Una Regione di pilu!


Siamo la Regione con il più alto numero di dipendenti regionali, categoria protettissima, e i grillini non hanno di meglio da chiedere che un loro aumento di stipendio? Il problema sono le risorse che vengono inghiottite in maggior parte nella spesa pubblica, fra cui appunto gli stipendi e vogliamo ridurre quello che resta per aumentarli? E gli investimenti? Ciccia? Cosa cercano i grillini? Facile consenso? Ritrovare la simpatia perduta dopo l’esternazione infelice sugli harem negli uffici? Davvero non capisco cosa vogliano ottenere con questa uscita populista che legittima il clientelismo passato, spero non si tratti di una riedizione regionale del… un milione di posti di lavoro! Più spiritoso lo slogan di Cetto La Qualunque.

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21 commenti su “Una Regione di pilu!”

  1. roberto mancini Says:

    Quali sono i vizi strutturali del sistema valdostano?
    Un po’ di cifre, purtroppo non aggiornatissime ma ugualmente indicative.
    Circa 126.000 persone, che in un posto normale sarebbero amministrate da un solo consiglio comunale, qui danno vita a 74 comuni con 74 sindaci, cui aggiungere 8 comunità montane con consigli e presidenti , un Consiglio regionale con 35 membri ed amplissimi poteri, 10 Aiat, un consorzio Bim ( bacini imbriferi montani), una rete di casse rurali , una onnipotente finanziaria regionale ( Finaosta) che elargisce miliardi, una Cva (Compagnia valdostana acque), ricca azienda di produzione di energia elettrica in quanto proprietaria di centrali, bacini ed affluenti.
    Un solo dato esemplicativo: il gruppo Cva ha chiuso il 2007, su di un fatturato di 668 milioni, con un utile netto di 61,6 milioni, pagando imposte per 147,6 milioni.
    Grazie al riparto fiscale i 9/10 di questa cifra entreranno nelle casse regionali.
    In sostanza circa 1300 persone vivono di sola politica, un numero enorme se rapportato alla popolazione ed alle dimensioni del territorio. Con l’indotto rappresentato da portaborse, segretari particolari , addetti-stampa, specialisti di pubbliche relazioni, consulenti dell’immagine, si giunge ad una casta di 5000-6000 persone.
    Il contesto produttivo?
    Un settore del pubblico impiego, il cosiddetto Comparto Pubblico, che in Vda consta di 1926 impiegati del comparto sanità, di 2543 addetti al comparto scuola, di 2974 impiegati alla Regione, di 2500 impiegati nel Celva, consorzio enti locali che raggruppa 74 comuni e 8 comunità montane.
    Fanno un totale di 9943 impiegati pubblici, cui poi è necessario aggiungere gli addetti agli enti assistenziali e previdenziali più gli impiegati ministeriali, ossia i dipendenti del Tesoro, delle Agenzie fiscali e del ministro di Grazia e Giustizia: un totale di circa 1000 addetti.
    Tenendo conto che la popolazione valdostana è composta di circa 45.000 pensionati e di 55.000 cittadini attivi, di cui 22.000 sono lavoratori autonomi, si evince che su circa 33.000 lavoratori che sono salariati, circa un terzo di essi (10.943) sono dipendenti pubblici.
    Un record italiano, una percentuale da far impallidire la Sicilia, soprattutto se si tiene conto del fatto che su 2974 dipendenti regionali si annoverano ben 160 dirigenti, ossia un dirigente ogni 18 dipendenti.
    Dulcis in fundo: nell’anno 2005 le spese per i consulenti esterni regionali sono state di 9.360.000 euro. Nello stesso anno i trasferimenti regionali al settore industriale sono stati di 7.829.000 euro. Niente male per una tranquilla valle di Heidi che si presenta austeramente diversa dal profondo Sud.
    Il notaio localista Emile Chanoux , unico e sopravvalutato martire antifascista a fronte dei 10 comunisti valdostani caduti nella Resistenza, così scriveva a pag 349 dei suoi ” Ecrits”:
    ” l’état moderne devient de plus en plus pesant, pachydermique. Il a toujours plus d’attribution et par conséquent il embauche toujours plus de personnel.
    A mésure qu’il embauche plus de personnel, il lui faut d’autre personnel pour controler celui-ci.
    Et ainsi par un cercle vicieux sa machine devient toujours plus lente….un ordre administratif délié, souple, ou chacun assume la résponsabilitè de ses actes pour les assumer.
    Voilà en quoi consiste le féderalisme administratif”.
    Forse la Vda attuale è un po’ distante da questo modello? Lontana da Chanoux, ma vicina a San Giorgio Morgeto?

  2. andre Says:

    Se leggiamo bene, i grillini hanno detto che ci sono troppi dipendenti pubblici in Vda… e hanno soltanto appurato, e credo ció sia vero, che non son pagati chissachè… Questo per dire che in questo regime l’obiettivo è sempre stato quello di non premiare la qualitá, ma la quantitá. Ció è successo con gli operai forestali, con la produzione di fontine, ecc.

  3. christian Says:

    Grande delusione questo Ferrero. Aumentare lo stipendio dei dipendenti regionali, sarebbe l’ennesimo schiaffo a quei pochi che, direi quasi eroicamente, vivono del proprio lavoro, nel settore privato. Io credo che la crescita di un popolo, non possa che passare attraverso l’economia privata, che da volano, generi ricchezza e consumi. In valle come in italia, la crisi la sta pagando il cittadino che lavora nel privato, che può perdere stipendio e liquidazione, in alcuni mesi di andamento negativo. Chi lavora nel pubblico, non perde il lavoro nemmeno se ruba. Dobbiamo convincere i giovani a fare impresa, a costi e rischi minori, ma comunque a tentare l’autosufficienza e la creazione di un piccolo indotto di occupazione. Invece questa sub cultura valdostana porta i giovani a cercare un lavoro pubblico, o in alternativa ad andarsene dalla regione. Pare che adesso se ne vadano anche gli stranieri, del resto loro in regione non li assumono…
    Buon lavoro Ferrero in assessorato !

  4. patuasia Says:

    Appunto e visto che abbiamo una quantità spropositata di impiegati aumentare loro gli stipendi significa togliere da altre parti che magari colpiscono i servizi verso le fasce più deboli. E poi i nostri dipendenti regionali prendono mediamente più dei loro colleghi in Italia. Ricordo che qui c’è la bizzarria dell’indennità di francese.

  5. CHE DELUSIONE Says:

    Sono contenta che lei abbia scritto sull’argomento. I grillini si sono dimostrati identici a tutti gli altri partiti. Che profonda delusione. Erano una speranza per tutte le persone di questa Valle che non si riconoscevano più in nessun partito, ora raccolgono, forse, solo più le simpatie dei dipendenti regionali. FORSE…..

  6. Gelindo de Cogne Says:

    La soluzione è un po’ sempre la stessa, dare di più ad alcuni, togliere molto, se non tutto, a molti. Mi piacerebbe sapere quali testi di politica economica abbiano mai letto i nostri due alfieri del rinnovamento.
    L’impressione, comunque, è che se si esce dal territorio della critica feroce, questi del M5Stelle non sanno proprio che pesci pigliare…

  7. exit paul Says:

    La prossima proposta dei grillini, politici innovativi e lungimiranti: “viagra” gratis a tutti i pensionati!

  8. marburg Says:

    Almeno questo servirebbe a qualcosa! (un pensionato). 😉

  9. cittadinanza reattiva Says:

    Sinceramente crediamo che il messaggio del portavoce del M5S sia stato questo: ” cari dipendenti regionali hanno preso in giro anche voi, perchè vi hanno fatto credere che con l’indennità di bilinguismo eravate strapagati e invece no. Il vostro collega della regione Piemonte o Liguria è meglio retribuito “…..SVEGLIATEVI … continuate a pagare l’iscrizione al SAVT e guardate i risultati….svelato un altro inganno istituzionale…

  10. exit paul Says:

    A cittadinanza reattiva.
    Troppo buono con i grillini…Io credo, invece, si sia trattato di una “marchetta” elettoralistica e, tra l’altro, finanziariamente incompatibile con l’attuale situazione economica.
    Ma che importa a chi, come la Lepin e Bossi, vuole uscire dall’euro per tornare ai sesterzi…

  11. orsobruno Says:

    Vuoi vedere che cittadinaza reattiva è un grillino? Solo un grillino può giustificare una stronzata del genere. Primo non è vero che i piemontesi sono meglio pagati secondo perché se dovessimo aumentare lo stipendio alle migliaia di dipendenti regionali svuoteremmo le casse pubbliche, poi con che soldi ripariamo il tetto alle scuole? Marchetta elettorale in previsione delle comunali. Che schifo!

  12. guadonelguano Says:

    @ Cittadinanza reattiva, i piemontesi o i liguri meglio pagati? ma lo sai che, ad esempio, gli insegnanti piemontesi o liguri guadagnano almeno 200 euro in meno dei docenti ‘regionali’ valdostani? E che un usciere della Regione Piemonte non arriva a 900 euro al mese? Ma che vai cianciando?

  13. orsobruno Says:

    Secondo il brillante pensiero dei due grillini i dipendenti regionali sono stati presi in giro: non sono dei privilegiati quindi devono diventarlo! Bravi!

  14. orsobruno Says:

    Aggiungo, a spese nostre!

  15. Ella Says:

    “E poi i nostri dipendenti regionali prendono mediamente più dei loro colleghi in Italia. Ricordo che qui c’è la bizzarria dell’indennità di francese.”
    Normalmente apprezzo questo blog per la veridicità dei dati e delle fonti, quindi non so se prendere questa affermazione per una svista o meno. Ad ogni modo gli stipendi dei dipendenti regionali valdostani (e non sto parlando degli insegnanti, ma dei dipendenti dei vari assessorati a esempio) sono più bassi della media nazionale NONOSTANTE l’indennità di bilinguismo, proprio qui dove, per inciso, la vita costa più cara.. Conosco questa realtà in prima persona avendo lavorato sia qui sia fuori valle per molti anni. Chiedete pure i dati al consigliere se non basta la mia testimonianza e confrontate gli stipendi a parità di livello, sono sicura che dati alla mano dovrete concordare con me che qui ci sia stata la precisa volontà politica di assumere più persone possibile a stipendi più bassi per ottenere in cambio voti. Far notare questa incongruenza ad una valle divisa tra una metà di dipendenti regionali che tengono la fontina sugli occhi per non vedere, e l’altra metà di lavoratori in difficoltà, che sono troppo arrabbiati per distinguere i termini “pubblico” e “spreco”, non deve essere facile.
    Apprezzo questo intervento del consigliere Ferrero, così come ho apprezzato tutti i loro (suoi e del suo collega) tentativi durante l’ultimo consiglio, di proporre soluzioni di risparmio per arginare i tagli previsti dal nuovo bilancio.
    Onestamente ho l’impressione che la loro presenza in consiglio stia stimolando anche il resto della minoranza a lavorare meglio.

  16. Luca Says:

    Il problema è che gli stipendi a parità di livello di inquadramento non sono uguali in tutti le regioni, e in Vda i dipendenti regionali hanno stipendi tra i più bassi nonostante l’indennità di bilinguismo.
    Non capisco perchè tutte critiche verso i 5 stelle sinceramente…piuttosto sarebbero da ridurre i dirigenti e i loro compensi. Calcolate che tra un livello D e un dirigente di livello piu basso ballano 1000 euro netti, tra un usciere e un D intorno ai 600…

  17. giancarlo borluzzi Says:

    Prescindo da quel monumento al cretinismo chiamato indennità di bilinguismo e sottolineo un altro fatto: l’Italia è a rotoli per un’insensata spesa pubblica.
    Per ridurla e utilizzare una parte maggiore del bilancio statale per investimenti produttivi si dovrebbero accantonare le mentalità tipo quella di Ella /14.38 che si focalizza su quanto prendono i dipendenti pubblici e non su un fatto sostanziale che incide negativamente sul bilancio statale: troppe sono le strutture pubbliche al servizio della burocrazia e all’interno di ciascuna struttura troppi sono i dipendenti.
    Uno Stato non evolve per la quantità di burocrazia che produce.
    Un terzo delle strutture pubbliche andrebbero eliminate e i dipendenti dei due terzi rimanenti delle medesime andrebbero ridotti di un terzo.
    Non si devono pagare tasse per mantenere la burocrazia, si devono pagare tasse per investimenti produttivi pubblici da parte di uno Stato che deve diventare asssolutamente più snello e non essere un procuratore di impieghi inutili.
    Certo non si può pensare a licenziamenti di massa, ma in prospettiva la strada in cui incanalarsi deve essere questa, senza uno Stato datore di lavoro nel campo del troppo spesso inutile solo per assicurare stipendi a qualcuno.
    L’esatto contrario dell’analizzare le paghe pubbliche e volerle omogeneizzare, magari legandole al livello territoriale dei prezzi, come Ella scrive.

  18. chiquélo Says:

    @Luca
    ma chissenefrega delle differenze relative tra lei, l’usciere e il suo dirigente. In Italia: i dipendenti pubblici seguono le regole delle più vecchie burocrazie socialiste, mentre per gli altri il mercato è quello più liberista possibile senza che la cultura italiana conosca il significato del liberismo. Un mese fa Electrolux ha licenziato 2000 operai. Vorrei vedere se la Regione dicesse: “Non ci sono più soldi, licenziamo 500 dipendenti” e tra questi 500 ci fosse lei. Il M5s sta cercando semplice consenso con il solito argomenti del pifferaio magico: sventolando davanti agli occhi dei dipendenti una mazzetta di euro.

  19. Luca Says:

    @chiquélo
    guardi che non sono un dipendente regionale, ma uno dei tanti ex a tempo determinato lasciati a casa.
    Il movimento 5 stelle a mio modo di vedere ha semplicemente sollevato il problema stipendi dei dipendenti pubblici valdostani, che dati alla mano è tra i piu bassi in Italia nonostante il bilinguismo; senza contare che il CCNL non viene rinnovato da un po’ di anni.
    Lo stesso discorso chiaramente si potrebbe fare per il settore privato.
    Poi chiquélo, lei vorrebbe il liberismo in Vda, una regione che non ha industrie ma quasi solo imprese artigiane?

  20. chiquélo Says:

    @Luca
    Non facciamo il gioco di leggere i dati sugli stipendi dei dipendenti regionali da un punto di vista particolare per indirizzare la ragione dalla nostra parte: potremmo guardarlo dalla parte dei disoccupati e descriverlo come un reddito molto più alto della media degli redditi italiani che è di 800 / 1000 euro al mese. In un paese, l’Italia, allo sfascio e in una regione, la Valle d’Aosta, già sfasciata mi sembra che i “dati alla mano” e il CCNL non rinnovato dei dipendenti della Regione siano l’ultimo dei problemi. Questione liberismo che non ho spiegato bene: a me piace una politica liberista nelle politiche e nelle culture delle società anglosassoni. L’Italia non ne fa parte. In Italia siamo quello che ci conviene essere nel momento in cui ci conviene. Per politiche del lavoro e cultura che vedo attualmente in Italia, io difendo l’art. 18 dello statuto dei lavoratori. Non è quindi una questione ideologica.

  21. Luca Says:

    @chiquélo
    Allora come idee di fondo non siamo molto distanti, sono d’accordo con quanto scrive.
    Senza tanti giri di parole, il problema in Italia sono proprio i redditi che sono ridicoli rapportati al costo della vita, e questo vale per tutti i dipendenti sia pubblici che privati.


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