Le casseur des Alpes
Réunir? Réussir? E’ l’esatto contrario, divide per riuscire . Scassa, smozzica, separa ovunque vada. Partiti, alleanze, schieramenti, maggioranze, nulla si salva. Prima frammenta il PCI-PDS-DS, poi l’Union, ora Alpe. Gioca sempre in casa e in trasferta, è sempre contemporaneamente sia maggioranza che opposizione. Prima si allea, poi rompe, poi ricuce, poi ri-rirompe. Più che il Leone dorato, il suo simbolo sarebbe il cuculo, noto per la sua caratteristica del parassitismo di cova: consiste nel deporre il proprio uovo all’interno del nido di altri uccelli che poi verranno espulsi dal formidabile intruso. Ecco i fatti: Elezioni regionali 2003: Caveri vuole fare il Presidente, ma è solo Assessore al Turismo; inizia lo scasso, saranno le comunali del 2005 ad offrire l’occasione per tornare in sella: “Caro Guste, se non vuoi che noi cuculi diamo i voti a Louvin e alla sua Aosta-Viva, via Perrin dalla presidenza con Caveri al suo posto, via la Charles, Le Dauphin all’istruzione e un assessorato al fido Pastoret”. Detto e fatto, risultato: Viérin (assieme a Rollandin) contro Louvin = vittoria. Politiche 2006 le Casseur des Alpes agisce nell’ombra, nel segreto dell’urna. Le politiche sono infatti le uniche elezioni segrete che si tengano in Valle d’Aosta. Le altre, Calabria felix… Nella sfida al Senato, Rollandin è contro Perrin. Viérin vota e fa votare Perrin, il cuculo unionista occulta le proprie uova nel nido di quello che diventerà Renouveau. Risultato: Viérin (insieme a Perrin) contro Rollandin = vittoria. Politiche 2008 sempre voto segreto, stesse modalità; c’è un problema in più però, la forza di Perrin; allora il cuculo ritira le uova dal suo nido di Renouveau, ma fa comunque lo sgambetto a Guste votando Nicco contro Ego Perron. Tra Perrin e Fosson sceglie quest’ultimo, altrimenti salta l’alleanza con Rollandin per le imminenti regionali. Risultati: Viérin appoggia Nicco contro Perron = vittoria. Viérin appoggia Fosson contro Perrin = vittoria. Regionali 2008 il cuculo ha due uova in Giunta: Le Dauphin e il fido Pastoret. Abbandona Lucien che era servito solo per scalzare Perrin dalla presidenza, ma che con Guste aveva pattuito di espellere dalla giunta nella successiva legislatura. Le Dauphin inizia la campagna elettorale per il 2013, userà la Vallée di papà e i milioni di euro apparentemente profusi per la cultura. In realtà sono soldi impiegati solo a vantaggio della sua immagine e dei suoi clientes fissi, che foraggerà con i nostri soldi. Dicembre 2012 si alza il sipario, le manovre si fanno meno occulte ma il cuculo continua ad operare. Politiche 2013 nell’alleanza di Centro-sinistra deposita un uovo (Morelli) al Senato: non ci riesce alla Camera, Guichardaz è un sindacalista vero, va contrastato, quindi Le Dauphin gli corre contro. Se ci fossero state le primarie della coalizione di Centro sinistra? Le Dauphin avrebbe fatto il Renzi de nos atre, con il sostegno di Fiou e Ferraris (il nuovo che avanza). Risultato: sconfitta di misura, quindi vittoria mooolto beneaugurante per le prossime regionali. Il cuculo ha ora un suo nido nell’UVP? Gli basta? Nemmeno per sogno: il fido Vallet cova altre sue uova in Alpe che infatti è a forte rischio implosione.
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7 marzo 2013 a 17:27
la politique dans le boudoir, version valdotaine, par le marquis de Sade.
7 marzo 2013 a 18:02
In conclusione alla cronistoria politica dell’ultima decade, in parte, si è risposto da solo sul perché di Réunir, Réussir. Il Pd potrebbe implodere, l’Alpe no. In vista delle regionali serve un’alleanza tra due movimenti forti e che vadano nella stessa direzione. Il Pd, visto il risultato alle politiche, non è forte, ma soprattutto non si capisce in che direzione voglia andare.
D’altronde non è di certo un segreto che una parte del PD abbia atteso per anni, invano, un’alleanza con l’UV. Retroattivamente pensando sarebbe stato un laboratorio interessante in vista delle politiche.
Credo che “réunir, réussir” sintetizzi bene le necessità attuali della Valle d’Aosta: un nuovo partito, autonomista, con solide radici anti-fasciste, formato da gente giovane e con voglia di fare… e non da autonomisti dell’ultima ora che scrivono sui quindicinali credendosi dei rivoluzionari francesi….
Per quanto riguarda la strategia politica degli ultimi 10 anni, non prende in considerazione che, quello che lei chiama il cuculo, al posto di uscire da un movimento per crearne surrogati, ha cercato sempre di combattere intestinamente alcune scelte del suo ex-partito. Chiaramente quando non vi sono più state le condizioni per farlo ha deciso di intraprendere una nuova strada. Ognuno è libero di fornire l’interpretazione che vuole, ma soprattutto di cambiare pagina quando ne ha voglia.
Visto il recente risultato elettorale del leone dorato, credo che non vi siano dubbi sul “réunir, réussir. Capisco che, date le opinioni che lascia trasparire nei suoi articoli, possa essere molto infastidito, però non continuo a capire questo accanimento nei confronti di un nuovo movimento formato da persone intelligenti che non hanno potuto ancora esprimersi sulla scena politica valdostana. Con questo non nego l’importanza della presenza di politici affermati nel neonato movimento, ma l’UVP ha una base ampia. Trovo riduttivo parlare di un movimento riferendosi soltanto a tre persone. Anche perché se alle prossime regionali si confernassero le preferenze delle politiche, l’UVP si confermerebbe il primo partito in Valle.
7 marzo 2013 a 19:41
@Jean Alpe ha perso gli azionisti di maggioranza, questo giro la Morelli l’ha tenuta su il Petit Prince, ma alle regionali la pacchia è finita per tutti.
7 marzo 2013 a 21:29
Sembra che il grande vecchio sia già riuscito a far rientrare nei ranghi molta gente : i galletti (non quelli dell’Alpe) candidandoli alle regionali e i pecoroni (probabilmente) con qualche promessa. Vedremo alle regionali l’UVP con 4500/5000 voti e con due eletti (forse)?
7 marzo 2013 a 23:13
Sig Jean
guardi che non sono affatto infastidito dal successo della corrente Vierin. Preferisco chiamarla così, il termine “progressista” mi
sembra auto-referenziale e furbesco.
Droite e Gauche, conservazione e progresso, nel lessico localista non hanno alcun significato, sono solo due espedienti tattici per riservarsi assoluta libertà di manovra.
Ritengo i vieriniani una componente di micro-nazionalismo etnico più integralista ed intransigente di quella di Rollandin, ed altrettanto indifferente ai temi di rinnovamento etico:
prova ne sia la presenza, nella sua leadership. di politici di lunghissima cadrega quali Caveri e le Dauphin.
Perchè altrimenti Caveri si guarda bene dall’abbandonare il suo incarico Rai?
Quanto ai seguaci del gruppo, noto che ne fanno parte un nutrito stuolo di cantori, musici, attori, registi, impresari teatrali, funzionari di scuola ed assessorato:
Insomma una composizione sociale che assomiglia più ad un gruppo di clientes dell’Istruzione che ad un partito politico.
Cosa tutto ciò abbia a che vedere con la Sinistra e col “progresso” invocato, mi sfugge.
Però posso sbagliarmi eh?
8 marzo 2013 a 01:11
@Elio: Non credo che i 18 000 voti delle politiche si possano trasformare in 4500/5000 voti alle regionali. Giustamente per il motivo da te indicato. La gente è stufa. Il “grande vecchio” non mi sembrava molto soddisfatto del risultato delle politiche. L’U.V. ha perso una quantità importante di preferenze.
Son sicuro che neanche loro credano in un successo alle regionali. In questo periodo cercano di autoconvincersii, ma la realtà è un’altra. Vedremo…
8 marzo 2013 a 01:39
@roberto mancini
Se per micro-nazionalismo etnico intende difendere una cultura, delle tradizioni e una lingua…che ben venga. Questa componente viene utilizzata da molti solo come facciata….
Se del gruppo ne fanno parte come dice lei un nutrito stuolo di…
Non ci trovo nulla di strano. Anzi, lo vedo com un segno di rinnovamento importante. Se queste persone che lei ha identificato in un un gruppo di clientes perché mai avrebbe dovuto aderire ad un nuovo progetto politico. Non era forse meglio per loro restare “dormienti”?
8 marzo 2013 a 02:26
La candidatura di Vierin alla Camera ha imposto le scelte, e i numeri lo confermano esplicitamente. Se consideriamo che l’Union+alleati, al Senato, senza l’ingombrante Vierin, hanno raccolto 24.600 consensi, in proporzione alla Camera, con più votanti, mantenendo la stessa percentuale, avrebbero dovuto raccogliere quasi 26.900 voti che però sono stati ridotti di circa 8.500 voti traslocati su Vierin.
Vierin poi ha raccolto altri circa 9.700 voti di cui quasi 1.300 tolti al M5S e il resto, di circa 8.400 all’Alleanza di CSX, a Guichardaz. Probabilmente quasi tutti provenienti dall’elettorato di Alpe.
In merito poi ai voti al Senato si coglie subito che i voti, circa 8.500 che Vierin ha strappato all’Union, nessuno è stato dirottato da parte dell’UVP sulla Morelli che quindi è giunta seconda, altrimenti avrebbe stravinto (bastava che i capi dell’UVP avessero consigliato ad una parte dei suoi, di preferire la Morelli a Laniece: circa 2.500 voti).
E così, morale della favola, l’UVP ha premiato e fatto vincere entrambi i candidati dell’Union.
Nonostante ciò, corre veloce un accordo sempre più stretto tra UVP ed Alpe, dopo aver così sacrificato la pulzella Morelli e messo alle corde il PD di cui però farebbero comodo i voti.
E mentre si tratta per gli accordi per le prossime coalizioni, è in atto la caccia ai candidati illustri, in particolare da quella che viene indicata come società civile e fanno gola alcuni illustri esponenti di Valle Virtuosa di cui Alpe cerca di convincerli a salire sulla loro carretta, sempre con la consenziente benedizione dell’UVP.
22 marzo 2013 a 11:01
Leggo sulla Stampa che la Vallée di papino a preso 686.389.081 euro tra il 2004 e il 2008 dalla Regione come contributo legato alla legge sull’editoria. Soldi nostri che vengono palesemente usati per far propaganda a un gruppo di politici. Ma non esistono controlli sulla par condicio dei giornali? se voglio farsi propaganda se la paghino di tasca loro o no! Che ne pensate?