Rotola, rotola, strada facendo rotola…

Due tipologie di ringhiere che si diversificano nei materiali e nelle proporzioni. Tanto poi verranno colorate di nero e nessuno se ne accorgerà, tranne la sottoscritta!
Il signor Gaetano De Gattis, responsabile dei lavori, risponde alle critiche sulla Porta Pretoria (lo fa sulle pagine online dell’illustre 12vda), adducendo il fatto che chi le proferisce è colto da ignoranza. Non conosce i fatti e si limita a ciò che è reale quando, secondo lui, occorrerebbe conoscere il vero progetto. Il vero progetto non lo conosce neppure lui, perché i lavori vanno avanti a casaccio seguendo i malumori che via via diventano sempre più ingombranti per l’intera Sovrintendenza. Infatti leggete qui: “Per la Porta Prætoria, da parte della Sovrintendenza è stata avviata la ricerca di fondi per sostituire le ringhiere in metallo con dei pannelli di vetro, a dimostrazione che, a fronte di osservazioni costruttive, si sta operando per migliorare, quanto possibile, il progetto di restauro e valorizzazione. “. Cioè le idee si chiariscono cammin facendo! I fondi si cercano durante l’esecuzione dei lavori? Possibile che un monumento di valenza internazionale come la nostra Porta romana possa essere trattato in questo modo? Da pessimi principianti? No, non è ammissibile! Qualche testa deve rotolare.
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25 luglio 2013 a 16:21
Quel “migliorare, per quanto possibile”, è l’ammissione – lapsus di 12vda che l’intera operazione sulla Porta Pretoria è una cagata pazzesca! E se lo dicono loro…
25 luglio 2013 a 16:29
In realtà è stata presentata un altra tipologia di ringhiera con corrimano più snello e leggermente più bassa che probabilmente sostituirà tutte le altre.
Non è pensabile che possa essere lasciata così come nella foto.
25 luglio 2013 a 17:09
rotolare teste? La Giunta sta preparando il nuovo organigramma tramite il sempre più lodevole strumento dello spoil’s system; tra questi i vertice della Soprintendenza. Sono convinto che, come sempre, la Giunta provvederà in modo serio e competente e che tra non molto non avremo più ringhiere di alcun tipo (cosa cambierebbe?). Terminati gli scavi sondaggio, tutto tornerà alla bellezza primitiva. In ogni caso non ci sono più soldi e non è il caso di andarne a cercare.
25 luglio 2013 a 17:39
@Heisenberg. Credo anch’io che non le lasceranno così: il tutto rientra nella consueta politica del fare le cose due volte (e nel pagarle di conseguenza). Vedi Piazza Narbonne, Piazza Caveri… (repetita iuvant)
25 luglio 2013 a 18:30
Il concetto che volevo sottolineare è la mancanza di chiarezza. E’ quel andare avanti per tentativi che è inammissibile per interventi di questo tipo, ma anche di tutti gli interventi in genere. Da noi invece il fare e rifare è la prassi conclamata. Prima o poi qualcuno pagherà per questo.
25 luglio 2013 a 20:42
pannelli di vetro : che fantasia, sporchi dopo poco, rigati, garantito che prima o poi qualcheduno scoppia ( dovrebbero essere in vetro di sicurezza temperato e laminato), poi ci appiccicano gli adesivi, i foglietti di ricerca del gatto etc, proprio una soluzione da due di picche
25 luglio 2013 a 21:24
oltre alla mancanza dì chiarezza QUI ESISTE UNA CRONICA MANCANZA DÌ COMPETENZA . E forse È URGENTE un controllo SIA SULLA PROVENIENZA DEI TITOLI DÌ STUDIO CHE SULLE ESPERIENZE PREGRESSE (spesso disastrose ) prima dì affidare “LA COSA PUBBLICA ” a chiunque . Spero intensamente dì vedere PIÙ TESTE ROTOLANTI !!
25 luglio 2013 a 22:19
Il Sovrintendente ai Beni culturali prende all’anno, probabilmente escluso il premio di risultato, 97.700 euro lordi. Non credo abbia mai pubblicato su importanti riviste specializzate e non credo che abbia dei meriti scientifici riguardo al ruolo che ricopre. Eppure è ben retribuito (è li dal 2003). Eppure non abbiamo esempi di grande competenza: la Porta Pretoria è solo l’ultimo anello di una catena di nefandezze varie. La “cosa pubblica” avrebbe tanto bisogno di maggiore sensibilità, intelligenza, esperienza e, non per ultima, tanta passione.
25 luglio 2013 a 22:28
Ammesso e non concesso che nell’Amministrazione pubblica regionale mai nessuno è stato licenziato in tronco (neanche il Leader Maximo) beccato con le mani nella marmellata, come si suol dire!
Almeno che sti “lestofanti” incompetenti li trasferiscano agli scavi..! dell’immondezzaio alle Porte..!.di Aosta e lì, li facciano pure Dirigenti.
E poi, perché noi cittadini non ci costituiamo parte lesa per chiedere loro i danni di questa “nefasta operazione” che ha privato NOI ed i nostri figli, per sempre, della bellezza di uno dei simboli principe dell’Aosta romana.
Che ne dice signora Patuasia?
Concordo con Lei: in quel cantiere si va avanti per tentativi, o si sono persi i disegni.!
25 luglio 2013 a 23:18
complimenti a Patuasia per aver individuato due tipologie di ringhiere casualmente accostate e non certo previste da progetto. Probabilmente il direttore dei lavori (chi?), se esiste, non se n’era accorto! Ogni tanto capita a tutti di distrarsi, anche ai migliori!
26 luglio 2013 a 13:01
Forse era solo una prova per vedere l’effetto.! Forse
26 luglio 2013 a 13:55
Certo! I nostri architetti hanno bisogno di montare su tutto l’ambaradan per vedere che effetto fa! Tanto poi si rifa.
26 luglio 2013 a 17:00
@marburg
Bravo ha scritto architetti con la minuscola..! Ma saranno poi tutti così i nostri valdostani?
Io spero di no, altrimenti povera Zenta valleya!
26 luglio 2013 a 22:03
Il Pretoriano. Mi piace molto l’idea dì cittadini che sì costitucono come parte lesa. Purtroppo è la triste realtà . Continuamente questa amministrazione (sia essa regionale che comunale ) ci porta via qualcosa. . Chissà mai che questa strada sì possa percorrere.