Gli stereotipi che fanno male


Andrea Padovani, della segreteria di Rifondazione comunista, persona che stimo, ha scritto dalle pagine di Fb che si augurava che l’assessore all’Istruzione e Cultura, Joel Farcoz, non ricevesse una delegazione dei giovani studenti di Casapound. Non so se l’ha fatto o meno, ma so che se fossi stata io assessore, quegli studenti li avrei ascoltati. Sono fascisti? Per me sono soprattutto giovani, molti dei quali minorenni, e da adulta e da rappresentante delle istituzioni avrei sentito il dovere di ascoltarli. Le chiusure, le trincee insormontabili fanno più danni che altro. Lotta al fascismo sempre, ma con intelligenza. Se sento un bambino che  dice – Viva il Duce – non lo mando più all’asilo? L’augurio di Andrea mi è sembrato quindi fuori luogo e lo dico non perché occorra tenere bassa la vigilanza, al contrario per non vanificarla in uno stereotipo. Per non ridurla a semplice giustificazione della propria esistenza politica.

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19 commenti su “Gli stereotipi che fanno male”

  1. Ugo Says:

    Il problema non sono i giovani di Casapound che, concordo, è giusto vadano ascoltati. Il problema è Farcoz!

  2. giancarlo borluzzi Says:

    Bravo Ugo!

  3. roberto mancini Says:

    Coi giovani bisogna essere seri, rispettarli.
    A proposito di intelligenza antifascista, mi sovviene un ricordo, sempre attuale.
    Per 40 anni e più, lo schema delle manifestazioni antifasciste organizzate dalla Vierin-family e dalla Balena Rossonera, cui la Sinistra aveva venduto l’esclusiva, è stato il seguente: “oggi la corale Emile Chanoux si esibirà al teatro Emile Chanoux, in piazza Emile Chanoux.
    Repertorio: canto “in morte di Emile Chanoux”.
    Alla fine del concerto la fondazione Emile Chanoux distribuirà premi agli studenti delle medie, autori di un tema su “la figura di Emile Chanoux.”
    La serata sarà allietata da danze in costume del gruppo folkloristico “Emile Chanoux”.
    Ad ogni spettatore verrà fatto omaggio di una medaglia ricordo con l’effigie di Emile Chanoux”.
    Di fronte a questa sbobba di propaganda per deficienti, logico che ogni studente con un po’ di cervello e di carattere corra ad iscriversi ai volontari di Salò.
    O a casa Pound.

  4. Mario Badino Says:

    1) Non sono d’accordo con quanto affermato nell’articolo. Si fa presto – lo riconosco – a dire che con i fascisti non si parla. Ed è vero che l’assenza di dialogo è di per sé impossibilità di comprensione e comunicazione. Non è però accettabile che un assessore o un qualsiasi funzionario di un’amministrazione pubblica e, nelle intenzioni, democratica, accetti di parlare con i fascisti in quanto tali, cioè a titolo diverso da quello personale, individuale. Non è possibile perché chi governa la cosa pubblica non può riconoscere la validità del fascismo come interlocutore. L’esempio scelto – il bambino che grida “viva il duce” – non è clazante, perché si parla di un individuo, mentre CasaPound è un’associazione. Un’associazione fascista. Come sia possibile che in Italia un’associazione possa dichiararsi fascista e non solo agire alla luce del sole, ma addirittura ricevere il 5 per mille dai suoi simpatizzanti è cosa a me incomprensibile. Che però chi non si riconosce nel fascismo ritenga legittimi certi abboccamenti non mi sembra corretto né auspicabile. Anch’io ho sempre risposto a tutti i commenti che, sul mio blog, venivano dall’area fascista. Ma ho risposto alla singola persona – della quale non mi ritengo assolutamente migliore – non ho accettato CasaPound come interlocutore. E in più non ricopro nessuna carica pubblica.

  5. patuasia Says:

    Abbiamo due approcci diversi, signor Badino, il suo è ideologico il mio, nel ruolo di un ipotetico funzionario pubblico, educativo e politico. Se non offro una possibilità di incontro dialettico ricevo conflitto eterno, in caso contrario posso sperare in un dialogo. Reso ancora più importante data l’età di chi mi chiede ascolto.

  6. kontrotendenza Says:

    Patuasia così democratica non me l’aspettavo 😉 Scherzi a parte, un conto è dialogare con degli studenti, un contoè dialogare con quattro rrincoglioniti che fanno apologia che, magari non lo sanno, è reato. Detto ciò è difficile mettere nella stessa frase la parola “dialogo” e Farcoz.

  7. Mario Badino Says:

    Continuo a non essere d’accordo. Il mio approccio non è di sinistra né comunista o altro. E’ l’approccio previsto dalla legge italiana, che ha dichiarato illegale il fascismo; del resto – lo ripeto – non è un approccio rivolto ai singoli, men che meno se giovani, ma alle associazioni che si dichiarano fasciste. Io non cambio la testa di nessuno, se non attraverso il confronto individuale, non impongo nulla con il manganello. Se la mia è ideologia lo è nel senso più lato, perché parto da considerazioni generali per arrivare al particolare. Ma uno Stato democratico (o Regione, o assessorato) non può legittimare come interlocutore il rappresentante di un’associazione che si rifà al fascismo. O bisogna credere alla bufala dell’apoliticità di una manifestazione che non nasce in maniera spontanea ma è organizzata da questi e non da quelli?

  8. patuasia Says:

    Capisco perfettamente il suo ragionamento, signor Badino e nel principio lo condivido. Ad ogni modo io, in qualità di assessore, li avrei ascoltati lo stesso e, magari, li avrei anche mandati a quel paese se fosse stato necessario, più preferibilmente li avrei fatti ragionare con la speranza che qualche gionvincello, crescendo, cambiasse idea. (Gli scarafaggi fuggono alla luce e prolificano al buio).

  9. giancarlo borluzzi Says:

    Nella foresta giapponese e nella jungla vietnamita sono vissuti per decenni combattenti che non sapevano di guerre terminate.
    Nei boschi della Valle credo viva da eremita l’ineffabile Mario Badino cui non è giunta notizia che il fascismo è cessato nel 1943.

    L’eremita accusa implicitamente lo Stato di essere o fannullone o connivente nei confronti di fascismi “ricostituiti”, dunque birichino che andrebbe punito visto che tale ricostituzione è reato.
    Ma forse Badino ritiene lo Stato un minus habens che non sa afferrare l’esistenza di quei fascismi ricostituiti di cui lui, politico perspicace, sa fiutare l’esistenza.

    Casa Pound (di cui non conosco personalmente nessuno) è una sigla incredibilmente megafonata dai media.
    Chi nel ’95 a Fiuggi non si riconobbe in AN, creò Fiamma; pochi anni fa il segretario Romagnoli ruppe con l’allora seconda linea Iannone che fondò Casa Pound il cui principale, e quasi unico, pensiero pare essere quel mutuo sociale che può essere non demagogicamente richiesto solo se accompagnato dall’indicazione della provenienza dei sesterzi necessari per erogarlo.

    Mi piacerebbe che l’esimio giudice Badino uscisse dal bosco e ci informasse su quale base, presuntuosamente quanto untuosamente ex cattedra, egli giudica Casa Pound un fascismo redivivo e come valuta lo Stato in relazione alla sua accettazione di tale formazione.

    Ritengo che Badino non sappia rispondere, per cui o farà lo gnorri o si lancerà in sgangherate filippiche verso chi ritiene incomprensibili, nel 2013, tali suoi giudizi.
    Ovviamente valuterò positivamente una risposta entrante nello specifico.

  10. Mario Badino Says:

    Non sono io che giudico fascista CasaPound. E’ L’associazione che definisce se stessa fascista. E’ sufficiente scorrere il loro sito per accorgersene. Il programma riecheggia la politica sociale del Ventennio – bosco o non bosco, evidentemente sono in buona, cioè in cattiva, compagnia; la spiegazione del nome parla del poeta, peraltro letterariamente validissimo, Ezra Pound, ricordandone l’appoggio a Mussolini e il saluto romano sbarcato in Italia a guerra ormai conclusa; CasaPound ha lanciato l’assurda proposta di sostituire l’ora di religione a scuola (che non è mio intreresse difendere) con un’ora di mistica fascista (per quanto sia difficile capire a che cosa ci si riferisca, l’aggettivo mi sembra indicativo). Per tutto il resto basta andare a spulciare sul sito, ripeto, ma citerei le tante dichiarazioni apologetiche del regime, o dichiaratamente fasciste, di simpatizzanti, per non parlare della vicenda individuale del fondatore di CasaPound, Iannone, da lei citato. Ci sarebbe anche il romanzo su CasaPound, incredibilmente pubblicato da Rizzoli.

    Ma forse sto divagando perché, lei mi ricorda, il fascismo è cessato nel 1943. Qual è il punto, allora? Capire se CasaPound è pericolosa o meno per lo stato democratico (che tanto democratico io peraltro non ritengo)? Aggressioni fasciste e atteggiamenti fascisti sono in atto nell’Italia del 2013 e i richiami al Ventennio sono ancora espliciti nelle parole dei militanti. CasaPound e Forza Nuova saranno megafonati dai media, per carità – alle scorse elezioni CasaPound ha preso lo 0,0 e qualcosa – ma sono comunque in piena attività; anche, ad esempio, nell’organizzazione della protesta del 9 dicembre. Il Blocco Studentesco che ha organizzato la manifestazione aostana degli studenti, infine, è l’organizzazione studentesca di CasaPound. Ma naturalmente sono solo io che giudico tutto ciò un fascismo redivivo, dopo tutti questi anni passati nel mio bosco.

    Non solo. Lo faccio «presuntuosamente». E’ possibile. E lo faccio «untuosamente». Abbia la bontà di spiegarmi il perché di quest’insulto che ritengo gratuito. Quale sarebbe il mio fine? Quale il mio tornaconto? Ho una tessera di partito, non lo nego. Ce l’ho nel protafoglio ma vita di partito non ho il tempo di farne. Lo critico spesso, anche. Non sono candidato a nessun posto. Come cittadino, mi indigno all’idea che un amministratore possa legittimare come interlocutore un’associazione dichiaratamente fascista. Cos’è che mi renderebbe untuoso?

    Come valuto lo stato italiano in relazione all’accettazione di CasaPound non mi sembra poi cosa rilevante. Io non mi prendo così sul serio come lei sembra pensare, né mi ergo a giudice. Ho un giudizio sul fascismo e su chi – associazione, non singolo essere umano – si dichiara fascista. CasaPound gioca sul discrimine sottile tra il far capire d’essere e il non esplicitarlo fino in fondo. Lo stato a volte tollera, a volte punisce. Io non mi sono spinto così in là come si presume nel suo commento. Mi sono limitato a dire che un’associazione fascista non deve essere ricevuta da un funzionario pubblico. Ma, ripeto, non sono io a definirla tale. Evidentemente i boschi sono affollati. Sarà la crisi.

  11. Gelindo de Cogne Says:

    Ma chiamarsi Comunisti in un Europa Unita che ingloba 10 paesi che il Comunismo, per ragioni storiche, lo hanno messo fuori legge, ha ancora senso? Le Costituzioni di questi paesi hanno meno valore della nostra?

  12. giancarlo borluzzi Says:

    Un plauso a Badino che ha risposto, collocandosi mille km sopra a tali Bruscia e Protasoni che non sanno o non vogliono replicare in modo circostanziato.

    In sequenza.

    Casa Pound è fascista perché “è sufficiente scorrere il sito per accorgersene”.
    Ho scorso il sito e non ho trovato nulla che si richiami al fascismo defunto nel 1943 o anche solo al tentativo di restaurarlo. C’è il programma, con punti più o meno o per nulla condivisibili, ma quanto Badino accusa esserci non esiste: sarebbe bene che lui aggiungesse qui i link a supporto della sua tesi.
    Sull’ora di mistica fascista: non so cosa sia, appare un’idiozia ma per giudicare devo vedere una cosa scritta con chiara la fonte.

    Nessun tribunale di nessuno Stato giudicherebbe fascista (nel 2013) un movimento in base alle vaporose motivazioni di Badino.
    Aggressioni fasciste e atteggiamenti fascisti nel 2013: sorrido, perché ci sono comportamenti nell’ambito della legge e altri fuori dalla legge, che deve reprimerli.
    In linea con la tessera di partito che ha in tasca, Badino, con metodologia cara alla sinistra, accetta la protesta, ma se non è rossa la giudica fascista.

    Tra due virgole, ho giudicato con tre termini convergenti il modo di spezzare il pane della scienza da parte di Badino sul fascismo: l’ex cathedra, la presunzione e l’untuosità, termini che denotano l’insofferenza dell’ascoltatore verso un certo modo di porsi. L’unto infastidisce, come la presunzione e l’ex cathedra di chi ritiene di cavalcare su tale argomento una verità incontestabile.

    Ritengo Badino in difficoltà quando afferma di non ergersi a giudice dello Stato che non bacchetta i fascismi che lui ha saputo individuare. La critica allo Stato è implicita nei suoi giudizi.

    Farcoz riceve Casa Pound: vale quanto detto nel mio inizio.
    Di più: ritengo insensato usare il termine fascista nel 2013, anche se eccita certi sinistri che si sentono realizzati utilizzandolo.
    Se con tale termine si intende un agire non rispettoso del prossimo, allora i dardi andrebbero diretti in direzione ben diversa e su bersagli ben più grossi di Casa Pound.

    Thanks again.

  13. Gelindo de Cogne Says:

    « È vero, siamo fascisti. Ma del terzo millennio »

    (Intervista al leader di CasaPound, 2011-Gazzetta del Mezzogiorno).

    Quindi, nel terzo millennio l’eventuale somministrazione dell’olio di ricino a forza sarebbe opera buona?

  14. Gelindo de Cogne Says:

    Borluzzi abbia il coraggio di dire: “Sì sono fascista! E approvo le leggi razziali, l’alleanza con Hitler, l’invasione di mezza Europa. ecc. ecc.”

  15. patuasia Says:

    Condivido e apprezzo l’intervento del signor Badino, ma, può essere il mio passato di prof, quei ragazzi li avrei ascoltati.

  16. giancarlo borluzzi Says:

    @ Gelindo de Cogne.

    Gli alcoolici si bevono a stomaco pieno, non di primo mattino.
    Il partito di maggioranza relativa in Valle dichiara le proprie radici nei vaneggiamenti di chi considera i non autoctoni una razza diversa dagli autoctoni che sarebbero superiori per intelligenza ai non autoctoni. Spara lì le tue frecce, non a me che, manicheicamente parlando (ci sono le vie di mezzo), considero esistenti due sole razze: quella delle persone intelligenti e quella dei non intelligenti.

  17. Gelindo de Cogne Says:

    @g.borluzzi

    Ma Lei è o non è fascista?

    Ps: Hemingway era alcolizzato però scriveva belle cose…


  18. La Storia

    Il 25 marzo 1960 il presidente della Repubblica Giovanni Gronchi conferisce l’incarico di formare il nuovo governo a un democristiano di secondo piano, Fernando Tambroni, avvocato quasi sessantenne ed esponente della sinistra democristiana, attivo sostenitore di una politica di “legge ed ordine”. La sua designazione segna un punto di svolta all’interno di un’acuta crisi politica, con pesanti risvolti istituzionali.

    La politica del centrismo è ormai esaurita, ma le trattative con il Partito socialista di Pietro Nenni per la formazione di un governo di centro-sinistra non sembrano in grado di partorire la svolta politica, auspicata e preparata dall’astro nascente della Dc Aldo Moro, che nell’ottobre 1959 aveva aperto ai socialisti affermando il carattere “popolare e antifascista” della Dc in occasione del congresso democristiano svoltosi a Firenze.

    Il governo Tambroni ha al suo interno una forte presenza di uomini della sinistra democristiana, ma ottiene la fiducia alla camera solo grazie ai voti dei fascisti e dei monarchici. La direzione della Dc sconfessa l’operato del gruppo parlamentare, e tre ministri (Sullo, Bo e Pastore) aprono una crisi che si conclude col rinvio alle Camere del Governo, con l’invito del presidente Gronchi a sostituire i tre ministri riottosi.

    In questo modo Gronchi esplicitava la proposta politica di un “governo del Presidente” che cercava spregiudicatamente i suoi consensi in aula con chiunque fosse disponibile ad appoggiarlo: una soluzione autoritaria, come lo era del resto la proposta di un “gollismo italiano” caldeggiata da Fanfani, volta a sminuire le prerogative del Parlamento davanti al rischio di un ingresso dei socialisti nella maggioranza.

    Le domande attuali

    Perchè in questo momento, balza agli occhi di molti qul frenetico attivismo contro il Presidente Giorgio Napolitano, e perchè Grillo scrive:”E’ aggressivo e di parte, ha smarrito il senso della misura, attorno a lui spirale involutiva del Paese. E’ incompatibile con funzioni di presidente”?

    Perchè in questo momento, si deve registrare un altro attacco al Colle di Forza Italia, che è torna a dire che “siamo di fronte a una trasformazione di fatto della natura e delle funzioni della presidenza della Repubblica?

    Perchè in questo momento, tutta la Destra più becera, è partita lancia in resta per sollevare una questione di incompatibilità tra il presunto aggressivo ruolo politico di parte assunto dal Presidente e la funzione attribuita dalla Costituzione al presidente della Repubblica?

    Perchè im questo momento… casa pound, i forconi, le scope della lega, i fascistucoli vanno in piazza? Che tutto ciò sia veramente uno stereotipo o è la Storia che ritorna?

  19. giancarlo borluzzi Says:

    @ Gelindo de Cogne.

    La tua domanda corrisponde al chiedermi se sono o non sono una lampadina (o una bicicletta o la scarpa sinistra del vicesindaco di Pago Pago).
    Ti ripeto quanto scrissi qui poche settimane fa: mi riconosco nel concetto di Stato “leggero” che non mette il becco nel modo di pensare dei cittadini e nell’economia; mi sono avvicinato concettualmente ai Tea Party.
    Le dittature, nonchè le strutture partitiche e sindacali che si rifanno alle dittature, credono allo Stato invadente, che è l’opposto del mio modo di pensare.
    Mi pare chiaro quali siano le lampadine (biciclette/scarpe), ma l’ipoastenia cerebroculturale impedisce a ogni sinistro di afferrare questo concetto e quindi fa ritornellare riferimenti e accostamenti che mi limito a definire balzani solo per non cadere nello scurrile.


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