Saper fare politica


Sotto l'armatura il buon senso!

Sotto l’armatura il buon senso!

Una cosa è ormai certa: i grillini valdostani sono un’altra cosa rispetto a quelli nazionali. Se quelli spesso si presentano con slogans privi di una concreta strategia politica, i “nostri” dimostrano di saper far politica nell’accezione migliore del termine. Al “tutti a casa” che non significa di fatto un bel niente, ecco i distinguo di Stefano Ferrero, consigliere regionale del M5s, che vede nel confronto e nel dialogo con le forze di minoranza, la possibilità di raggiungere un importante obiettivo: eliminare l’attuale classe politica di governo. Al “sono tutti uguali” contrappone una lettura più obiettiva e razionale dei diversi livelli di colpa dei suoi colleghi politici. Pur mantenendo fede ai principi condivisibili del M5s, in primis la legalità, i due grillini operano con buon senso e capacità politica, virtù rese ancora più rilevanti dal fatto che questa è la loro prima stagione sui banchi del Consiglio regionale. La politica ha sostituito la guerra, le tattiche e le strategie non si creano più con le armi, ma con i compromessi (che non sono inciuci!) e gli obiettivi, in democrazia, non potranno mai essere puri per il semplice fatto che saranno sempre la somma di visioni diverse. A meno che non subentri una dittatura. Grillo da loro avrebbe da imparare.

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8 commenti su “Saper fare politica”

  1. giancarlo borluzzi Says:

    http://www.lucianocaveri.com/blog/2014/01/08/le-proposte-di-renzi-e-la-valle-daosta

    La bontà o meno di un partito dipende dalle posizioni che assume su temi importanti.

    Qui c’è il link di una posizione di Caveri e, in buona sostanza, anche di UV e Alpe, direi. Posizione che va letta e interpretata: Caveri è per un cocciuto conservatorismo che mi auguro venga afferrato da chi legge.

    Posto che il PD valdostano è affetto da lattanzite (portare acqua ai micronazionalisti per non estraniarsi dal carnevale locale) e quindi, pur avendo Renzi quale pilota, forse appoggerà le posizioni caveriane più di quelle renziane, anche se annegherà in tipici bla bla bla bruscioprotasonici il proprio essere non alternativo al micronazionalismo, bensì portaborse di un’espressione di quest’ultimo con marchio diverso da quello rossonero.

    In tale tossico contesto, che posizione avranno i pentastellati? Sarebbero saggi se combattessero il micronazionalismo, non la classe politica al governo solo per sostituirla con una fotocopia del medesimo.

    Le lodi del post ai grillini nostrani mi paiono immotivate se non viene chiarito quanto sopra.

  2. Pierre 1 Says:

    bravi, stanno svolgendo un ottimo lavoro, non proclami ma interventi precisi e concreti.

  3. Bisker One Says:

    Visione un po’ pessimistica: ecco due che tra poco saranno cacciati fuori a calci là dove non batte il sole dal movimento. Già, perché i due superguru del movimento non sopportano, nella maniera più assoluta, gente che sappia pensare con la propria testa.

  4. Nemo Says:

    “Slogans privi di una concreta strategia politica”? Forse bisognerebbe essere un po’ più obiettivi e con meno pregiudizi.
    http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01/08/m5s-da-sberle-al-governo-letta-renzi-si-prende-i-meriti/835504/ Al netto degli innegabili eccessi, Grillo & C. stanno insegnando come si fa opposizione.

  5. patuasia Says:

    Signor Nemo lei mi invita a leggere Il fatto, un quotidiano che, a parte qualche raro intervento, è filo grillino, suvvia… e mi parla di pregiudizi. Se ne avessi non avrei scritto questo post, le pare?

  6. Nemo Says:

    Se non ne avesse leggerebbe l’articolo e risponderebbe nel merito. Semplice, suvvia.

  7. patuasia Says:

    E lei, Nemo non risponde alla mia osservazione 🙂

  8. Troll Says:

    leggo su un quotidiano on-line la seguente dichiarazione di Ferrero: “A noi la roba ammuffita non interessa e il MoVimento 5 Stelle comunque proporrà un suo candidato. A noi non interessa l’usato sicuro e se qualcuno vorrà riesumare qualche salma la porterà in Europa con la sua auto. Il nostro candidato è ancora da definire e lo faremo al prossimo collegio interregionale. Se troveremo un candidato forte e rappresentativo lo proporremo sennò staremo a casa. Di sicuro posso dire al 100% che non ci interessano gli zombie”
    Ma gli zombie di cui Ferrero parla non sono i genitori o gli amichetti degli zombie con cui inciucia (pardon, si compromette!) tutti i giorni in Consiglio regionale?
    La capacità di far politica dovrebbe essere dimostrata dai grillini anche fuori dal Palazzo; se l’opposizione funziona all’interno, perché non provare a farla funzionare anche all’esterno?


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