Cosa c’è sotto?
Dopo proposte bocciate, bandi annullati, progetti contestati (ricordate quell’orrore tutto pietra e scalini che ricordava il cimitero?) ecco che il Comune di Aosta ci riprova. Vuole riqualificare le due piazze: Giovanni XXIII e Roncas. Ma una robetta così, che costi poco… “Abbiamo bisogno di fare solo un intervento semplice e funzionale di riqualificazione, che consiste nell’andare a vedere cosa c’è sotto, ripavimentare, progettare l’impianto di illuminazione e un arredo urbano.“, dice il vicesindaco, Alberto Follien. (aostasera.it)Ancora una volta non si tiene conto dell’insieme città. Una visione globale del tessuto cittadino che dia un’identità a questa malridotta capitale delle Alpi. Come sempre si va avanti a tacconi. La considerazione che i nostri amministrazioni hanno del luogo che amministrano è bassa come il loro livello culturale: le piazze non sono il Ponte di Calatrava! Detto da un vicesindaco è una bestemmia, perché, se è vero che è saggio fare dei confronti con quello che ci circonda, è altrettanto vero che qui, ad Aosta, noi ci viviamo, pertanto piazza Roncas e piazza della Cattedrale per noi valgono di più del ponte della Costituzione a Venezia! Sarei curiosa di sapere, se per i pavimenti di casa sua, visto che certamente non potrà competere con Versailles, avrà scelto materiale di poco conto. Robetta da due soldi, dopotutto non è un re, ma solo un vicesindaco di una cittadina fra i monti! Sfugge a Follien che piazza Roncas è la piazza dove è ubicato il Museo archeologico, unico museo cittadino. Che piazza Giovanni XXXIII ospita la Cattedrale. Non sono quindi due luoghi marginali per cui sono sufficienti una illuminazione a norma e un paio di panchine!
Sedici gli architetti invitati a presentare un progetto preliminare che verrà scelto da chi? I cittadini potranno dire la loro? A quale ditta l’incarico per “vedere cosa c’è sotto?”.
Tag: Alberto Follien, Comune di Aosta, Piazza Giovanni XIII, Piazza Roncas, Ponte di Calatrava
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3 settembre 2013 a 18:57
Ancora cantieri dunque…bene, tanti auguri ai commercianti delle vie adiacenti.
Consiglio ai negozi di souvenir di inserire la cazzuola tra i vari oggetti rappresentativi di Aosta e della Valle.
3 settembre 2013 a 20:36
E ci risiamo….!
I nostri Amministratori, (per modo di dire), nonché professionisti dell’architettura, (hanno infatti tutti studiato nelle più famose Università italiane di Architettura), pretendono di dettare le linee progettuali della nuova città di Aosta, utilizzando le più complesse strategie della pianificazione territoriale (PT) tanto care al grande archistar Alex Fubini che con il suo piano regolatore P.R.G.C. di Aosta, circa 25 anni fà ha fatto la sua fortuna con le parcelle a lui pagate dal Comune per consegnarci solo elaborati di …..aria fritta!
Le linee progettuali e gli obiettivi della Restitution di una Piazza, di un Monumento storico come la Porta Praetoria, o lo studio di una viabilità, devono passare gioco forza con l’analisi e la messa in relazione di tutto quanto vi è intorno al monumento stesso o alla Piazza. Bisogna, in poche parole “aprire una finestra” più ampia sul tessuto urbano circostante e fare tutte una serie di considerazioni motivate che andrebbero spiegate prima alla cittadinanza..!
Ma questi non sono amministratori sono solo quaqquaraquà pronti ad esternare solo in occasione delle elezioni per la conservazione del lauto catreghino.
Con questi non “vinceremo mai” e non avremo mai una città capitale dell’architettura..!
3 settembre 2013 a 23:12
Mi basterebbe avere una città dignitosa. Lei dice cose sacrosante, signor Il Pretoriano, cose che vado dicendo anch’io da tanti anni. Mai nessun progetto vero, mai un’ampia visione del tutto, ma sempre e solo tacconi. Probabilmente perché così possono dare i lavori alle piccole imprese senza gara d’appalto. Quel poco poco e piano piano che garantisce i voti. Sono stanca di essere governata da incapaci.
3 settembre 2013 a 23:14
Leggermente off topic, ma non del tutto:
Quando è chiaro che un progetto non va bene? Secondo me quando i destinatari e i fruitori dello stesso sono concordi nel bocciarlo, dichiarandolo poco presentabile.
E’ quanto sta succedendo al casinò a st.vincent, dove a seguito di costosi lavori di ristrutturazione da circa una settimana tutti i giochi sono stati trasferiti nella nuova sala. Deludentissima.
Impossibile trovare un cliente o un dipendente che la trovi almeno funzionale (non volendo nemmeno accennare alla totale assenza di grazia o bellezza progettuale).
Già si sente parlare di un make up della sala, nella quale si respira incompiutezza e pressapochismo ad ogni passo.
Tutto qui. Soldi pubblici spesi pressapoco male, a dire di molti.
Un’occasione sprecata, a dire di tutti.
Qualcuno ne sa di più?
4 settembre 2013 a 08:07
Siamo tutti un po’ stufi di questa gentaglia. Ma finché non verrà completamente sradicato il sistema clientelare attualmente in vigore, ce li avremo in mezzo alle scatole. Un lavoretto di qua, un favore all’amico di là, e si ramazzano abbastanza voti da garantirsi la rielezione a vita, e anche a spianare la strada per i discendenti.
4 settembre 2013 a 09:30
Per la piazza della Cattedrale c’è poco da fare:
1) divieto di transito e parcheggio;
2) ripristino di un selciato decente come quello della strada che la lambisce.
La piazza è fatta. La consulenza è gratuita.
4 settembre 2013 a 13:44
Invito Patuasia ad aggirarsi dalle parti della diga di Bionaz per vedere se si riesce ad aggiungere un nuovo post di discussione!!!!
Io dico solo che in valle sappiamo fare turismo!!!!parcheggi blu!!!!
Complimenti!!!
4 settembre 2013 a 14:29
Opere opere opere nel nulla…potrebbe essere una trama di un libro invece è la realtà di questa città!!!! Sarebbe interessante vedere quando intendono finire la mega struttura iniziata negli asili di via Brocherel (sempre se non arriva qualche altra impresa di rumeni made in Italy) e se mai inizieranno il parcheggio di Excenex (tra discussioni e progetti mai finiti sono passati ormai 5 anni). Se poi questa amministrazione di fenomeni spiegasse xchè non esiste un piano del colore oltre il centro storico (case giallo canarino e arrurro mare sono visibili tra Excenex e Arpuilles) toglierebbe un dubbio a tanti. Cosa succederà nei prossimi anni….mhà se partono con l’ospedale e con l’Università dei miracoli (un progetto con semplici muri lineari era chiedere troppo alla mente illuminata del sig. Bruno Milanesio/Giordano) ne vedremo delle BALLE!!!!!!!
4 settembre 2013 a 17:20
Su piazza della cattedrale condivo in pieno quanto proposto da Tagueule: via le auto e una pavimentazione normale per un luogo del genere. Non succederà: non deturperebbe il luogo e costerebbe troppo poco.
4 settembre 2013 a 19:24
Per piazza della cattedrale impedire il transito vorrebbe dire far scappare i pochi residenti rimasti in zona, ok per il non parcheggio.
Io farei progettare l’arredo urbano a chi per la fiera di St Orso trasformò l’orribile piazza Narbonne in un bel parco con alberelli e rocce. Vandali permettendo..
4 settembre 2013 a 19:27
“… solo un intervento semplice e funzionale di riqualificazione, che consiste nell’andare a vedere cosa c’è sotto…” ma quelle due piazze non le hanno già scavate in lungo e in largo negli scorsi anni? Ricordo anche le visite agli scavi, forse il vicesindaco non vi ha mai partecipato…
5 settembre 2013 a 09:29
@lorenzo sberluzzi
i pochi residenti rimasti in zona
??????????????????????????
5 settembre 2013 a 10:03
Signor Sberluzzi, il transito per i residenti dovrebbe essere tutelato, altro conto è il parcheggio. La sua proposta è bizzarra: trasformare una piazza in un giardino, ma una piazza è e deve restare una piazza! Piuttosto manteniamo i giardini, quei pochi che ci sono, a un livello di decenza come non sono.