Il grande freddo
Laurent Viérin è appena tornato da un’esperienza indimenticabile in Trentino. Già gli mancava una campagna elettorale e così si è preso cinque giorni di trasferta per tenere comizi nella stupenda regione autonoma che ha tanti punti in comune con lui/noi. Insieme ai numerosi amici, esponenti del Partito autonomista Trentino Tirolese, ha combattuto battaglie politiche e condiviso esperienze fino alla vittoria di ieri. Laurent è stato felice di sostenere la lotta di popolo e di difesa dell’autonomia, di rinsaldare i legami di amicizia tra le nostre realtà, unite nella difesa dei principi e ideali comuni. Laurent ha visto brillare la luce dell’entusiasmo, la passione per un ideale e l’orgoglio di essere autonomisti. Felice della vittoria degli amici autonomisti, impegnati come lui nella difesa delle minoranze linguistiche e dell’identità dei popoli. I popoli fratelli.
Non so perché, ma mi sono venuti i brividi.
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30 ottobre 2013 a 13:48
ricordo che con Enrico Thiébat si cantava (con forte azzento )
Sud Tiroler, Sud Tiroler
Potenza di mondo
Franzesco Sekondo voliamo per re!
eh eh eh
….Passent les jours et passent les semaines
Ni temps passé
Ni les amours reviennent
Sous le pont Mirabeau coule la Seine
30 ottobre 2013 a 14:08
Per i politici valdostani andare in trentino (a che fare?) è come per gli arabi andare alla Mecca!
30 ottobre 2013 a 15:58
quando si ha carenza di argomenti, parlare di autonomia ideali ed entusiasmo serve sempre a riempire qualche pagina di giornale
30 ottobre 2013 a 21:45
…forse i brividi possono essere il segnale di una leggera influenza vista la stagione, consiglio un’abbondante tazza di infuso di zenzero e un bel riposo; poi vedrà che a certe notizie reagirà solo con un disincantato sorriso.
30 ottobre 2013 a 22:20
Hanno preso contatti con movimento di Liberazione dall’imperialismo italiano dei gloriosi popoli di Pietra Murata, Ganiga, Nuova Cavedine, Vigolo Vattaro, Candiai, Caldonazzo, Montagnaga e sopratutto Mattarello.
Patuasia, non si allarmi troppo, non è una cosa seria.
i Vierin sono sostanzialmente noiosi e ripetitivi: da 30 anni ci scassano la minkia con galleghi, galiziani, catalani, baschi, bergamaschi di sopra e di sotto, burgundi di dietro, di davanti e di lato.
Ora si sono spostati a Sud rispetto all’Alto Adige.
E’ solo “cinema” ideologico alla Bossi ( “i popoli padani”…) per distrarre i valdostani dalle responsabilità amministrative della nomenklatura locale. Di cui i Vierin fanno parte fin dalla più tenera infanzia.
Dobbiamo solo vigilare che queste comparsate non siano finanziate da denaro pubblico ( come è stato in passato…) e non entrino come ideologia nella scuola.
31 ottobre 2013 a 00:30
Signor Mancini è il “cinema ideologico alla Bossi” appunto che mette i brividi.
31 ottobre 2013 a 09:57
Vero.
Però credo che in questi giri di propaganda c’entrino anche degli accordi per le prossime europee.
Il seggio d’ufficio a Bruxelles è un altro privilegio che i localisti etnici rivendicano da sempre.
In attesa, stringono accordi a destra e a manca per le prossime europee del giugno 2014, Caveri in pole position come “rinnovamento”….
31 ottobre 2013 a 10:01
Un documento per ricordare:
60 anniversario Statuto speciale del 1948, siamo nel 2008, ecco le richieste del pres Caveri:
“ un seggio di diritto nel Parlamento di Bruxelles,
la sanzione del principio dell’intesa per la modifica dell’art 116 della Costituzione ( ossia lo Statuto Speciale non potrebbe venir modificato senza assenso della regione autonoma…),
norme di attuazione per la creazione di una zona franca e per la piena potestà sull’energia idroelettrica,
delega per impedire che i documenti dell’archivio di Stato finiscano a Torino e a Roma,
la nomina del Tar e della Corte dei Conti sia concordata con la Regione,
l’esazione diretta delle tasse da parte della Regione,
una norma di attuazione sugli uffici giudiziari (giudici di nomina regionale?),
la richiesta che l’Italia aderisca al vertice permanente francofono girando alla Valle il seggio di membro di diritto, perchè è importante che la causa valdostana ( quale?) abbia un teatro internazionale cui rivolgersi”.
Dulcis in fundo, “ piena potestà sul territorio valdostano del Parco del Gran Paradiso”.
Altre perle della sua modesta esposizione:
E’ evidente che ” il sistema valdostano funziona come un coro perchè nous chantons ensemble”.
E i servizi statali?
Quelli in Valle “forniscono cattiva qualità di servizio. Sono l’Anas, Trenitalia, le Poste”. Quanto al fatto che la sede legale Rav (raccordo autostradale valdostano) sia a Roma, “è un fatto degno del Congo belga”.
31 ottobre 2013 a 11:14
Accordi per le europee…. teniamo presente che una lista ex novo per avere seggi deve superare il 4% su base nazionale (in tal caso ne otterrebbe 3) e raccogliere firme per essere presente in ciascuno dei 5 collegi (non è obbligatorio esserci in tutti, ma l’assenza in qualcuno rende ancora più titanico l’obiettivo).
Nel collegio nord-ovest, in cui è inserita la VdA, è necessario un numero di firme complessivo, con un minimo per ogni regione: in Valle ce ne vogliono almeno 3000.
Caveri in Europa ci va solo se inserito in un contenitore a prova di 4%, ma in tal caso dove troverebbe preferenze in Sicilia, Umbria e Puglia? Mica gli altri accettano di lasciare il posto a lui senza impegnarsi…