La noia per il XXV Aprile
L’Uv nasce nell’Ottobre 1945, ossia quando la Resistenza è ben conclusa. Dal 1943 -1945 la Francia gollista, con ottime e comprensibili ragioni, finanzia bande minoritarie di ispirazione filo-francese e separatista, che spaccano il CLN. Per fortuna, grazie a Federico Chabod e agli anglo-americani che fermano De Gaulle, rimaniamo Italia. Sennò diventavamo un dipartimento francese, retto da un prefetto, niente autonomia per Paperoni e nel 1960 les valdotains potevano fare i guerrieri alpini in Algeria, torturando i fellagha. Essendo andata diversamente, il giovane Viérin (da figlio di Prefetto…) può giocare al guerrigliero scrivendo “merde à l’Italie” sui muri… Disgusto per queste manipolazioni unioniste, che però delineano una strategia culturale: “chi è padrone del passato, disegna il futuro”. Il concetto gramsciano di egemonia culturale, concepito e realizzato dalla Vierin – family per 40 anni, si è estrinsecato in manifestazioni del XXV Aprile così formulate: “oggi la corale Emile Chanoux si esibirà al teatro Emile Chanoux, in piazza Emile Chanoux. Repertorio: canto “in morte di Emile Chanoux”. Alla fine del concerto la fondazione Emile Chanoux distribuirà premi agli studenti delle medie, autori di un tema su “la figura di Emile Chanoux.” La serata sarà allietata da danze in costume del gruppo folkloristico “Emile Chanoux”. Ad ogni spettatore verrà fatto omaggio di una medaglia ricordo con l’effigie di Emile Chanoux”. E mai nessuno a Sinistra, che di morti antifascisti in Vda ne ha avuti moltissimi (Aurora Vuillerminaz, Emile Lexert, Giorgio Elter, Guido Saba, l’ing Pollio Salimbeni ecc…), li ha mandati a defecare sulle ortiche…
Tanta retorica interessata mi disgusta. (roberto mancini)
Tag: Antifascismo, Emile Chanoux, Federico Chabod, Laurent Viérin, Resistenza, Valle d'Aosta, XXV Aprile
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1 Maggio 2013 a 18:29
25 Aprile, a Roma il M5S non partecipa «per sottrarsi alle solite commedie». Il candidato De Vito: sposiamo valori antifascisti, ma non vogliamo entrare nella disputa dei partiti sulla Liberazione
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Dall’inizio dell’era berlusconiana, solo Berlusconi e i fascisti hanno apertamente disertato le manifestazioni del 25 aprile. Complimenti agli strateghi del M5s di Roma per il geniale accostamento. Questa sparata da fesso costerà al pentastellato De Vito un bel pò di voti.
Pensavo che l’antifascismo ed i 25 Aprile fossero concetti non contrattabili, ma si vede che il livore pentastellato ed il senso di appartenenza ammettono deroghe. Comunque complimenti al genio per il regalo ai più coerenti piddini.
1 Maggio 2013 a 20:53
Il M5S non è stato presente “per sottrarsi alle solite commedie”. Anch’io, fossi stato a Roma, avrei optato per la stessa scelta.
La ritengo “commedia” in quanto l’Italia è quella attuale perché il corso degli eventi l’avrebbero fatta essere tale indipendentemente dal comportamento dei partigiani, comunisti col cuore al Cremlino in primis.
Ancora: le manifestazioni della resistenza vogliono far passare il dogma secondo cui senza l’agire dei partigiani l’Italia sarebbe tuttora sotto un fascismo oltretutto terminato prima ancora dell’entrata in azione dei partigiani.
Sarebbe bello se i già comunisti a 48 carati ci spiegassero perché i contenuti da me sopra evidenziati sarebbero non veri.
Eppoi ci sono dei sinistri che contrastano la Chiesa perché ha i suoi dogmi, però pretendono che sia bevuto il dogma secondo cui l’Italia attuale è frutto dell’agire partigiano e non del fatto che il fascismo era già terminato (a differenza dello stalinismo), che la Germania hitleriana era lì lì per cadere senza azioni partigiane, che c’era stato l’intervento americano più altre non quisquilie.
Il rapporto causa – effetto (intervento partigiano uguale Italia libera)che si vorrebbe instillare non sta in piedi per cui in questo caso il M5S ha ragione.
26 Maggio 2013 a 17:53
Ma Borluzzi che si è fumato, “il sangue dei vinti”? Un qualsiasi articolo de Il Giornale di un qualsiasi 24 aprile?
A sti revisionismi fortunatamente ci credono solo una manciata di persone “particolari”, “speciali”.
(Quindi la novità è che se i partigiani fossero rimasti a casa a giocare a ramino l’Italia sarebbe rimasta come è adesso… Grande acume intellettuale, Borluzzi, grande acume intellettuale)
27 Maggio 2013 a 10:41
E poi, fosse anche vero (cosa che ovviamente non è, ed è un’offesa alla nostra storia che qualcuno possa pensare una cosa del genere. È più che vergognoso, è ripugnante.) che i nostri morti partigiani sono morti per nulla, che tanto ci avrebbero liberato “loro”. La dignità, di un popolo e dei singoli, non vale niente, Borluzzi?
27 Maggio 2013 a 10:53
E’ vero che anche senza l’apporto militare dei partigiani l’Italia sarebbe stata comunque liberata dai nazisti e dai fascisti da parte degli alleati, ma ha ragione il signor d.bosonetto, quando dice che il riscatto di un popolo è altrettanto importante per la dignità dello stesso.