Ca-pitale!


Ho letto il dossier della candidatura: il niente! Che io riassumo con una mia interpretazione del logo trantiano. Ecco il link: www.aosta2019.eu.

La versione più sincera!

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10 commenti su “Ca-pitale!”

  1. giancarlo borluzzi Says:

    Interazione tra culture diverse, sbrocca l’articolo 1: come si può pensare a una integrazione tra chi è aperto al mondo e chi ha il cervello anchilosato sul medioevo?

  2. vetriolo Says:

    Art.2 “Perché io sono io e voi non siete un cazzo” (cit.)

  3. libero Says:

    Nel 21° si trova la toilette!

  4. E.T. Says:

    È proprio un bel logo. Quegli omini stilizzati, immediato rimando alle toilette di ogni latitudine, sono davvero un piccolo capolavoro polisemico e metalinguistico. Non si può certo dire che non siano evocativi del concetto di cultura e di apertura al mondo! L’allusione ai bisogni fisiologici primari come metafora della fondamentale urgenza umana di nutrire lo spirito attraverso la cultura é qui sintetizzata con sottigliezza e efficacia, agendo sull’inconscio e l’intelletto dell’osservatore in modo profondo e istantaneo – come ogni bel logo sa fare – non rinuciando tuttavia a quella raffinatezza formale che, in fatto di cultura, contraddistingue da sempre la città di Aosta. Località alla cui corte, com’è noto, vengono da sempre chiamati a operare solo le menti più eccelse e meritevoli.
    D’altro canto, il lavoro nasce dallo sforzo creativo del Milton Glazer locale, mica ciufoli, colui che detiene da sempre – e meritoriamente sempre deterrà in saecula saeculorum – il monopolio della comunicazione visiva locale (e ti credo, dopo essere stato demolito pubblicamente da Oliviero Toscani e aver scatenato un putiferio per il logo del Trentino, vuoi non confermargli lo scettro di imperatore di tutti i grafici valdostani?).

    Il logo è, dunque, in totale e coerente aderenza al contenuto dell’ottima iniziativa culturale che intende veicolare. È l’iniziativa stessa, come insegna il marketing. Una sintesi perfetta, un esemplare connubio tra significante e significato. Un gioco di allusioni sottili tra i fisiologici bisogni primari dell’uomo e la visione culturale (e)scatologica del Carrefour d’Europe.

    Sì, anche guardando questo logo, mi convinco una volta di più dell’alto livello culturale della città di Aosta e di quanto essa meriti di ricoprire il ruolo di Capitale Europea della Cultura nel 2019. Complimenti ancora ai creativi che, generosamente, in tempo di crisi hanno prestato il loro ingegno a titolo gratuito (non come quegli avidi e mediocri professionisti che, concorrenti sleali, continuano a voler essere pagati per il loro lavoro). Sono certo che lo sforzo di tutti, omini stilizzati compresi, verrà comunque ripagato in qualche modo, se non altro dalla soddisfazione di veder associato il proprio nome a una iniziativa tanto meritoria e prestigiosa.
    Quando si dice “un’immagine vale più di cento parole”.

  5. E.T. Says:

    Credo che Patuasia verrà presto incaricata come grafico ufficiale della città di Aosta date le ottime capacità dimostrate.

  6. patuasia Says:

    Signor E.T. credo di possedere la dote della sintesi! Ah ah ah…

  7. Ugo Says:

    Ma Tranti è lo stesso che ha fatto questa schifezza?
    http://www.bellunopress.it/wp-content/uploads/2010/11/logo-bene-unesco.bmp

    Se sì, direi che la deriva verso le schifezze si è già avviata da tempo!

  8. Siamo Seri!!!! Says:

    Ma Tranti è lo stesso di cui parla Patuasia in questo articolo?

    “Abbiamo posto alcune domande all’ideatrice della manifestazione La Désarpa, Patrizia Nuvolari, riguardo alla nuova immagine presentata in questi giorni.

    Cosa ne pensa del manifesto vincitore? Mi fido del verdetto, vista la presenza in giuria di Arnaldo Tranti, ottimo grafico, l’immagine di Pier Francesco Grizi deve essere stata la meno brutta.”

    Ora non è più un ottimo grafico?

  9. mediatore culturale Says:

    ma infatti leggendo tra le righe mi sembra di capire che patuasia non critichi molto il logo in sè, ma il prestarsi di un amico/collega probabilmente anche stimato in passato e/o al presente ad un’operazione che di culturale ha ben poco …

  10. patuasia Says:

    Signor Siamo Seri!!!!, chiunque può scivolare in basso anche chi ha realizzato ottime immagini come nel caso del grafico in questione. Persino Dio che ha creato noi umani così zeppi di difetti. Ma la mia attenzione non si è rivolta verso il logo, piuttosto verso la candidatura nel suo complesso. Il logo dovrebbe essere marginale, invece in questo caso predomina su tutto e questo perché galleggia nel vuoto assoluto. Si legga il dossier e mi dica se è roba seria da presentare per una candidatura così importante. Se è serio presentare immagini di un progetto di università che è stato bocciato e se è serio parlare di valorizzazione dei monumenti romani presentando l’attuale Porta Pretoria. Non si limiti alla circoscritta difesa amicale, ma valuti la questione da una prospettiva più ampia.


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