Due città a confronto: Aosta


L'uso del verde ad Aosta

L’uso del verde ad Aosta. Albero abbattuto negli unici giardini pubblici della città.

Aosta non ama gli alberi. Piano piano li stanno togliendo di mezzo tutti. Questo mozzicone di tronco apparteneva a un ippocastano che era sanissimo, ma che evidentemente dava fastidio a qualcuno. La creatura vivente apparteneva all’intera comunità, ma questa non è stata avvisata dell’operazione, neppure consultata per un parere. Tanto la ggente è cieca. La decisione è stata presa ai vertici su sollecitazione di chi non si sa. Ad Aosta si amministra così. Natura e Storia sono gestite da un ente supremo che non guarda mai in basso, ma solo e unicamente verso le sue esigenze vuoi economiche vuoi elettorali vuoi affettive.

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8 commenti su “Due città a confronto: Aosta”

  1. amanda Says:

    son capaci solo di costruire cose inutili o parcheggi. Senza mai farlo sapere prima.

  2. Il Pretoriano Says:

    Noi amiamo e mettiamo solo il sintetico…! Vedere recinzione del solito Ospedale..!

  3. tagueule Says:

    Al quartiere Cogne è uno scempio. Alberi di 50-60 anni sani, utili, belli sostituiti da arbusti rinsecchiti che non diventeranno mai alberi. La conseguenza? D’estate, mancando l’ombra, la temperatura è aumentata. Bravo sindaco. Segnaleremo questa azione ormai pluriennale alle società che stilano le classifiche delle città per qualità di vita.

  4. patuasia Says:

    Mi hanno fatto sapere che l’albero in questione era secco e malato. Dal tronco sembrava un albero sano, se poi non lo era mi risolleva un po’ il morale anche se rimango dell’idea che Aosta non ama gli alberi. Davanti alla Regione ce ne erano di belli e non mi sembravano malati e sono stati abbattuti per far spazio a un ampio cortile di pietra. Attraversatelo ora e poi ditemi la sensazione che provate.

  5. Il Pretoriano Says:

    Ho trascorso la mia infanzia nel quartiere più bello dl mondo…! In quello operaio del Quartiere Cogne, dove eravamo tanti bambini felici anche se eravamo di fatto “poveri” o meglio non abbienti ma che potevano giocare anche con i figli dei più benestanti Dirigenti.

    Però eravamo “gagliardi”e fieri di essere di appartenere a quel quartiere ed avevamo tutto: la Scuola, la Chiesa ,il Cinema, i campi per giocare al pallone, in poche parole il QUARTIERE COGNE era un esempio di pianificazione urbanistica perfetta.

    Oggi, questi nostri “mostri della politica” affiancati da tanti quaqquaraquà di professionisti, tirapiedi-lacché del politico di turno, hanno avvallato e distrutto il nostro “giocattolo” rendendolo invivibile e senza anima.

    Un dormitorio a cielo aperto buono solo a raccattare voti alle elezioni con la promessa (mai mantenuta) di ridare dignità al quartiere ed alla sua gente o promettendo case popolari che nessuno vedrà mai assegnate loro.

  6. Nemo Says:

    @Il Pretoriano Ti quoto al 100%. Nato e cresciuto lì. Adesso devi girare armato.

  7. Plucio Says:

    mi ricordo che prima del Palazzo Regionale c’era il convento dei cappuccini e dove adesso c’è quella specie di piazzale e la sala conciliare c’era una bellissima cerchia di ippocastani 😦
    ma la Forestale non opera in città?
    Un mio professore (antico architetto) mi diceva che di fronte ad un albero un architetto ha sempre torto, aveva dimenticato di aggiungerci i burocrati

  8. tonino62 Says:

    Celentano aveva visto lungo….


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