frequente, di più..), quel cittadino viene indagato per tentata corruzione?
31 gennaio 2014 a 10:45
Se il “favore” va contro i doveri d’ufficio e la corretta norma amministrativa, mi sembra ovvio.
La cosa la sconvolge?
Si tratterebbe di una misura destinata a galvanizzare il mercato dell’edilizia carceraria, che troverebbe un formidabile impulso per la costruzione di migliaia di nuovi istituti di pena.
Insomma la dimostrazione del detto ” l’onestà conviene…”
31 gennaio 2014 a 16:58
Libera, se ci sei batti un colpo!
1 febbraio 2014 a 12:44
Sig LIbero,
Ahimè, non credo che Libera della Vda sia in grado di esprimere un significativo segnale di presenza sul territorio in questa situazione.
Peccato, perchè ce ne sarebbe proprio bisogno.
Continua la morìa dei suoi dirigenti, metodicamente allontanati o messi nelle condizioni di occuparsi d’altro.
L’elenco del comitato promotore che contattò Torino per sollecitare la fondazione di Libera in Vda ( ottenendo che don Ciotti, mal informato da ambienti torinesi , corresse subito a Courmayeur a far da “testimonial” ad un angelico Rollandin….) era composto da 13 persone:
Paola Collatin, Renato Faval, Ferruccio Brunod, Luigi Bozzetti, Roberto Mancini, Andrea Pigni, Vittorio Gigliotti, Marco Bennani, Maria Grazia Lumetta, Alessandro Periotto, Massimo Denarier, Lucia Favre, Luigi De Pasquale
A distanza di 4 anni dalla nomina della signora Marika De Maria a referente regionale, la sola Lucia Favre fa ancora parte dell’organizzazione.
Quanto alle società affiliate ( Libera è un network di associazioni), pure lì un fuggi-fuggi: l’Uisp non ha rinnovato la tessera fin dal 2013, così come il Siulp.
Nel contempo credo che sia la mamma che il fratello della signora De Maria si siano iscritti all’associazione.
Sembra un sequel di Higlander, ma al femminile: alla fine ne rimarrà una sola…….
La lezione, amarissima e credo riscontrabile pure al livello nazionale di Libera, è che il messianismo antimafia unito a sistemi di direzione da sètta, degni di Grillo e Casaleggio, generano clamorosi conflitti interni, disgregazione ed inefficienza.
1 febbraio 2014 a 12:57
é un vero peccato! comunque, se è così, meglio che muoia. Il messianismo, nei confronti della mafia, credo giovi soprattutto alla mafia stessa (e al potere per pulirsi la coscienza). Ipocrisia, magari anche in buona fede (per alcuni pochi).
3 febbraio 2014 a 12:17
Buongiorno. Cerco di rispondere puntualmente agli ultimi commenti che ho letto. Andiamo con ordine. Il comitato promotore, cioè quello che ha lavorato affinché nascesse Libera anche in Valle d’Aosta, nel 2008 era composto, diversamente da come scritto dal signor Mancini, da: Paola Collatin, Luigi Bozzetti, Roberto Mancini, Andrea Pigni, Vittorio Gigliotti, Maria Grazia Lumetta, Massimo Denarier, Michele Silani, Elisabetta Sergi, Marika Demaria. Poi le cinque associazioni aderenti. Questi dati si possono facilmente e tranquillamente evincere dalla registrazione e dal verbale della serata dell’assembla fondativa (20 novembre 2008), consultabili per chiunque lo desiderasse. Di queste persone, tre di loro esattamente il giorno dopo hanno comunicato di non poter più far parte del coordinamento, un’altra per molto tempo si è trasferita in Brasile, un’altra ancora ha problemi famigliari (ma continua a seguire il coordinamento), un’altra ancora ha altre due realtà da seguire e un’ultima si allontanò perché voleva candidarsi alle elezioni del 2009. Ci furono nuovi ingressi (persone che ancora fanno parte del direttivo di Libera VdA), e quando si prese la decisione di chiedere al signor Mancini di allontanarsi dal coordinamento (si tratta di una vicenda documentata e di una decisione, come forse ho già avuto modo di comunicare su questo blog, presa di concerto con l’ufficio di Presidenza di Libera), una persona, amica del signor Mancini, lo seguì.
Questione delle associazioni. Vale la pena ricordare che l’iscrizione a Libera costa 70 euro e che molte realtà associative fanno fatica ad andare avanti. Per cui ci sono quelle iscritte regolarmente e quelle che collaborano fattivamente ma che non riescono a pagare la quota. Tra queste la Uisp, ma penso che la nostra presenza alle sue manifestazioni più importanti e il fatto che i vincitori, per esempio, di “Vivicittà”, siano premiati con i prodotti di “Libera” siano la cartina tornasole del rapporto che abbiamo stabilito con loro. Poi ci sono Legambiente, Valle Virtuosa, Mia (l’associazione fondata da alcuni ragazzi già membri di Libera VdA e presieduta da una giovane 22enne), secondo i dati del tesseramento iniziato a novembre 2013. Poi ci sono il comitato Saint Roch, la Cgil e l’associazione “Team Dora”. Certo, il Siulp non ha rinnovato l’adesione, ma mi sono stati spiegati i motivi che nulla hanno a che vedere con la gestione dell’associazione, anzi. Per le scuole l’adesione va da gennaio a dicembre, per cui risulta, allo stato attuale dei fatti, iscritto il “Manzetti”. Le scuole con cui collaboriamo sono le superiori di primo grado di Aosta (Cerlogne, Saint Roch, San Francesco), di Quart, di Saint Vincent, di Verrés, di Brusson, di Variney, di Villeneuve oltre alle superiori di secondo grado: Regina Maria Adelaide, Manzetti, Isitip, Bérard di Aosta; Isitip di Verrés e Pont-saint-Martin. Moltissimi ragazzi stanno facendo con noi un percorso pomeridiano ed extrascolastico di approfondimento. A loro dobbiamo la collaborazione fattiva per organizzare, ad esempio, la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo di tutte le vittime di mafia ad Aosta lo scorso 21 marzo e la cerimonia di intitolazione della via dedicata al Generale Carlo Alberto dalla Chiesa (processo che nacque nel dicembre 2010 su nostro impulso in stretta collaborazione con il comando valdostano dei Carabinieri). I ragazzi della Bassa Valle, per esempio, sia l’anno scorso sia quest’anno organizzeranno dei banchetti di promozione dei prodotti di Libera Terra. Tutto questo è reso possibile grazie all’entusiasmo dei ragazzi (alcuni hanno anche aperto la serata dedicata alla presentazione del volume “L’altra Valle d’Aosta” lo scorso 4 giugno 2013, voluto e scritto dal coordinamento valdostano insieme a Legambiente VdA e a Mia e diffuso a livello nazionale da Libera), al coinvolgimento dei loro docenti e alla preziosissima collaborazione di Renata Vairetto e Manuela Rosini, docenti in pensione facenti parte del direttivo di Libera Valle d’Aosta dal 2010. Collaboriamo con gli oratori grazie al tramite di Lucia Favre che fa parte del nostro gruppo dalla metà del 2010 e non da prima che nascesse, e l’ultimo risultato di questo percorso si è visto sabato primo febbraio, quando 83 ragazzi appartenenti ad oratori aostani, all’Azione Cattolica e agli Scouts hanno con noi visitato Cascina Caccia e hanno partecipato a un incontro con don Marcello Cozzi, vice presidente nazionale di Libera. Gentile signor Bruno, come potrà notare il coinvolgimento dei ragazzi c’è, eccome, e stia pur certo che Libera, anche in Valle, non morirà. Stiamo predisponendo una serie di iniziative (insieme ad altre realtà, perché questa è la forza di una rete come Libera) di cui presto daremo notizia, per cui gentile signor Libero sarà accontentato. Dal punto di vista dei soci singoli, l’anno sociale 2012-2013 si è chiuso con 124 soci, e allo stato attuale dei fatti, considerato che la campagna è iniziata a metà dicembre, l’anno sociale in corso ne conta 48. Tra questi anche la madre e il fratello della sottoscritta, ma lo statuto non vieta certo ai famigliari dei referenti di tesserarsi. Tutto ciò che ho qui scritto è visionabile grazie al bilancio sociale che ogni anno come coordinamento siamo chiamati a stilare e che è depositato anche presso la sede di Libera, di Roma. Ho scritto tutto questo per correttezza delle tante, tantissime persone che collaborano a vario titolo alla crescita di Libera in Valle d’Aosta e che di fatto sgretolano concretamente la tesi “Highlander”, che il signor Mancini non perde occasione di alimentare, insieme ad un altro paio di “leit motiv” che sinceramente appaiono – agli occhi di chi conosce Libera VdA e dei suoi membri – sterili, puerili e fondati su un livore smisurato nei miei confronti, che ai suoi occhi appaio evidentemente come causa di tutti i mali, a quanto pare. Cordialmente, Marika Demaria (scritto tutto attaccato, sempre per correttezza di informazione).
3 febbraio 2014 a 13:21
Questa è l’ultima volta che rispondo a domande su questa organizzazione.
Quanto alla sua gauleiter, solito e patetico marketing auto-promozionale, condìto di supercazzole in burocratese.
Gente da non frequentare.
3 febbraio 2014 a 14:25
Dimenticavo, rispetto a quanto scritto sopra, le collaborazioni a due iniziative molto recenti con l’associazione “Dora-Donne in Valle d’Aosta” e “Arci Valle d’Aosta”, oltre a quella storica con l’agenzia assicurativa Unipol che ci concede gentilmente un suo spazio per far prendere visione dei prodotti di Libera Terra.
Sono felice signor Mancini di leggere che “questa è l’ultima volta che rispondo a domande su questa organizzazione”. Le risposte in merito a Libera VdA è bene che arrivino dalle tante persone che costruiscono ogni giorno questa rete. I dati del bilancio sociale non sono assimilabili ad un’operazione di marketing, altrimenti la stessa tesi può essere applicata ad ogni associazione di volontariato che annualmente viene chiamata a stilare questo documento… E’ semplicemente la fotografia di ciò che si fa sul proprio territorio.
Sulla chiosa posso permettermi di sorvolare, parlano i fatti e la bellezza delle persone che stanno camminando con me.
3 febbraio 2014 a 15:34
Aria fritta.
“Graziano dice un’enorme quantità di inezie, più di qualsiasi uomo in tutta Venezia:
le sue idee sono come due chicchi di grano nascosto in due staia di pula.
Si deve cercare un’intera giornata prima di trovarle e, quando si sono trovate, non valeva la pena che fossero cercate.”
Shakespeare, “il mercante di Venezia”
3 febbraio 2014 a 15:56
Complimenti, signor Mancini! Finalmente è riuscito a proporre una citazione diversa da quelle abituali che mi dedica, relative alle figure della maestrina dalla penna rossa e di donna Prassede! Io invece – augurandomi che non inizi un botta e risposta assurdo fatto di citazioni – preferisco rifarmi a Dante: “Fama di loro il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna: non ragioniam di lor, ma guarda e passa”.
3 febbraio 2014 a 19:33
Bene, signori Marika Demaria e Roberto Mancini, avete chiarito le vostre posizioni ora vi pregherei di non usare più Patuasia per le vostre eventuali e future scaramucce. Grazie per la comprensione.
4 febbraio 2014 a 11:14
Grazie a Lei, Patuasia. Mi scuso per aver abusato della Sua pazienza e di quella dei lettori del suo blog, ma era mio dovere intervenire a nome dell’associazione che rappresento e di chi ne fa parte. Un cordiale saluto, Marika Demaria.
7 febbraio 2014 a 18:08
Divide et impera