Copia e incolla
Sul giornale filogovernativo online 12vda si trova una lunga dichiarazione del Sovrintendente ai Beni culturali, Roberto Domaine (ci deve spiegare come è arrivato lì) riguardo all’intervento di valorizzazione della Porta Pretoria e le inevitabili quanto banalissime critiche alla sottoscritta. (Io su 12vda ci vado solo quando qualcuno mi segnala che sono presa di mezzo, al contrario quelli di 12vda mi leggono con molta costanza! Ah ah ah!). La prima cosa che salta all’occhio è il linguaggio usato da Domaine: tecnico e burocratico, per nulla frutto di una intervista, più facile immaginare che l’articolo del “giornalista” sia un bel copia incolla da documenti messigli a disposizione. Ma analizziamo insieme quanto scritto. La prima parte è una giustificazione bella e buona: la gente sapeva. Con il Cantiere aperto e la Settimana della cultura sono state spiegate le ragioni dello scavo a più di 1.500 persone fra turisti e residenti, quindi non veniteci a rompere le palle ora (un conto è la parola che, in questi casi, è spesso di un tecnicismo difficile da comprendere, un conto è vedere con i propri occhi). La seconda parte della lunga “intervista” illustra i problemi dovuti all’usura del monumento. Problemi che richiedevano un intervento urgente di consolidamento. L’anno scorso sempre dalla Sovrintendenza arrivarono comunicati stampa di altro tenore che informavano che la Porta Pretoria si trovava in un eccezionale stato di conservazione. BOH! Sul progetto di valorizzazione si leggono le stesse frasi riportate e già lette altrove. Una delle prime scelte è stata quella di mantenere la viabilità dell’area monumentale, una scelta dovuta alla brillante constatazione che gli esseri umani ancora non volano autonomamente. Dunque passerelle! Che, per ragioni economiche, sono inevitabilmente brutte, ma facilmente asportabili. Per la Fiera di sant’Orso, dunque, altro cantiere, altri costi per smontare e rimontare un soppalcato più grande. La grandezza originaria si vedrà a fasi alterne? E solo per qualche privilegiato che indovinerà quella giusta? BOH! Insomma, secondo l’Illuminato la scelta dei materiali così brutti è a causa della crisi economica! Ma se i soldi per un intervento bello, funzionale, importante e corretto non c’erano perché dare il via al progetto? Non era meglio lasciare ai posteri la possibilità di una progettazione consona al valore della Porta Pretoria e limitarsi al consolidamento? No! Ci sono appettiti da sfamare oggi! Quindi ora si spende per qualcosa di osceno e domani si spenderà per risolvere l’oscenità creandone un’altra e via facendo. L’ultima parte dell’articolo merita attenzione a sé.
Tag: 12vda, Beni Culturali, Fiera di Sant'Orso, Porta Pretoria, Roberto Domaine, Soprintendenza della Valle d'Aosta, Valle d'Aosta
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6 luglio 2013 a 22:31
Passando sotto la Porta ho visto con raccapriccio che stanno predisponendo la pavimentazione delle passerelle. Siccome hanno pochi soldi, le piastrelle paiono delle marmette, bianche e grigie che comporranno una gradevole scacchiera sulla quale i turisti potranno sbizzarrirsi in accaniti tornei. Poi, siccome le passerelle sono elastiche, le marmette si staccheranno e cio’ (lungimiranza del Sottointendente) faciliterà la loro eliminazione: anche questo è un intervento reversibile, che diamine!! Vogliamo anche la reversibilità di Domaine!
7 luglio 2013 a 10:11
Bellissimo quel Sottointendente, lo userò senz’altro e invito gli utenti a farlo!
7 luglio 2013 a 15:09
Fare e disfare s’impara a ben fare…..
Alla faccia dei costi.
8 luglio 2013 a 20:03
Più che un Sovrintendente è un Fraintendente..!