Gli zombies della Fédération e il seggio a Bruxelles


Settimana politica fiacca, appena ravvivata  dal congresso della defunta Féderation, praticamente una seduta spiritica. Ricomparso  in qualità di padre-padrone della cara salma, l’ex assessore Claudio Lavoyer  ci rassicura in puro politichese tardo-democristiano. I “Federales” saranno forza “autonomista, democratica e popolare per una Valle europea, protagonista all’interno di un’area moderata ed autonomista, aperta ai valori del cattolicesimo europeo”.
Una flebo di Valium, la fiera delle banalità, fuffa insulsa.
Uno dei peggiori rappresentanti della casta localista rossonera, che in vita sua ha lavorato pochissimo e campato sempre e solo di politica/politicante, ha deciso dopo 35 anni di non mollare.
Passione civile?
Istinto del salmone: fra un po’ ci sono le europee, qualche osso può ancora cadere sotto il tavolo….
A proposito di Europa, ancora qualche riflessione sulla proposta socialista di una unione consociativa per “mandare un valdostano a Bruxelles”.
Si tratta di un trucco da manuale, tipico di ogni regime: quando la situazione interna è da Titanic, spostare l’attenzione dall’opinione pubblica dalla politica interna a quella estera.
In una dimensione tragica, i gorillas argentini invasero le Falkland per distogliere l’attenzione dai propri crimini e dalla propria inettitudine finanziaria. In una dimensione comica, da sempre i micro-nazionalisti valdostani parlano dei “diritti della Vda” verso la Repubblica, l’Europa, il mondo, il globo.
Mai dei diritti  dei cittadini valdostani verso i loro amministratori.
Sempre dei “diritti della Vda”, mai dei diritti nella Vda…
In questa maniera la sana conflittualità  amministrati/amministratori (che si chiama anche “trasparenza”, o “controllo democratico”, senza il quale non esiste democrazia…), viene pilotata verso nemici esterni, occulti o palesi, individuati con fantasia paranoide: in primis contro lo “stato centralista”, ossia quello che ha riempito di privilegi le regioni a statuto speciale.

Risultato aggiuntivo?
Il meccanismo di controllo dell’opposizione sugli atti amministrativi viene additato  come “comportamento anti-nazionale”, contrario agli “interessi della Vda”.

Noi non abbiamo bisogno di nuovi seggi, nuovi poteri o nuovi soldi: abbiamo bisogno di un’opposizione agguerrita, che scopra come sono stati dilapidati i miliardoni degli ultimi 20 anni.
Furbastri consociativi.  (roberto mancini)

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2 commenti su “Gli zombies della Fédération e il seggio a Bruxelles”

  1. roberto mancini Says:

    Attendo con ansia di conoscere le cifre della liquidazione e del vitalizio mensile dell’ex assessore Lavoyer, che per circa 30 anni ha prestato la sua opera di pensoso statista al servizio del “glorioso popolo valdostano”.

  2. Bisker One Says:

    Gli sperperi sono sotto gli occhi di tutti: anche di coloro che, fuori periodo elettorale, si dicono delusi e affermano “Mai più il Partitone e i suoi alleati”, “Mai più un voto all’imperatore” e poi, quando si tratta di andare alle urne, rimettono di nuovo la loro brava X su QUEL simbolo, perché “tanto gli altri sono peggio”, “io non voterò mai quei porci comunisti” e bla bla bla. Possono anche comportarsi da zombi, tanto sanno che il posto assicurato ce l’hanno comunque.


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