Una bella persona
Questo è un messaggio inviatomi privatamente su fb. Ho voluto pubblicarlo senza neppure chiedere l’autorizzazione e per questo, chiedo qui scusa al signor Jean-Pierre Guichardaz, ma ci tenevo che voi lo leggeste.
“Il tuo post “sto per diventare razzista” mi ha emozionato. Non so se meritarmi tutta questa considerazione, ma sono lusingato perché tante persone per bene mi esprimono il loro appoggio e la loro vicinanza con passione e sincerità. E questo per me e per la mia famiglia, è il riconoscimento di una vita vissuta cercando di rispettare le regole e fuori dai compromessi. Magari non paga, ma preferisco non dover dire grazie a nessuno per quel poco che ho ottenuto cercando di comportarmi bene nel mio lavoro e dalle mie relazioni. Amici come te sono centomila volte più preziosi di tanti che proclamano fedeltà in cambio di qualcosa. Se la politica significa sottomettersi a logiche clientelari e di scambio preferisco rimanere un semplice cittadino, un misconosciuto. Ma almeno quando mi guardo allo specchio non mi vergogno. “.
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22 febbraio 2013 a 10:15
Sì Pat, è proprio il Jean-Pierre che conosciamo! E in questo ultimo mese abbiamo potuto conoscerlo anche meglio con nostra grande gioia…..Gli auguro veramente di farcela perché è di persone come lui che abbiamo bisogno…..PER LA VALLE D’AOSTA!!!!!!! Grazie anche a te, Patuasia, che hai sostenuto così calorosamente questo candidato….che tutta questa stima gli porti fortuna!!!!!
22 febbraio 2013 a 10:49
bravo Jean-Pierre
22 febbraio 2013 a 10:58
Il cambiamento in Italia è possibile. Lo è sempre stato. E’ possibile se lo vogliono gli italiani. In Italia, come nel resto del mondo, come in Valle d’Aosta. E dovunque ci sono conservatori e progressisti. Ci sono conservatori coscienti e orgogliosi di esserlo. Altri che se ne vergognano e si nascondono dietro un radicalismo infantile e di facciata, cloni impresentabili del Gattopardo verghiano: chiedere che tutto cambi affinchè niente cambi.
In Italia, come nel resto del mondo e in Valle d’Aosta, il progressista sa distinguere il dibattito ideologico da quello politico. In Italia e in Valle d’Aosta, oggi, nel contesto dato, il cambiamento è possibile solo con un governo di centrosinistra, possibilmente non condizionato dalla debolezza dei numeri parlamentari. Questo si realizza anche sostenendo belle persone come Jean Pierre Guichardaz. Ogni altra soluzione va nella direzione della conservazione, se non addirittura della reazione. Tutto il resto sono chiacchiere.
22 febbraio 2013 a 11:09
E Vai JEAN PIERRE ALLA FACCIA DI TUTTI I POLITICANTI DI PROFESSIONE
22 febbraio 2013 a 11:14
Bravo Jean onore se ciò è verità pura. Tutti lo sperano
22 febbraio 2013 a 16:55
Complimenti a Guichardaz per quanto ha scritto! Forse non è un caso che non sia un politico. Gli auguro sinceramente di essere eletto, anche se non ho il piacere di conoscerlo personalmente:
22 febbraio 2013 a 22:50
Complimenti .. belle parole! Ad averne “politici” così anche solo nelle promesse e negli intenti.
Dal panorama nazionale a quello regionale le modalità sono le stesse: guardate Rolli che copia Berlusca sull’imu e i buoni benzina! Che schifo.
Domenica Guichardaz e Morelli avranno il mio sostegno
speriamo di essere in tanti!
23 febbraio 2013 a 13:52
tra i candidati che hanno chances di essere eletti potete scegliere il vecchiume trito, ritrito e riciclato oppure votare Guichardaz Morelli.
18 marzo 2013 a 21:17
Quello che scrivi non stupisce: sei così e lo sei sempre stato. Se mai mi dispiace che la gente di questo sperduto avanposto (o posposto) non abbia avuto abbastanza tempo per conoscerti. Anche se non è detto che chi propne di occuparsi dei diritti dei cittadini, di dare garanzia a tutti, secondo il bisogno e chiedendo secondo le possibilità, avrebbe ottenuto la fiducia in un Paese dove prevale lo scambio, non collettivo ma individuale ( e tu che sei sindacalista capisci bene la differenza). Insomma la differenza che passa tra il “cittadino” (il Citoyen della rivoluzione francese) e il suddito.
Sei (siamo stati) stato vittima dei soliti giochi di potere, dove non contano le idee e le proposte, ma l’allieamento al sistema.
Il club degli “onesti e capaci” è lieto di darti il benvenuto.
La cena di accoglienza sarà rigorosamente a carico di ciascun partecipante.
Come si dice, impropriamente, alla romana e non “alla valdostana” dove paga la Regione.
Mauro