Ogni tanto ritorna…


Ecco cosa cinguetta l’ex sindaco di Aosta, Guido Grimod: “La chance des valdotains? Vivre au marge de l’Italie mais au coeur de l’Europe. AUTODETERMINATION!“. Questo curioso pensiero è stato prontamente ritwittato da Roberto Domaine, sì proprio lui! Il responsabile insieme a Viérin figlio, della deturpazione della Porta Pretoria.

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16 commenti su “Ogni tanto ritorna…”

  1. marburg Says:

    Vous voyez bien les avantages de l’AUTODETERMINATION!

  2. Il Pretoriano Says:

    Forse sarebbe meglio dire AUTOSTERMINATION..!

  3. marburg Says:

    Forse sarebbe meglio FARE AUTOSTERMINATION

  4. bruno courthoud Says:

    Porche misère, l’Europa ha un cuore vivo e pulsante e non sa di averlo! Eppure c’è chi sostiene che siamo ai margini non solo dell’Italia, ma di tutto e di tutti!

  5. Il Pretoriano Says:

    @Marburg
    ha qualche idea in merito?

  6. giancarlo borluzzi Says:

    Verrebbe da dire che Guido Grimod è coerente: per questioni legate al suo essere allora segretario dell’UV con equilibri interni da rispettare, già 22 anni fa uscì in tal modo.

    Comunque è triste notare che queste scemenze sono il pane quotidiano non solo dell’UV e dei suoi lustrascarpe stellalpini, ma anche di uvipini e Renouveau, con il PD che, per non ritrovarsi da solo in mare aperto, ha indecorosamente accettato che i due suoi alleati lo evirassero relativamente a una sua posizione saggia sul micronazionalismo, introducendogli poi il reciso nel lato B.

    Anzi, l’uscita di Grimod è un richiamo della giungla lanciato solo per attestare un’UV non scavalcata in cazzate etno-linguistico-micronazionaliste dai già compagni di merende ora in UVP e Renouveau.

    Che inno complessivo alla stupidità!

  7. Gelindo de Cogne Says:

    Quando si hanno portafoglio e pancia pieni si ha anche molto tempo per le cazzate…

  8. roberto mancini Says:

    Tanto per conservare la “mémoire”, un piccolo contributo ai contenuti politici dei “popoli minoritari”. Trovate differenza con Borghezio?
    Io no.

    Intervista di Guido Grimod, segretario dell’Union valdotaine, alla Stampa di Torino del lun 2 settembre 1991.
    Titolo:
    “si voti per l’indipendenza, l’Italia unita non esiste”.
    Poi ancora:
    “ quest’ Italia non esiste, è stata costruita con la forza e in modo artificiale.
    Non appena ci sarà il riconoscimento di Slovenia e Croazia, dovrà affrontare anche le nostre richieste di indipendenza e quelle di veneti, piemontesi friulani, tutte le etnie.
    Aspettiamo il momento per dichiarare l’indipendenza dei popoli, quindi anche la nostra, l’autodeterminazione è la cosa più ovvia.
    Ci vuole una nuova Yalta, bisogna ridisegnare i confini degli Stati, sono tutti fasulli.”

    Quoto il sig Gelindo di Cogne, la sua analisi è perfetta.

  9. le coq Says:

    non vi suona un pò strana la nomina di louvin da parte della maggioranza nella paritetica?

  10. exit paul Says:

    Non c’è molto da preoccuparsi: l’uomo non è mai stato un intellettuale della Magna Grecia e neanche un gran politico, pur risultando Sindaco, forsema un po’ per caso, ma preferito a Louvin, solo un poco noto per aver fatto costruire rotonde dappertutto e un ponte sul Buthier. E ora pare pure molto incavolato…, perché alle regionali di maggio i suoi amici di cordata l’hanno fregato.

  11. patuasia Says:

    Il signor Roberto Louvin è un costituzionalista, mi sembra giusto che stia lì. Non è certo un ruolo di potere.

  12. exit paul Says:

    Dopo “forse” c’è un “ma” di troppo.

  13. Il Pretoriano Says:

    @le coq
    A pensar male si fa peccato, ma tante volte ci si azzecca…!, Così affermava un noto statista romano. La nomina dell’Avv. Louvin nella paritetica è l’ampia dimostrazione che la maggioranza cerca in qualche modo di ” ingraziarsi” colui che è il “regista” dell’opposizione, il “puparo” che tira i fili. Meglio ingraziarselo di questi tempi con l’aria che tira..!

    @ Patuasia
    Perfettamente d’accordo con Lei per lo “spessore” del personaggio.

    Ma ricordatevi che unionisti si nasce e si muore..! E poi, ricordiamoci che il noto Avvocato, in passato ha ricoperto tutte le massime cariche istituzionali e di cose ne sa..!

  14. le coq Says:

    bè comunque è cosa alquanto strana la maggioranza abbia nominato quello che fino a qualche mese fa era uno dei principali esponenti dell’opposizione…

  15. zazzak Says:

    Louvin è un giurista di indubbio spessore. Unionista ed ex amministratore di lungo termine ha le sue colpe, ma da un punto di vista delle competenze nulla da dire. ho dato con lui un esame di diritto regionale, quando era assistente o professore associato all’università di Torino, non posso che testimoniarne la profonda conoscenza in materia.

  16. giancarlo borluzzi Says:

    @ Patuasia.
    Non concordo sul giudicare Louvin un costituzionalista, semmai è un costituzionalista con il tic del micronazionalismo che fa posporre ciò che va anteposto.

    Quanto ora espongo non è solo farina del mio sacco, bensì la sommatoria di discorsi, informazioni, illuminazioni e istruzioni avute parlando con costituzionalisti privi di quelle sovrastrutture ideologiche che fannomodificare la gerarchie delle importanze secondo la carta costituzionale.

    In pillole: la Costituzione considera in primis la persona singola (vedere l’esemplare articolo due), mentre Louvin antepone alla persona la talebanica visione di un’entità regionale che dovrebbe creare percorsi obbligati alla persona.
    E’ integralismo, è una visione distorta che antepone uno Statuto regionale alla prima parte della Costituzione, quella immutabile a differenza della seconda, che va aggiornata secondo i valori enucleati nella prima parte, come pure, e in misura ancora più obbligata, degli Statuti regionali delle regioni autonome, mere appendici della carta costituzionale.

    Di persona, Roberto Louvin (non Robert, come si firma in onore del suo micronazionalismo: l’anagrafe parla chiaro), che conosco anche perché ha abitato al piano sopra al mio, all’articolo 2 della Costituzione contrappone l’articolo 6 che sottolinea la tutela da parte dello Stato delle minoranze linguistiche.
    Nulla da eccepire se queste esistono, come in Alto Adige, ma una risata se si ritiene non rifotografabile nel 2013 dalla Costituzione la realtà linguistica valdostana, come impone l’osservanza dell’articolo 2 che difende quella dignità della persona che viene calpestata dagli attuali percorsi linguistici imposti, da obblighi irridenti le scelte personali e il buon senso comune, le usanze effettive, l’utilità.

    Per questo reputo pessima la scelta di Louvin, in riga con il fatto che nella paritetica ci siano tre persone di nomina regionale che vengono ovviamente scelte in funzione della loro posizione verso il micronazionalismo beota nostrano.,.
    .


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