La ‘ndrangheta made VdA (4° puntata)
Questa lettera, indirizzata a Luigi Monteleone titolare della società Archeos, giunge al destinatario dopo l’11 Settembre 2011, data in cui un suo mezzo viene dato alla fiamme presso il castello di Quart.
“Egregio signor Monteleone Siamo a comunicarle che se vorrà lavorare nel suo settore come imprenditore edile dovrà pagare un milione di curo. Sappiamo che lei è una persona molto comprensiva e intelligente e sa come vanno queste cose, altrimenti non riuscirebbe ad accaparrarsi tutti i lavori dal milione di euro in su. In buona sostanza da adesso in poi lei per lavorare dovrà dare una percentuale più alta anche a noi, non ci interessa quello che da ai suoi compaesani i Raso, noi vogliamo la nostra parte diversamente lei non lavorerà più e perderà la serenità, la tranquillità la pace e se non comprende anche la vita Le precisiamo che questa iniziativa è per noi una questione di principio e vorremmo raggiungere un accordo fra nobis e in maniera pacifica, non si rivolga ai suoi corregionali o compaesani mamma santissima sperando che le possano accomodare la faccenda perché perderà tempo e si creerebbero chiacchiere e molta confusione e questo è estremamente pericoloso per l’incolumità sua e dei suoi parenti più cari: non si rivolga alla legge, anche se sappiamo che l’ha già fatto, in sintesi cerchi di concludere con noi e di non fare l’infame ma di ragionare con razionalità così che lei continui a fare il suo lavoro, prendere appalti e lavorare con serenità, dando anche a noi una percentuale, il nostro interlocutore si qualificherà per telefono come li geometra LEON, si ricordi bene questo nome perché solo e soltanto con lui dovrà trovare un accordo che definiremo in un secondo tempo. In definitiva le rammentiamo di fare molta attenzione alle scelte che fa e di non sottovalutarci perché possiamo farle molto male a lei e ai suoi cari non lo dimentichi. Cerchi di non ragionare da avaro lo dica anche a suo suocero e di ricordarsi che lei ha raggiunto questa posizione economica-imprenditoriale grazie ai lavori “che prende” dalla regione e sarebbe bene per lei mantenere questa posizione dando qualcosa a noi che vogliamo mangiare per vivere come tutti voi. La contatteremo quanto prima fiduciosi del suo accordo e della sua comprensione per questa nostra richiesta. A proposito le rammentiamo se non vorrà pagare lo dica chiaramente al nostro interlocutore che le telefonerà così sappiamo come intervenire definitivamente, diversamente prepara già da adesso i soldi un milione di curo chiaro! Se vuole lavorare. A noi non interessa se ha già pagato qualcuno dei suoi compaesani o corregionali, noi vogliamo i nastri e tenga presente che la nostra richiesta non può essere condizionata da niente e da nessuno e guardi che none uno scherzo di halloween perché i pallettoni quando arrivano, arrivano e basta senza chiedere permesso a nessuno comprende il concetto…. Quindi ne le persone ne le sue telecamere ne la legge potrà mai coprirle il suo colo capito!!. Cerchi di pagare noi e in ,futuro le daremo soddisfazioni, diversamente ha finito di lavorare. Il suo escavatore glielo abbiamo fatto distruggere noi, ma a confronto a ciò che le possiamo fare in futuro la consigliamo di pagare. La salutiamo tantissimo.”.
Explore posts in the same categories: 'ndrangheta, Affari, Criminalità, Favori, Guerra fra clan, LetteraTag: 'ndrangheta, Estorsione, Giuseppe Chemi, Giuseppe Facchinieri, Luigi Monteleone, Michele Raso, Operazione "Tempus venit", Roberto Raffa, Società Archeos, Valle d'Aosta
You can comment below, or link to this permanent URL from your own site.
18 aprile 2013 a 08:21
Esegesi del testo:
cambia la firma, stavolta del geom Leon (omaggio all’Union?), ma le similitudini lessicali e stilistiche con le missive dell’avv Siliente sono impressionanti.
Contenuti importanti:
Gli estorsori sanno che Monteleone si è già rivolto alla legge
( Come fanno? Qualche talpa?), poi introducono come sempre i Raso, che sostengono essere pagati da Monteleone.
A quale titolo verrebbero pagati?
Per espletare quale mansione?
Ultimo ammonimento:
Monteleone non si permetta di rivolgersi ai suoi “correligionari, compaesani mammasantissima”.
Chi sono costoro?
Quale funzione dovrebbero espletare?
18 aprile 2013 a 09:50
non ci interessa quello che da ai suoi compaesani i Raso
La frase farebbe presupporre che:
1) chi scrive è in contatto con i Raso i quali mettono al corrente lo scrivente che Monteleone paga già loro;
2) Monteleone abbia già ricevuto un abboccamento al quale ha risposto che lui già paga i Raso;
3) chi scrive sa che i Raso prendono soldi tramite estorsione e quindi presuppone che anche Monteleone sia estorto.
19 aprile 2013 a 21:29
In questo caso Monteleone è la vittima dell’estorsione che si è rivolta alla giustizia e quindi, a differenza di Tropiano, il suo gesto è apprezzabile.
Però pensare che questa ditta, tra le principali fornitrici dell’Assessorato istruzione e cultura sia, suo malgrado, vicino alla criminalità organizzata qualche brivido lo fa venire.
A questo punto non escludo che a fronte di uno che denuncia non ce ne sia almento un altro che paga. E quindi con i soldi della Regione si finanziano le coschindirettamente le cosche..
20 aprile 2013 a 09:43
Rimane comunque inspiegabile il motivo per cui Monteleone, pesantemente danneggiato per l’incendio, in giudizio non si sia costituto parte civile contro gli imputati.
Strano.
Ricordare l’ammonimento della dr.essa Bompieri :
” esplorare il materiale disponibile superando il significato apparente delle parole…..comprese le caratteristiche dell’ambiente…”
Ecco. forse in questo caso bisogna valutare pure questa significativa omissione.
20 aprile 2013 a 17:30
Si chiama paura forse?