Sabato di sub-cultura
Il capitolo verde urbano è un capitolo molto grigio. Ora che i soldi si sono dileguati in varie tipologie di spreco e non vengono più spesi per curare le aiuole cittadine vedremo un proliferare di cartelli pubblicitari sulle stesse per trovare i fondi necessari per almeno un taglio d’erba. Non è che prima, con tanto di cooperativa addetta al compito della manutenzione, la situazione fosse migliore: il nostro verde è sempre stato grigio. Spesso anche marrone data la presenza costante dei lasciti intestinali dei nostri amici a quattro zampe. Città seria e operosa, Aosta, che ama le tonalità neutre.
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20 luglio 2013 a 23:45
beh… anche in posti frequentatissimi, benché non a ridosso delle mura romane, ci sono pseudo aiuole (davanti alla Posta centrale a fianco del mega palazzo idiota della Finaosta) con tanto di rose fiorite in mezzo a un metro e mezzo di erbacce secche, terra asciutta che più non si può, svariate tipologie di monnezza.. Non ci cagano neppure più i cani. Ma il comune di Aosta non ha dei soldini per mantenere le aiuole e i poveri giardini pubblici di viale della Stazione, antico vanto della città a fine Ottocento, e oggi ridotto a lurido deserto?
Ah… a proposito del palazzo di Finaosta e di tutti quelli analoghi, fatti di vetro. E’ mai possibile che d’estate la gente che vi lavora debba patire il clima torrido provocato dalle vetrate con effetto serra, e con tanto di condizionatori a palla (alla faccia del risparmio energetico!)? ma chi è quel genio che ha progettato gli impianti per la gestione del “clima” interno?