Ma quanto mi costi!
In relazione alla simpatica lettera del signor Gianpaolo Fedi, consigliere comunale di Alpe, pubblicata sulla Stampa e rilanciata dal medesimo via e-mail che riguardava i rincari dell’autostrada, sono succeduti numerosi commenti. Ho deciso di pubblicarne alcuni perché provano il contrario delle dichiarazioni che i dirigenti delle due società hanno fatto per il TGR e che minimizzavano la fuga degli utenti dall’autostrada.
“Io faccio spesso un ragionamento: se dovessi fare il “pendolare” da Courmayeur ad Aosta usando l’autostrada, in una settimana lavorativa spenderei qualcosa come 70 EURO (!) per fare circa 30 KM! Con LA META‘ (poco più di 35 €), in Svizzera posso circolare per UN ANNO su una rete di più di 1500 KM di autostrade e superstrade. Certo, qui ci sono le montagne, il gelo, le gallerie, cose che in Svizzera sono assolutamente sconosciute (..no…?) e che richiedono un sacco di manutenzione. Ma mi vien da pensare che forse, dico forse, c’è da porsi qualche domanda sulla gestione?”.
“E il risparmio sarebbe stato ancora maggiore se tu fossi entrato e uscito al casello di Quincinetto. Non so se ci sono 80 centesimi di differenza. Io, quando vado verso sud, parto sempre da lì e per andare ad Aosta non prendo MAI l’autostrada. Mi sento presa per i fondelli a pagare per trasitare su una tratta con cantieri perenni.”.
“Riproponiamoci tutti di utilizzare l’autostrada il meno possibile. Facendo la statale si va più piano e si consuma anche meno benzina! Infatti la resistenza aerodinamica aumenta con il quadrato della velocitá e con le accelerazioni. Se guidi con attenzione sono convinto che in statale risparmi.”
“Ciao, io entro ed esco a Quincinetto e così ho anche il caffè per i due giorni successivi!”.
“Noi che abitiamo in provincia di Milano, ormai da un paio d’anni abbiamo limitato di molto le gite e i week end in Valle d’Aosta proprio per l’onerosità, a mio giudizio immorale, dei pedaggi autostradali. E, quando veniamo, al ritorno entriamo in autostrada a Quincinetto. Sì, la statale è molto panoramica!”.
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Tag: Autostrada valdostana, SAV, Valle d'Aosta
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24 gennaio 2014 a 05:58
A reblogué ceci sur Il Blog di Tino Soudaz 2.0 ( un pochino).
24 gennaio 2014 a 08:13
Saranno circa 10 anni che boicotto l’autostrada. Ogni sassata di aumento non fa che rinforzare in me questa decisione. Andare a Quincinetto sulla statale richiede (grazie ai cantieri autostradali eterni) lo stesso tempo, la stessa quantità di carburante e molti meno soldi. A parte calcoli di aerodinamica basati su dati parziali, il risparmio comunque è reale.
24 gennaio 2014 a 08:50
@ Bisker One sottoscrivo completamente quello che hai scritto. In più lancio una proposta : creiamo una società valdostana di azionariato popolare in cui entrino anche tutti gli operatori turistici e alla scadenza dell’attuale concessione della Sav e della Rav ( e’ ridicolo che ci siano due società per ottanta chilometri) proponga la candidadura a gestire il tratto autostradale. Una società unica ,invece di due con tariffe più basse per tutti , sconti molto alti per i residenti e per coloro che vengono a soggiornare in VDA con abbuoni sulle spese alberghiere. Tutto questo senza dimenticare che il futuro a medio – lungo termine e’ la ferrovia.
24 gennaio 2014 a 08:54
Utilizzo l’autostrada quotidianamente per lavoro (Morgex/ Chatillon) e anche con la scontistica per i pendolari – troppo rigida – il prezzo è esagerato.
Constato, inoltre, cantieri frequenti e poco lavorati (ma rammento in proposito che per il sistema delle concessioni all’italiana, al gestore conviene avere cantieri attivi, anche solo formalmente, sulla rete) e pochissimi utenti.
L’esempio svizzero va compreso fino in fondo: la “vignette” è stata introdotta con Referendum popolare – senza quorum -, così come gli aumenti (il prossimo nel 2015 dovrà portare la vignette a 70/100 euro). Altro dato fondamentale: le autostrade non sono state privatizzate e i proventi dei pedaggi restano allo Stato….
Questo per dire che la cattiva gestione delle autostrade valdostane trae origine soprattutto dai processi di privatizzazione che hanno regalato i nostri beni comuni a poche multinazionali (per le autostrade Benetton). L’incapacità di chi siede nei CdA è “solo” un’aggravante.
24 gennaio 2014 a 11:33
Ed ai gestori di aree di servizio autostradale non ci pensa nessuno?
Ah ah ah, scherzi a parte è una vera vergogna:
Pensate che il progetto originale prevedeva che la tratta Aosta Est-Aosta Ovest fosse tangenziale e, di conseguenza, libera e gratuita. Poi con la scusa che la spesa per fare la barriera per i pagamenti ad Aymavilles era troppo onerosa (spesa di 4 mld. di lire se non ricordo male) e che l’impatto ambientale sarebbe stato ancora più devastante (un grazie a Riccarand ed ai verdi di allora), questo tratto fu assoggettato alla SAV di Marcellino Gavio, famoso tangentaro dei tempi della “Milano da bere”, ormai passato a miglior vita. Mentre per la gestione della tratta Aosta Ovest-Traforo del M. Bianco, fu creata una società apposita: la RAV, con relativo consiglio di amministrazione, presidente, uffici e quant’altro (non so cosa costeranno all’anno, ma immagino una sciocchezza), per gestire c.a. 30 km. di autostrada. Siccome stiamo parlando della metà degli anni ’90, se non ricordo male la maggioranza era composta da U.V. e P.D.S., che dobbiamo ringraziare per la brillante operazione portata a termine…
24 gennaio 2014 a 11:45
No RAV, No SAV, No TAV! ..in ordine alfabetico…
24 gennaio 2014 a 13:53
Anche io boicotto da un po’ l’autostrada….
Per andare da Aosta a Quincinetto il tempo di percorrenza tra statale e autostrada non è assolutamente lo stesso, più o meno ci si mette mezz’oretta in autostrada, sfido chiunque a fare lo stesso in statale!!!
si risparmia però sicuramente carburante…
24 gennaio 2014 a 17:52
Non condivido l’ottica di questi commenti.
E’ fisiologico che tutti vogliano un’autostrada a buon mercato.
Però si può dire che un’autostrada ha tariffe eccessive solo se si verificano i suoi bilanci, con tutte le voci.
Strano comunque che protesti proprio chi appoggia a priori ogni azione sindacale finalizzata a incrementare quei costi che poi si devono scaricare sul pedaggio, mica sul prezzo delle melanzane o dell’ingresso al cinema.
C’è poi il “time is money”, che a qualcuno può anche interessare: ieri mattina sono sceso a Torino tornandoci proprio ora per 32.40 euro le due tratte.
C’è pure la benzina, ma con auto e autostrada in un’ora vado da casa a casa.
E siamo in tre, col treno e il percorso verso la stazione e da questa alla destinazione finale per ogni tratta sono almeno tre ore e il costo non so quanto minore non giustifica la perdita di così tanto tempo.
Chi pendola ha altre ottiche, ma la critica non può prescindere dal fatto che la cosa più importante sono i bilanci sani e senza un’analisi dei medesimi c’è solo demagogia.
24 gennaio 2014 a 20:44
@Borluzzi
I bilanci della SAV sono sempre in rosso, è per questo motivo che vengono sempre autorizzate tutte le sue richieste di aumentare i pedaggi, portandola a essere la più cara d’Italia. Ma perché sono in rosso? Perché ci sono sempre cantieri e costano carissimi. E chi li fa i lavori nei cantieri? Ma li fa l’Impresa di costruzioni che è il socio di maggioranza della stessa autostrada, con affido diretto essendo una società privata, quindi al prezzo che vuole. Et voilà, il gioco è fatto: bilancio dell’autostrada in passivo, socio di maggioranza pieno di soldi e soci di minoranza (RAVA compresa) a ripianare i debiti…
…se vogliamo chiamiamola pure economia di mercato. Le province di TN e BZ sono soci di maggioranza nell’AutoBrennero, tengono prezzi compatibili col turismo e fanno pure utili. Maledetti comunisti!
24 gennaio 2014 a 21:16
economia di mercato? quella di cui parlano i teorici nei libri di testo? Mio figlio, terzo anno alla Bocconi, in partenza per l’Australia, mi insegna che è solo teoria. In Italia, poi, … è praticamente, con i condizionamenti attuali, impraticabile. Abbiamo ancora una economia di tipo medioevale.
25 gennaio 2014 a 04:41
@ GG.
Quanto scrivi è interessante ma dimostra come le critiche ai pedaggi vadano sostituite con le critiche ai bilanci e in particolare alle ragioni delle voci su cui si incardinano.
I lavori, peraltro comprensibili in una strada di montagna e non di mare, hanno le pecche che indichi? Allora si deve protestare contro tali lavori, che sono la premessa a monte dei pedaggi cicciottelli a valle, non contro questi ultimi che sono una logica conseguenza.
Dedurre, da un cattivo uso delle facoltà intrinseche all’imprenditoria privata (se la denuncia fosse dimostrata come esatta), la bontà di un novello carrozzone pubblico significa solo optare per una tipologia di possibili comportamenti inaccettabili anziché per un’altra, quella cara ai maledetti comunisti dalle sette vite come Silvio.
25 gennaio 2014 a 10:26
Per fare quello che dice lei, signor Borluzzi, ci sono appunto i politici i rappresentanti dei cittadini, a questi ultimi non si può chiedere di essere aggiornati su tutto, ma di segnalare ciò che non funziona nei servizi. Alle volte la sua pedanteria è davvero stucchevole!
25 gennaio 2014 a 10:45
La segnalazione di un fatto certo e criticabile va fatt in modo incisivo e pubblico da parte di chi ne ha conoscenza.
GG mi ha aperto gli occhi su una possibile interpretazione dei pedaggi alti.
Quanti conoscono le argomentazioni di GG?
Credo una esigua minoranza di quanti protestano sui pedaggi.
Quanto ho scritto non è pedanteria ma tentativo di stimolare chi ritiene di conoscere le cause del male (iperpedaggi) affinché diventino argomento di una discussione complessiva non limitata al “pedaggio ladro!”.
25 gennaio 2014 a 10:54
Sei pedante sei pedante…
25 gennaio 2014 a 11:55
Il tempo è denaro.
Tornando da Milano, non avendo fretta di arrivare a casa, sono uscito dall’autostrada a Quincinetto e, un’ora dopo, ero ad Aosta.
In mezz’ora (più o meno la differenza statale/autostrada) ho risparmiato € 10.80.
Siccome al lavoro non guadagno € 20.00 netti all’ora (ovvero € 2880.00 netti al mese) ma esattamente la metà, posso asserire che: “evitando l’autostrada Aosta/Quincinetto guadagno il doppio di quando vado a lavorare”.
Penso che in alcune fasce orarie in un’ora non ce la si faccia; penso anche che il mio stipendio sia assai modesto per cui le variabili non siano applicabili a tutti gli utenti.
Però mi piace pensare all’idea di un risparmio/guadagno che mi rende meno difficile la deglutizione delle pillole amare che ci vengono propinate ormai quotidianamente sotto forma di gabelle calate sulla testa da signori con i quali non posso che complimentarmi visto il pelo che hanno sullo stomaco per “giustificare” su giornali e televisioni gli indispensabili aumenti.
25 gennaio 2014 a 23:48
Senza treni, senza autostrade, senza aerei,…ma dove vogliamo andare…! Non ci resta che la luna.
26 gennaio 2014 a 12:07
Sulla luna ci siamo già: non avrai mica altre velleità?