Valle d’Aosta così odiata!
Lo scempio in Valle d’Aosta è di casa. Ma chi lo perpetua è votato a maggioranza: i valdostani non amano la loro Valle, preferiscono i soldi. Quelli facili. Roba da decerebrati. Votano i soldi e del paesaggio chissenefrega! Votano Attila che dà lavoro per cementificare torrenti per poi prosciugarli alla fonte con decine e decine di centrali. Del diman non v’è certezza… e dei figli cazzi loro! Il sindaco di Valgrisenche brilla di luce riflessa quando dice: “E’ bello avere dei paesaggi da cartolina, ma se non hai soldi della cartolina te ne fai poco” (La Stampa). Nella sua originale opacità non capisce che di questo passo saranno i paesaggi a non poter essere più fotografati, tantomeno vissuti. Quando non ci sarà più un turista e di coinseguenza nessun abitante, le lacrime non basteranno e neppure i voti per risanare ciò che sarà distrutto. Qualcuno riesce a intuirlo?
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17 giugno 2013 a 15:30
poveri noi. Vedasi lo scempio che è stato fatto negli annib 60 a CervinIa: Il denominatore comune sono sempre i soldi. Sono valdostana e mi dispiace vedere tutto questo.
17 giugno 2013 a 15:36
Grazie per il post, Patuasia.
Le montagne, i torrenti, la flora e la fauna sono il “petrolio” della Valle d’Aosta. Quello su cui si basa la nostra sola possibile “ricchezza”, quella che deriva dal turismo. Non c’è bisogno di scomodare la conservazione paesaggsitica, l’animalismo vegetariano o il culto per le cose del tempo che furono, basta capire, pallottoliere alla mano, quanti “soldi” valgono tutte queste cose.
Che peccato…
17 giugno 2013 a 15:58
Per fortuna gli abitanti di Valgrisenche sono usciti dal loro torpore, dove ancora versano molti altri, e stanno sottoscrivendo una lettera per fermare l’assassinio dei loro, nostri, torrenti. Già, perché i progetti in quella zona sono diversi: oltre alla centrale del Mont Fortchat ce ne è in previsione un’altra nel vallone di Plontaz e un’altra ancora nel vallone di san Grato. Finalmente alcuni valdostani stanno capendo che l’utilità pubblica e verde è solo una scusa per dare incentivo ai profitti privati. Una comunità senza acqua di che ricchezza può vantare?
24 giugno 2013 a 12:03
Purtroppo a volte occorrerebbe insegnare a chi abita in montagna (non parlo della VDA, è un discorso un po’ generale) che la natuta non è solo “matrigna da combattere” (a colpi di strade, cementoe boiate varie) ma “mamma da amare”. Il turismo sta cambiando (meno sci, più racchette, trekking, contatto con la natura) e cerca luoghi integri dove c’è ancora un po’ di avventutìra e dopo ore di cammino non si trovano alpeggi con parcheggi pieni di fuoristrada e pastori seduti a guardare la vacche dal pajero. Quindi meno VDA e più VAlsesia, Valle di Lanzo, Val Maira, ecc. zone meno turistiche ma integre, forse perchè sono sempre state considerate montagne di serie B e quindi meno meritevoli di agevolazioni, contributi a pioggia, ecc. Internet aiuta anche a scoprire questi luoghi, mentre in VDA è tutto un cantiere ed i turisti spesso “rompono solo le scatole con le loro pretese” tipo che so, una fontanella a Place Moulin dove partono parecchi sentieri della Valpelline e ci fanno solo parcheggi…
24 giugno 2013 a 12:56
Valsesia, Valli di Lanzo, Val Maira: sono meno turistiche e più integre solo perché da quelle parti non è piovuto denaro come in VDA.