Enzino ‘u ribbelle!
Non voglio entrare nel merito letterario del temino svolto dal consigliere, Vincenzo Caminiti, di Stella alpina (battezzato da Patuasia con il soprannome di Enzino u’ ribbelle) e pubblicato in qualità di lettera sulla Stampa, perché non merita nessun interesse particolare. Solita retorica da quattro soldi. Melassa stucchevole di sentimenti mediterranei. Una filosofia che si riassume in due parole: volemose bene. Roba buona per Lady Barbara. Il succo che sbrodola fra le righe, invece, è denso e va preso in seria considerazione. Perché Enzino u’ ribbelle ha sentito la necessità di comunicare pubblicamente per difendere la Festa dei calabresi contestata da Patuasia? Quando, tempo fa, gli feci la domanda di come si sentisse nello stare a fianco dell’assessore calabrese Marco Sorbara, amico di un altro calabrese condannato per droga, preferì non rispondere. Durante la gara elettorale per le recenti regionali, prendere posizioni scomode era vivamente sconsigliato, quindi Enzino se ne stette prudentemente zitto. Oggi, invece, “la terra che è dentro di lui si ribella” e risponde alla provocazione dalle pagine del quotidiano più letto. (I suoi elettori probabilmente non usano il computer). Prende a prestito le stesse parole di Tropiano, pubblicate da questi per un manifesto pubblicitario. Tropiano altro calabrese condannato per favoreggiamento con la ‘ndrangheta e indagato per truffa e turbativa d’asta. Entrambi, il politico e l’impresario, esprimono l’inno alla gioia che nasce fra etnie diverse (etnie diverse?), ai sapori della terra natia, alle tradizioni, alla storia di un popolo… e vai con la demagogia da bassifondi. Enzino, dunque, dà ragione a Tropiano, così come la diede a Sorbara, usando il silenzio. Ma, per il patron dei santi festaioli, fa di più. Minimizza la condanna. Circoscrive la vicenda Tempus venit nelle sedi opportune. Alle parole di Falcone preferisce quelle dell’impresario, perché Tropiano è la festa! Senza di lui non avrebbe il senso che ha e per il quale è nata. La festa dei calabresi è innazitutto la dimostrazione di forza di Giuseppe Tropiano. Che non è solo un impresario: è uno che risolve i problemi e quindi è uno che sa aggregare intorno a sé prezioso consenso e, come dice u’ ribbelle, “tutto ciò che è aggregante fa del bene nella nostra società“. Fra due anni ci saranno le elezioni comunali. Gli avversari più forti del suo partito sono entrati in Regione, la poltrona di assessore questa volta spetterà a lui, ma Vincenzo Caminiti avrà bisogno di portare a casa molti più voti. E lui è il classico politico che va dove va la ggente. Per questo andrà alla festa dei calabresi.
This entry was posted on 22 luglio 2013 at 19:57 and is filed under 'ndrangheta, Critica, Cultura morta, Degrado morale, Demagogia, Elezioni, Mala politica, Politica valdostana, Sacra Grolla Unita, Uomini politici. You can subscribe via RSS 2.0 feed to this post's comments.
Tag: 'ndrangheta, Aosta, Enzino u' ribbelle, Festa dei calabresi, Festa San Giorgio e Giacomo, Giuseppe Tropiano, Lady Barbara, Marco Sorbara, Sentenza "Tempus venit", Stella Alpina, Vincenzo Caminiti
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22 luglio 2013 a 21:10
piano, piano …
23 luglio 2013 a 00:06
certo è che se la Procura andrà a fondo sulla questione del parcheggio dell’ospedale e su tutte le irregolarità “in esso contenute “. Amministrative e PROGETTUALI (non dimentichiamo la motivazione della sentenza del giudice Dì Paola nei confronti del progettista e direttore dei lavori del palazzo della Guardia dì Finanza che crollò nel 2003 ) FORSE sì riuscirà a “incriccare” questo sistema marcio . Possiamo SPERARE !
23 luglio 2013 a 14:09
foto horror di italiano submedio: una di quelle foto che all’estero qualificano l’italiano medio. ma stiamo diventando davvero tutti così?
Per quanto riguarda il parcheggio di S. Giorgio e Morgeto (alias Ospedale), il tutto sembra frutto di una mente unica e di una quantità più o meno indefinita di braccia operative: una specie di corpo horror associato. Per il bene della Valle d’Aosta. In tanti anni, mai visto tanta lodevole sinergia.
24 luglio 2013 a 15:33
sig.Courthoud buona regola chiamare le cose con il loro nome . (non mi piace . . . Pazienza ! ) IL PARCHEGGIO DÌ SAN GIORGIO e C . . É certo frutto dì una mente e dì molte braccia a servizio. ho la speranza che essendo la “reiterazione” così palese e manifesta e i tempi un pò cambiati forse che fosse la volta buona. Purtroppo nel comune dì Aosta ormai c’è poco da salvare (come territorio ) MA per quel poco che resta VALE LA PENA DÌ ANDARE IN FONDO. Riguardo alla foto . . . NON HO PAROLE. !! Dì solito l’interno è peggio dì ciò che sì vede sulla confezione . . . !
24 luglio 2013 a 15:38
Volevo chiarire che la foto è un fotomontaggio, ben riuscito, ma sempre un falso. Il signor Caminiti non è così conciato, almeno lo spero. 🙂
24 luglio 2013 a 16:07
Certo che di beccaccioni (quelli che bevono tutto) il mondo ne è pieno…:-) 🙂