Tempus venit
C’era la Fiera di Sant’Orso che catturava tutta l’attenzione, la digestione e la felicità dei valdostani – dunque la cosa è passata un po’ in secondo piano. Fatto sta che i media non hanno opportunamente valorizzato la sentenza “Tempus venit”, quella dell’affaire Facchineri-Tropiano.
Dopo un’esemplare indagine della Dda e dei carabinieri di Aosta, la conclusione è stata di condanna per tutti gli imputati. Perché l’aggettivo “storica”? Perché per la prima volta viene applicata ai colpevoli l’aggravante dei metodi mafiosi: dunque in questo caso si è trattato sì di estorsione, ma con l’aggravante dei metodi mafiosi. Non commessa da delinquenti qualunque, ma da mafiosi. Quindi, contrariamente a quanto è successo in passato, quando fior di indagini (come “l’Operazione Lenzuolo”) non avevano ottenuto dal collegio giudicante il riconoscimento del vincolo di associazione mafiosa (416 bis), per la prima volta nella storia valdostana abbiamo la dimostrazione giuridica dell’esistenza di metodi mafiosi. Non siamo ancora alla certificazione dell’associazione ‘ndranghetista, ma siamo ampiamente oltre la metà della strada. Questa non è più un’impressione, un’opinione, una sensazione, ma è la sentenza di un tribunale della Repubblica: è un fatto giuridicamente accertato. Una vittoria di investigatori tenaci, instancabili, spesso reputati solo ostinati. Per chi una sconfitta storica? Per la sonnolenta società valdostana, trovatasi impreparata al pericolo perché nutrita, per un trentennio abbondante, della disastrosa concezione unionista della cultura identitaria di tipo linguistico. In base a questa teoria l’integrazione di chi viene da fuori, come ad esempio la numerosissima rappresentanza calabrese, avviene solo sulla base di criteri pseudo culturali di tipo linguistico. Peccato che la cittadinanza etnico-linguistica non comprenda né l’educazione alla legalità né i diritti/doveri di cittadinanza. Secondo sconfitto: il pregiudizio localista tipico del Nord Italia, di natura sottilmente xenofoba, che vive sulla presunzione – folle e anche molto stupida – dell’intangibilità del proprio territorio: le mafie sono un fenomeno solo del Sud, qui da noi non possono attecchire. (roberto mancini)
Tag: 'ndrangheta, Giuseppe Tropiano, Mafia di montagna, Tempus venit, Valle d'Aosta, Xenofobia
You can comment below, or link to this permanent URL from your own site.
18 febbraio 2013 a 21:16
Si comincia a fare chiarezza dopo tanti anni.
18 febbraio 2013 a 21:55
Sarebbe corretto citare la fonte da cui è tratto l’articolo. Cioè ALPE. Grazie!
18 febbraio 2013 a 22:46
Signora Simonetti, questo articolo mi è arrivato direttamente nella mia posta elettronica a firma di Roberto Mancini che da qualche settimana collabora con Patuasia. Ho visto che anche il numero 3 di Alpe contiene un articolo sullo stesso tema, ma si tratta di uno scritto completamente diverso da quello che compare qui. Se lei conosce e frequenta il blog dovrebbe sapere che io non copio e incollo mai articoli tratti dai giornali, perché preferisco commentarli: trovo che sia più utile così che una semplice divulgazione di scritti altrui.
18 febbraio 2013 a 23:08
Al collaboratore di patuasia Roberto Mancini.
Trovo scorrettissima la pubblicazione su Patuasia (con pochissime aggiunte e cambiamenti). dell’intervista da te rilasciata ad Alpe e da me sbobinata per il sito. Se Patrizia non era a conoscenza della pubblicazione su Alpe dell’intervista mi scuso con lei per il post, se lo era pretendo a mia volte delle scuse pubbliche.
Ritengo che non abbia senso a questo punto che l’intervista resti sul sito di Alpe dove verrà sostituita, visto che il giornale cartaceo riporta un link, dalle opportune spiegazioni.
Maria Pia Simonetti
19 febbraio 2013 a 00:22
Ci manca solo la crocifissione in sala mensa e siamo a cavallo! 🙂
Ho letto l’intervista sul sito di Alpe ed è decisamente più lunga e dettagliata di quella riportata qui su Patuasia che è più che altro un’anticipazione…
Quindi, piuttosto che farsi la guerra, non sarebbe più saggio proporre di inserire un link all’intervista completa presente sul sito di ALPE? In questo modo la grande visibilità di questo blog può veicolare utenti sul sito di ALPE per approfondire questo tema…
Lo faccio io? Lo faccio io:
http://www.alpevda.eu/notizie.asp?id=21&l=1&n=863
19 febbraio 2013 a 08:49
Cara Maria Pia,
sono io il responsabile del garbuglio,
Patuasia non era affatto al corrente della mia intervista.
Poichè ogni tanto scrivo sul quel sito, affetto da bulimia ndranghetista ho inviato un pezzetto sul tema.
Ovviamente molto simile quanto avevo dichiarato a te, dalla cui intervista ho abbondantemente pescato, forse anche per un po’ di pigrizia.
Però mi rassicurava la coscienza, come autore, di non essere tanto diverso dal Mancini intervistato. Forse per questo non mi sono sdoppiato a sufficienza sul piano dei contenuti e della forma.
Questa la dinamica del fatto, che dunque esclude ogni responsabilità o scorrettezza di Patuasia.
L’iniziativa è stata totalmente mia e chiedo scusa tutti gli altri attori, ed in primis a te :
forse ho agito ingenuamente , ma in assoluta buonafede. L’unica motivazione è stata quella quella di assicurare maggiore visibilità non tanto a me, quanto ad un argomento esplosivo.
Spero di aver diradato ogni dubbio e così sedato la vostra eventuale legittima irritazione.
Chiedo scusa della mia goffaggine.
grazie a tutti
19 febbraio 2013 a 09:41
più se ne scrive e meglio è… credo che il commento di Maria Pia voleva solo sottolineare che anche noi (Alpe) siamo su questo pezzo… in questi tempi camaleontici è cosa buona e giusta sapere di chi ti puoi fidare… Definire i propri valori è importante per dire chi si sarà se si dovesse governare…
In questa campagna elettorale si vedono cosi tanti candidati dire cose diverse in base a chi hanno di fronte…
P.s. se il signor mancini avesse linkato l’intervista avrebbe comunque reso servizio migliore al lettore e dato un pochino di merito ad altri che come lui certe battaglie le combattono… ma più se ne scrive e meglio è…
19 febbraio 2013 a 11:08
Come siete permalosi lì in Alpe! In tutti i quotidiani del mondo le inteerviste agli stessi personaggi riportano quasi letteralmente le stesse parole (..e ci mancherebbe!) Mi pare che ci si dovrebbe rallegrare che finalmente si parli di questo argomento invece di difendere improbabili copyright.
19 febbraio 2013 a 11:19
non è essere pemalosi ma si tratta di provare a difendere la buona politica… non siamo tutti uguali… proviamo a dirlo ogni tanto…
19 febbraio 2013 a 11:56
egregio Marburg, al di là dell’ottimo intervento di Mancini su Alpe, non è da oggi che si parla di mafia in Valle: non faccia torto a quanti da anni seguono il fenomeno con grande attenzione e preoccupazione (e sono molti, più di quanti forse lei stesso immagina)
19 febbraio 2013 a 14:24
Come padrona di casa mi dispiace molto che un simile importante argomento sia stato dirottato su altro a causa di una eccessiva permalosità sorta da una evidente ferita narcisistica (il diritto d’autore). Inoltre la seguente frase della giornalista Maria Pia Simonetti: “Ritengo che non abbia senso a questo punto che l’intervista resti sul sito di Alpe dove verrà sostituita, visto che il giornale cartaceo riporta un link, dalle opportune spiegazioni.” denota una scarsa conoscenza di come si fa comunicazione oggi dove la condivisione delle notizie ricopre l’aspetto più importante: la notizia in sé non è nulla, se non viene letta e più gente legge più gente si informa e la notizia acquista senso. Direi che è questo il vero obiettivo. Era sufficiente chiedere, con toni meno astiosi, di aggiungere un link al post, cosa che farò molto volentieri. La notorietà di Patuasia avrebbe condotto molti visitatori su un sito meno frequentato, fornendo così un aggiunta di visibilità. Noto con soddisfazione un maggior buon senso da parte degli utenti del blog. E con questo chiudo la polemica e invito gli utenti a rientrare nei binari del post. Grazie.
19 febbraio 2013 a 14:37
Polemica sterile. Non fa bene a nessuno. Tanto meno alla lotta alla ‘ndrangheta. Tanto meno alla Valle d’Aosta. E pone in secondo piano i meriti di chi quella lotta l’ha portata – e continua a portarla – avanti.
19 febbraio 2013 a 14:53
Buongiorno a tutti. Vi lascio il link dell’interessante (quanto inquietante…) intervista a Mancini. Buona lettura!
http://www.alpevda.eu/notizie.asp?id=21&l=1&n=863&p=1
19 febbraio 2013 a 15:24
Chi non ha peccato scagli la prima pietra. Voglio solo ricordare alla zelante giornalista alpista che quelli dell’Alpe più volte hanno preso dal M5s simboli: la sveglia, testi: dossier aeroporto con tabella costi, dossier parcheggio ospedale, dossier centraline con pubblicazione della mappa delle centraline e degli intrecci, senza mai citare la fonte, quindi un po’ di umiltà e maggiore servizio pubblico non guasterebbe. Quello che conta è l’informazione. Chiedo scusa a Patuasia, ma era una chiarezza che si doveva fare.
20 febbraio 2013 a 03:56
Giuli perchè inquietante?
E’ la foto di cosa succede quando l’opinione pubblica è troppo quieta….
20 febbraio 2013 a 23:55
…e intanto, a proposito di n’drangheta e mafie, andate a vedervi la registrazione (su infoconseil) del Consiglio Valle di questa mattina, guardate attentamente cosa hanno votato e chi ha votato…..a pochi giorni dalle elezioni, chiedetevi perché in Valle c’è la n’drangheta…..non aggiungo altro…..vedere per credere!