Le anime morte
Il consiglio comunale di Aosta è delegittimato. In seguito ai risultati delle ultime regionali, abbiamo avuto la felice dipartita dal panorama politico di due forze, cancellate dalla volontà popolare: l’oscura (per programmi, per intenti gastronomici chiarissima…) Fédération dell’esperto bancario, Claudio Lavoyer e nientemeno il Popolo della Libertà, i berlukones nostrani. Conseguenza: in consiglio comunale siedono due assessori, Andrea Paron e Patrizia Carradore, e tre consiglieri (Luca Mantione, Luca Lattanzi ed Ettore Viérin) espressione di forze politiche ormai cadaveri. Succede loro come in astronomia per le stelle morte: in Consiglio l’astro che nutre i loro raggi è defunto, game over. A nessuno viene in mente di chiedere nuove elezioni? Come si può accettare di essere amministrati da gente sconfessata dagli elettori? Che nelle istituzioni sieda gente che ormai rappresenta solo se stessa? Quale cultura istituzionale possiede una sonnolenta opposizione che non è nemmeno in grado di formulare qualche riserva in proposito?
Allarghiamo lo scenario? Quando la Balena Rossonera nel congresso nord-koreano di St Marteun chez Pyongyang parla di “schieramento unitario e trasversale” per le prossime elezioni europee, fotte le ambizioni di Caveri e Laurent Dauphin, modestamente pronti per Bruxelles. Ma pensa e punta soprattutto ad aggregare le anime perse dei defunti berlukones e le frattaglie pseudo-centriste della Fédération. La polverizzazione del Centrodestra è una manna per la Balena Rossonera.
E gli orfani del Berluska? A disposizione, figuriamoci. Nessuno dei signori in questione ha intenzione di smetterla con la politica, né di tornare a lavorare. Nessuno si è dimostrato particolarmente angosciato o ansioso di ricostruire Forza Italia, né di partecipare alla tormentata gestazione di una nuova An. Non una parola, da parte loro, sui destini del Centrodestra. Più che l’onor delle loro idee, potrà il digiuno? Credo sarebbero opportune elezioni comunali anticipate per cancellare questa scandalosa anomalia. (roberto mancini)
Tag: Andrea Edoardo Paron, Claudio Lavoyer, Comune di Aosta, Elerzioni europee 2014, Ettore Viérin, Fédération Autonomiste, Luca Lattanzi, Luca Mantione, Patrizia Carradore, Popolo della Libertà, Union Valdotaine
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12 novembre 2013 a 13:21
Ci sono imprecisioni.
Parole sul centrodestra ci sono state: Max Lattanzi pro Berlusconi, come ovvio da parte di chi mi pare abbia a che fare con la Mediolanum; Andrew Paron pro Alfano in quanto la sua linea è più governativa e quindi offre al Paron portaborse del Leone maggiori possibilità di vivere di politica anziché di scuola, meno remunerativa.
Federation: 2% di peso alle regionali. PdL/FI: questi elettori se ne fottono di inviti a votare per i locali. Il PdL Lattanzoparonico non si è presentato alle politiche nostrane di febbraio per favorire l’UV e giustamente i cittadini hanno utilizzato lo sciacquone nei loro confronti alle regionali di maggio.
12 novembre 2013 a 14:36
Elezioni anticipate?
Roba vecchia, che non tiene conto del sistema elettorale, con elezione diretta del Sindaco, il quale è stato legittimato dai cittadini a governare il Comune per cinque anni.
Poi, nel 2015 si tornerà a scegliere chi deve governare e chi stare in minoranza.
Sui risvolti politici del voto delle regionali, ho appreso da un consigliere (di maggioranza) che, dopo il voto di maggio, l’unico a far un commento politico di un certo spessore in Consiglio comunale è stato il capogruppo di ALPE, Curtaz, cui ha replicato il Sindaco Giordano.
Ma nulla è trapelato sui media locali.
Anche perché in Valle i giornalisti sono molto più sonnolenti dei gruppi di opposizione, caro signor Mancini.
12 novembre 2013 a 14:37
Spiace contraddire Roberto Mancini, ma gli eletti della Fédération e del PdL sono pienamente e perfettamente legittimati, essendo stati eletti per un quinquennio ed avendo nel 2010 ottenuto voti a sufficienza. Che poi, sul piano politico, i loro partiti e movimenti abbiano ricevuto -in altro contesto- una sanzione da parte dell’elettorato, è un problema che riguarda gli eletti e la loro coscienza.
In verità, tra un sonno e l’altro, in occasione di alcune iniziative in consiglio comunale abbiamo sottolineato il fatto che la Carradore non abbia neppure più un gruppo consigliare (ricordo che Luberto e Napoli, eletti anch’essi nella lista della Féd, hanno aderito al gruppo misto “di maggioranza”) e che quindi, politicamente, sia in qualche modo sfiduciata.
12 novembre 2013 a 15:54
Exit Paul,
vero, lei ha ragione. Molti giornalisti (troppi?) sono più sonnolenti dei gruppi di opposizione.
Sarà il clima?
Mvietti,
Ho cercato di delineare una contraddizione politica della legge elettorale.
La Carradore mi sembra un esempio mirabile: senza partito, senza gruppo consiliare.
Ha almeno un fidanzato? Si?
13 novembre 2013 a 09:19
Oggi su La Stampa Alberto Zucchi si dichiara contrariato per non essere stato invitato all’incontro di sabato che sancirà il passaggio dal PdL a FI.
Incredibile.
Dopo la cancellazione del PdL in Consiglio regionale a maggio (anziché votare l’imitazione paroniana dell’UV tanto vale votare UV), il tifoso della pfui Juventus pfui Zucchi si dimise dall’incarico di coordinatore, vicario di Bongiorno a sua volta vicario del ragionier Massimo Lattanzi (infatti fu quest’ultimo ad imporre all’ingegner Giorgio Bongiorno, ora in CVA, di far firmare impegni a non criticare l’UV per entrare nel direttivo regionale del PdL), e si dimise con suoni di clacson e pubblicazione della sua lettera all’on. Verdini dichiarante le dimissioni irrevocabili, accompagnate dall’informazione all’orbe terracqueo che si sarebbe ritirato pure dalla politica.
A Roma hanno correttamente preso atto delle sue decisioni definite irrevocabili e, nel loro rispetto, non lo hanno convocato e lui si inalbera: logica, se ci sei batti un colpo!
E’ proprio vero quanto Bobmancini scrive, cioè che i signori in questione non hanno intenzione di smetterla con la politica, anche se pochi mesi prima avevano dichiarato a CNN e BBC l’esatto contrario.