Cuccato!
Ci hanno sempre detto che i soldi lo Stato ce li deve per ragioni storiche e non sono quindi da considerare come un regalo, pertanto tutto ciò che abbiamo avuto finora non è stato un privilegio, come alcuni sostengono, ma un atto dovuto dagli altri italiani verso di noi minoranza linguistica da proteggere. Guido Grimod, in un rovente dibattito sul francese apparso su facebook, così risponde alle argomentazioni del giornalista Roberto Mancini e svela l’unica verità rimasta a galla: Guido Grimod “Sans le francais pas d’Autonomie et pas de privilèges mais = provincia italianissima ahi noi!!“. Dunque sostiene quella che è sempre stata la mia tesi: il francese solo e unicamente un escamotage per poter prelevare il liquido dal bancomat statale per salvaguardare i nostri PRIVILEGI. (Motivo per cui il francese in Valle è morto.) A proposito di francese il nostro ex sindaco in un commento successivo così scrive: … ton intollérence… ecco intolérance ha bisogno di una elle sola e non due e con la a non con la e come scrive il francesissimo e privigilegiatissimo Grimod.
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13 gennaio 2014 a 21:09
Sulle competenze liguistiche ci sarebbe ben altro della “doppia” di Grimod. Basti pensare all’esilarante “les noms et le cognoms” del Presidente Rollandin. Ma esiste un francese valdostano che non va disprezzato: una volta in Francia mi hanno guardato come un residuo bellico perchè avevo usato soixante dix invece di septante.
In fondo riusciamo a conservare, con qualche “gaffe” il francese classico che la Francia ha dimenticato (o che si è evoluto).
Invece sui soldi che ci sono dovuti dall Stato sarebbe importante un approfondimento, almeno dal fine della seconda guerra mondiale, la spartizione dei confini, l’annesionionismo voluto dalla Vallée alla Francia (e sarebbe interessante vedere che fine avrebbe fatto la Petite Patrie con il centralismo dello stato cugino, alla pari di Breoni, Corsi e Catalani).
Per calmare le acque era stata vagheggiata la zona franca, che poi miseramente si è ridotta ai buoni (ve li ricordate: zucchero, caffè, alcool e -vivaddio- benzina). Poi anche quelli sono andati, compresi quelli della benzina, di cui però la Regione, grazie al riparto fiscale, si tiene tutte le tasse (oltre il 60%) togliendo il vantaggio economico ai valdostani.
Fino al maledette giorno di Shenghen e la libera circolazione delle merci. che ha reso inutile l’autostrada, le migliaia di TIR che appestavano la Regione e distruggevano l’habitat alpino, facendo pagare ai valdostani, oltre allo scempio, i costi più alti del biglietto e senza buuoni.
Ma proprio per il francese, o meglio, per la presunta verità di “una minoranza etnica e linguistica” il mancato introito dell’IVA da importazione, che non esisteva più, è stata compensata dalla Stato, con una legge che attribuiva alla Regione risorse consistenti per “il mancato guadagno (come ricordo sempre quello di Casale Monferrato che pagava il televisore importato pagava l’Iva e questa rimaneva alla Valle d’Aosta, credo che non l’abbia mai saputo, fortunatamente).
Adesso le vacche magre, ma anche un po’ di giustizia redistributiva. stanno togliendo quello che per alcuni era il giusto dovuto e per altri un assurdo privilegio.
Sarà dura, ma magari anche forse equo, e non perchè io abbia fatto il CAR a Casale. Dopo di che, come direbbe forse Mancini, di tutti quei soldi che abbiamo avuto, giusto o sbagliato, che uso se ne è fatto? Investiti per costruire un modello di sviluppo econoico durevole o distribuiti (e accantonati magari) per il consenso elettorale, finchè la barca va?
La risposta è nel vento o forse, chi lo sa ,nei fatti.
Certo, cominciare a camminare con le prorpir gambe non è facile, soprattutto se si continua a fare le vittime di persecuzioni inesistenti.
Chiedo scusa per la lunghezza del commento, ma quando ce vo’ ce vo’.
13 gennaio 2014 a 21:15
San Marino è una Repubblica indipendente e non mi sembra che parlino il sammarinese. Lo stesso dicasi per il Vaticano. Parlano vaticanese? In Sicilia parlano siciliano in Consiglio regionale? L’Autonomia deve fondarsi su ben altro… Inoltre, vorrei far notare che Autonomia non è sinonimo di Benessere e consiglio a questo proposito a Grimod di farsi un giro in Trentino.
13 gennaio 2014 a 21:17
L’Autonomia bisogna saperla gestire, come fanno bene in Trentino. Altrimenti rischia di diventare persino dannosa per i più.
13 gennaio 2014 a 22:37
la solita ipocrisia dei nostri politici, italiano in privato, francese (inascoltabile e ributtante) in pubblico.
13 gennaio 2014 a 22:46
amo il francese, ma il francese brandito e usato come arma politica mi fa …. schifo!
14 gennaio 2014 a 07:25
Chi è sano di mente sa che le lingue servono per comunicare.
Chi è mentalmente disturbato, per illudersi di essere uno che c’è, finge che una lingua straniera localmente non parlata da nessuno caratterizzi lui e ogni prossimo.
E’ un concetto demenziale quello secondo cui l’autonomia regionale sarebbe un valore cui immolare la libertà nelle scelte linguistiche.
L’autonomia regionale è il pretesto escogitato da poveretti fuori dal mondo per illudersi di essere diversi: in effetti lo sono, ma in peggio, anche perché fingono che le loro inesistenti specificità siano patrimonio anche di chi giustamente piscia sul concetto di autonomia regionale che qualcuno vorrebbe rivestire di implicazioni mistiche.
Quanto lavoro ci sarebbe in Valle per psicoterapeuti provenienti da altre regioni !
14 gennaio 2014 a 08:21
Il francese ,come qualsiasi altra lingua, va coltivata. Io ,che non sono nato in Valle, spesso lo rimpiango e mi sento anche un pò emarginato ( anche se parlo inglese e spagnolo ). Comunque secondo me, metterlo come sapere imprescindibile per partecipare a bandi di concorso oppure fare colloqui mi sembra fuori luogo ed un pò discriminatorio . Saluti.
14 gennaio 2014 a 09:14
Solo un ultimo contributo, se permettete
la lingua è solo un trucco, povero meraviglioso francese usato come un corpo contundente !
Il tentativo dei razzisti identitari anti-italiani alla Grimod, vittorioso per la dabbenaggine dei partiti nazionali ( in passato Dc e Pci , ora Pd e Centrodestra ) è stato quello di fondare etnicamente l’appartenenza politica ad un partito.
Così, come nella realtà tribali africane, si stimola l’appartenenza non sulla laica base di ragionamenti o programmi, ma sulla base di schieramenti linguistici.
Controprova : guarda caso, tutti i pasdaran del bilinguismo finiscono poi per invocare la rottura statuale dell’Italietta.
Esattamente come l’infame Bossi, miglior prodotto della cultura politica valdostana, dicono “federalismo”, pensano “secessione”.
Allora non sono solo canzonette…..
Secondo punto: per il noto principio dell’eterogenesi dei fini (volevo accendere una sigaretta, in realtà ho dato fuoco alla casa…) la difesa del francese è stata ed è solo un espediente per controllare le assunzioni nel settore della publica amministrazione, limitando di fatto il mercato del lavoro con una misura protezionistica.
Il francese è stato brandito come una clava difensiva, non come un valore culturale arricchente o includente.
Non uno strumento di integrazione, ma una barriera difensiva per la manodopera locale.
Terzo punto: gli ultimi 20 anni, con la Lega di Bossi al governo e la criminale cretinata del PD di votare la riforma del titolo V della Costituzione, hanno contribuito a sgangherare definitivamente la spesa pubblica, creando 21 centri di spesa senza alcun controllo contabile.
Il risultato sono 21 nomenklature localiste, compresa quella valdostana di cui per nostra disgrazia Grimod ha fatto parte, che spendono il denaro pubblico come il laziale Fiorito, “er Batman”.
Ma noi attendiamo con fiducia l’indagine della magistratura sui fondi dei gruppi regionali….
19 gennaio 2014 a 17:23
Ma da dove arriva sto francese??????
Non ritengo essere uno storico ma ho letto qualche libro, quelle cose rettangolari fatte di carta , nel medioevo non esisteva, i cognomi degli abitanti della valle finivano con …oux,….ly,….ey, oltre ai classici cognomi latini, prima i celti usavano linguaggi tribali o runici, vuoi vedere che sti immigrati svizzeri e francesi ladri di terreni ………….