Pizzo ad Auschwitz


Finestra ad Auschwitz

Finestra ad Auschwitz. Foto di Patrizia Nuvolari

Questa fotografia riassume in modo molto chiaro il concetto di banalità del male espresso da Hannah Arendt. Le tendine di pizzo comunicano una vita familiare normale. Quotidianità di gesti. Serenità di un vissuto approvato e condiviso. Il filo spinato su cui questa “normalità” si affaccia testimonia un passato di atrocità e morte. Eppure l’ordito di cotone e quello di ferro sono disposti sullo stesso telaio. Un dialogo che non tradisce alcun imbarazzo. E’ una trama che narra una storia nuova. Anzi… con toni pastello la ripete. Una riconfermata banalità che, come quella raccontata dalla grande scrittrice tedesca, sfugge alla sensibilità contemporanea. Il male nasce da qui, da questa semplice svista.

Explore posts in the same categories: Inquietudine, Memoria storica, Riflessione

Tag: , ,

You can comment below, or link to this permanent URL from your own site.

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...


%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: