Le lacrime dei Trouveur


Riceviamo dal signor André e volentieri pubblichiamo.

Il mondo cambia rapidamente, solo in Valle abbiamo gli stessi protagonisti di sempre. Leggere, una settimana fa, sulla Stampa il rammarico e la protesta dei Trouveur Valdotèn, che quest’anno non hanno concluso come da vent’anni con un loro spettacolo la Fiera di sant’Orso, è veramente clamoroso! La crisi ha toccato anche loro e allora? Cosa dovrebbero dire gli operai o i forestali o tutte quelle persone che hanno perso il posto di lavoro? Nessuno è stato ingozzato di soldi pubblici (Etetrad…) come questi scaltri suonatori di tarantella alpina che ora e senza vergogna, piangono miseria. Piangono perché il loro maggior finanziatore è uscito di scena, fondando un nuovo partito e chissà, temono, che non ritorni tanto facilmente. Dopotutto chi trova nel politico un mecenate dovrebbe sapere che non può essere per sempre. Un musicista può campare solo se è bravo, se è riconosciuto da un’ampia collettività, se vende dischi… mangiare dalla greppia comune ha i suoi limiti che sono i mandati elettorali. Non provo nessuna solidarietà per questo tipo di artisti, piuttosto condivido l’ansia e le preoccupazioni di chi la vita deve guadagnersela ogni giorno e senza santi in Paradiso.

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55 commenti su “Le lacrime dei Trouveur”

  1. roberto mancini Says:

    Solo Gaetano Lo Presti, critico sagace ma “cauteloso”, non si è accorto che si tratta di privilegiati di regime da circa 20 anni.
    Che poi ora protestino e si atteggino a vittime avendo incassato per decenni montagne di soldi dalla politica, è tipico della spudoratezza valdostana.
    Dei veri “progressisti”…

  2. Rasputino Says:

    Lo spoil system é un boomerang e mortifica il merito a tutti i livelli.
    I soldi li possono chiedere a SVEART.

  3. libero Says:

    Lo Presti un critico “cauteloso”? io direi che la definizione migliore sia “mieloso”. Così mieloso che i suoi articoli sono stucchevoli, privi di una verve critica necessaria, critici non ci si inventa come non ci si inventa artisti in generale, ma siamo in una insulsa provincia e tutto fa brodo. Patuasia ha perfettamente ragione.

  4. catone (cato censor) Says:

    anch’io trovo vergognosa la lagna giornalistica dei Trouveurs (d’argent). Proprio quelli che hanno navigato nella ciccia finora, a volte anche in un modo non proprio corretto, sulle spalle di Laurent e di innumerevoli enti pubblici.
    II figli, più virtuosi di Maman business-woman e di Papà promote, si son dati da fare e sono davvero dei musicisti in gamba, il concerto con De Gregori lo conferma. .

  5. catone (cato censor) Says:

    mi correggo: volevo dire “di Papà promoter”


  6. Che accozzaglia di scemenze. Come al solito parlano l’invidia, il rancore e l’ignoranza. I Trouveur hanno sempre lavorato seriamente e onestamente, portando alla collettività valdostana moltissimo in termini culturali e sociali. L’hanno fatto organizzando manifestazioni di prima qualità nel campo della musica etnica (ma quali sonatori di tarantella delle alpi…), portando in Valle artisti e sonorità di grande spessore, l’hanno fatto salvando preservando e ravvivando i canti e le musiche tradizionali della nostra regione (non fosse per loro tradizionale in Valle sarebbe sinonimo di folkcloristico) e l’hanno fatto suonando generosamente per tutti, ai matrimoni, ai battesimi, ai funerali… Per i ricchi e per i poveri. Per soldi e tante volte per passione. E nelle loro attività hanno sempre trovato il modo di coinvolgere la società, con un occhio di riguardo per gli ultimi, per quelli che gli altri per strada schifano. I Trouveur sono una realtà preziosa per la nostra piccola società, e l’aridità di chi gli muove queste accuse è sconcertante e dal sapore vagamente fascista. È la volontà di distruggere di chi crepa d’invidia per la fantasia altrui, per la fantasia che non ha e gli piacerebbe tanto avere.
    Trovo ugualmente false e odiose le accuse mosse a Gaetano LoPresti, che ha sua volta svolge da anni un lavoro preziosissimo per la scena musicale in Valle, dando attenzione e scrivendo di tutti i progetti, dai più piccoli ai più grandi, con meticolosa puntualità e in maniera sempre svincolata da dinamiche di potere e clientelari.

    Alberto Visconti

  7. patuasia Says:

    Signor Visconti, non entro nel merito della questione perché non mi sento all’altezza di valutare dei musicisti: non ne ho le competenze, ma che una critica venga sempre e solo vista come frutto dell’invidia, beh questo mi sembra molto provinciale e non lo accetto. La critica è il sale! Poi addiririttura mettere di mezzo il fascismo è addirittura demenziale. Lei è liberissimo di pensare ciò che pensa, ma le chiedo rispetto per chi ha vedute diverse dalla sua. Personalmente non trovo dignitoso lamentarsi tramite lettera per un concerto non fatto, soprattutto in questo periodo dove c’è gente che non arriva a fine mese. Se sono bravi, come lei dice, non avranno nessun problema a trovare nuovi ingaggi, dopotutto il loro “problema” è quello di molti altri che magari in passato non hanno avuto la stessa fortuna.

  8. Vincent Boniface Says:

    Si vergognino tutti quelli che si permettono di parlare della mia famiglia, dei Trouveur Valdotèn, senza sapere di che cosa parlano veramente, e la rabbia davvero mi porterebbe ad utilizzare un linguaggio poco corretto, ma proprio questo tipo di atteggiamento vado a denunciare in questo messaggio, quindi con tutta la grazia e la serenità di questo mondo invito le male lingue, i fenomeni della digitazione on-line, i nickname col mal di pancia e senza faccia a piantarla li perché l’unica cosa che i Trouveur non hanno mai smesso di fare è produrre cultura e generare percorsi artistici a partire dalle radici della nostra terra verso nuovi orizzonti sempre nuovi e sempre liberi, lottando contro la glaciazione del folklore e l’ottusità dell’appiattimento emotivo e celebrale al quale pare che però molti non siano scampati. Quest’azione è sempre andata semmai nella direzione di legittimare la classe dirigente locale che, ahimè sempre meno concretamente, ha rappresentato per un periodo la salvaguardia della nostra identità, e non il contrario; se abbiamo collaborato con gli enti pubblici è perché è auspicabile che questi si prodighino alla promozione di certe azioni sul territorio e per la gente, tutta la gente, sempre. Quindi chi si scandalizza del fatto che noi abbiamo sempre fatto un vero lavoro di salvaguardia e di creazione e che i politici abbiano finanziato il nostro lavoro si occupi al massimo di fare meglio, e non di farci i conti in tasca, anche perché così si farebbe il bene di tutti e non solo la bieca moralizzazione completamente priva del benché minimo fondamento. Noi alla fiera di Sant’Orso abbiamo dato tanto, e la gente ha sempre recepito il nostro messaggio partecipando e sentendosi partecipe di qualcosa di vero. Se questo deve cessare perché la contingenza economica non lo consente va bene, mentre se ciò dev’essere accantonato per favorire altre scelte, spesso ridicole, che nulla portano al cuore della gente, allora mi sembra normale che ci si faccia sentire. Altre conclusioni sono solo pistolettate al vento, Etétrad, accuse a Lo Presti, l’improvvisa capacità del sottoscritto e di mio fratello perché abbiamo suonato con De Gregori ecc… Spero che nessuno caschi nella rovinosa dinamica dell’invidia e che ognuno continui a fare ciò che ritiene buono per la nostra regione, onestamente. A tutti buona domenica che comunque, mi spiace, non siete riusciti a turbare né al sottoscritto, né alla Maman business-woman né al Papà promoter. Bien faire et laisser dire. Venso

  9. Alberto Visconti Says:

    No, la critica ha senso quando poggia su ragioni – per l’appunto – critiche. Tu le vedi in questo attacco anonimo che pubblichi? A me sembra che si parli a vanvera: si sfrutta la facile leva dei soldi pubblici “oh che scandalo, hanno dato dei soldi pubblici a qualcuno che non è amico mio”. È sbagliato sovvenzionare la cultura? È di questo che stiamo discutendo? Sfido chiunque a sostenere che i Trouveur non abbiano sempre realizzato produzioni di prima qualità che hanno puntualmente incontrato il favore di pubblico e critica. La verità è che non basta mimare l’atteggiamento del censore per trasformarsi in un implacabile inviato di Report e la critica di questo André non poggia su nulla di concreto al di là di un’evidente antipatia. Che si entri nel merito se si vuole parlare, che si citino cifre e risultati artistici, e numeri veri. Altrimenti si fa meglio a tacere.

  10. Alberto Visconti Says:

    Inoltre è demagogico anche l’argomento “pensate agli altri che perdono il lavoro per la crisi”. Forse costoro non protestano? O forse che noi musicisti non lavoriamo? Non paghiamo le tasse anche noi? Forse i nostri figli mangiano meno di quelli degli altri?

  11. patuasia Says:

    Signor Visconti, abbiamo capito che lei è amico dei Trouveur, ma la critica nasce da una lettera pubblicata sulla Stampa e non da un concerto. Non conosco i Trouveur né ho intenzione di conoscerli, i miei gusti musicali sono altri, ma ho trovato poco dignitosa la loro lamentela (una protesta abbraccia e coinvolge temi collettivi, mentre i Trouveur hanno denunciato un fatto personale: il loro concerto sfumato) ed è su questa che si è basata la lettera che ho pubblicato non sulla qualità musicale del gruppo in questione. Quanti musicisti meravigliosi ci sono in giro che non hanno mai avuto niente dal pubblico? Che si sbattono per trovare un locale che li ospiti anche a costi ridicoli? Sono tantissimi e lei lo sa. Dunque per chi è stato fortunato e ha lavorato per anni e anni grazie ai finanziamenti pubblici che possono anche essere meritati, non è vergognoso lamentarsi poi in quel modo? Io trovo di sì. Che avrebbero fatto meglio a stare zitti, ringraziare per il felice passato e darsi da fare per il futuro che è incerto per tutti. Tenendo sempre ben presente che nessuno è insostituibile.

  12. patuasia Says:

    Signor Boniface, mi scusi ma lei è troppo suscettibile. E’ giovane e posso capire certi turbamenti, ma se il successo, e glielo auguro di cuore, la porterà lontano lontano da qui dovrà accusare nuovi colpi, perché altrove la critica esiste e sa essere spietata anche verso chi è migliore di voi. E la critica non è un’accusa, ma un punto di vista più o meno qualificato da rispettare. Ad ogni modo, il malessere che avete, come Trouveur, causato in alcune sensibilità locali è nato da una lamentela pubblicata sulla Stampa e non da un concerto. Qualcuno si è chiesto se era dignitoso lamentarsi dopo tutto quello che avete avuto dalla collettività e che non era affatto un atto dovuto, nonostante la vostra bravura. Si tratta di semplice buon gusto, anche nei confronti di tanti vostri colleghi sconosciuti e bravissimi che non hanno incontrato un Viérin sulla loro strada. Eh già… non sempre basta la bravura. Per questo io, al posto vostro, sceglierei un atteggiamento meno aggressivo, altrimenti il cuore della gente, dove siete di casa, rischierà di spezzarsi.

  13. Vincent Boniface Says:

    non accetto consigli sulla modalità di rapportarmi col cuore della gente perchè se permette mi occupo di relazionarmi con le persone da un certo tempo e non di certo su un blog sterile e provocatore come questo, in ogni caso la nostra lettera su La Stampa non intende affermare che sia necessario promuovere a tutti i costi noi e le nostre attività ma piuttosto denuncia l’interruzione di una manifestazione di pregio, con una storia lunga 20 anni, con un seguito e un successo ineccepibili, mentre accanto si spendono cifre esorbitanti per proposte artistiche ridicole e imbarazzanti. Di fatto non hanno sospeso il concerto organizzato dai Trouveur per darlo in mano a qualcun altro, cosa che naturalmente avrebbe potuto essere legittima, ma hanno solo tagliato una cosa bella, alla quale abbiamo lavorato da tanto, e parlarne è dignitoso; accusarci in questo modo, definirci “ingozzati di soldi pubblici” non è criticare ma piuttosto blaterare, ma si sa, internet serve a far sfogare e blaterare. La realtà è che continueremo a fare le nostre cose, ad incazzarci se non ce le faranno fare, perchè 30 anni di impegno e di passione neanche lontanamente si possono paragonare a 5 minuti di invidia.

  14. patuasia Says:

    Suscetibile e privo di qualsiasi traccia di humour, nonché un tantino presuntuoso. Sarà anche bravo, signor Boniface, nel realzionarsi con la gente che le somiglia, ma avverto difficoltà comportamentali verso l’alterità. Un netto fastidio nei confronti di chi la pensa diversamente, di chi osa criticare qualche vostra scelta. Il mio blog sarà anche sterile e provocatore come dice lei, ma in questo momento la sta ospitando.

  15. Uno di fuori Says:

    ho scoperto per caso i Boniface e poi L’Orage, sono di Milano e ho visto tanti concerti nella mia vita soprattutto delle realtà musicali meno famose. Suono e credo di avere una decente sensibilità musicale.
    Assicuro tutti che valgono, hanno uno spessore musicale e i soldi che la Valle d’Aosta ha speso per le loro feste, etetrad etc. non sono affatto stati spesi invano.
    Ma siamo in periodo di Rivoluzione, e la gente non riconosce più il valore delle cose conquistate con la pazienza e il lavoro. Tutti i ruoli acquisiti vengono visti come posizioni comode avute per amicizia ovvero mafia (in senso lato). A Milano il gran lavoro dei teatri è spartirsi quei pochi soldi che arrivano d Fondazione Cariplo e poche altre. Darsi da fare è obbligatorio, anche perchè proventi alla cultura non arrivano da altro. La gente a Milano spende 150 euro per vedere gli U2 allo stadio perchè Fa Figo, poi nel locale dove c’è uno spettacolo di tutto rispetto si scoccia a dover tirar fuori 10 euro, quelli vanno alla birra o al calice di vino buono, non alla musica.
    La Musica la vogliono gratuita oggi, la realtà è questa.
    Domanda a chi critica, ci sono realtà musicali valide dimenticate in valle?
    Fammelo sapere, che gli organizzo qualche serata a Milano.

  16. Ebbasta Says:

    Ma è De André dall’oltretomba che muove la prima critica? E’ invidioso perchè De Gregori ha suonato con i Trouveur 🙂

  17. pierre Says:

    un pò di ragione però Boniface ce l’ha, la lettera è proprio offensiva senza nessun valore aggiunto

  18. ... Says:

    Da quello che ho capito la critica non è alla musica in sè ma al lamentarsi del “concertone” non organizzato da mamma regione alla fiera….domanda ignorante: perchè non l’avete fatto voi senza chiedere l’intervento di mamma regione? Se non ve l’hanno fatto fare per problemi di “appartenenza” è un altro paio di maniche…..e se così è Mamma Regione è RIDICOLA SEMPRE DI PIU’!!!!

  19. Lorenzo Visconti Says:

    Scusate l’intromissione. Forse inopportuna, ma è per parlare di una mia passione: il fatto che il cervello umano, è composto da diverse parti. Per semplicità le parti più profonde, il cosidetto cervello “antico” si occupa delle funzioni primordiali che a volte stonano con l’evoluzione culturale in cui invece viviamo e di questo bisognerebbe tenerne sempre conto per non comportarci in maniera irrazionale di fronte alla realtà che ci circonda. Proprio perché in un contesto primitivo sono parti strettamente correlate al mantenimento delle funzioni vitali andare a attivare quelle reti neuronali è molto facile. Queste sono le aree che generano la paura, l’invidia, l’angoscia…tutte emozioni dal punto di vista del sistema nervoso strettamente connesse.
    La politica, il modo di far critica televiso, nei blog ecc…tende a favorire molto l’attivazione delle aree “primitive” del cervello in situazioni non consone. Spaventare, angosciare, litigare, criticare a vanvera…
    Più si usano questi meccanismi più si rinforzano, è come imparare un nuovo movimento, dopo un po’ che lo si fa tutta la rete neurale deputata al controllo di quel movimento si attiva più facilmente e diventa molto facile eseguire il movimento in questione. Così per la paura, l’angoscia, il disprezzo e l’invidia.
    L’impulso elettrico generato che va ad attivare le aree primitive parte direttamente dallo stimolo reputato pericoloso di tipo visivo, olfattivo, irrazionale, nocicettivo, ecc…e non passa neppure per un momento dalla corteccia, la parte “razionale” del cervello. Ne consegue un comportamento atavico, primitivo,irrazionale appunto. E’ per questo motivo che generalmente i nostri politici assomigliano a dei primati.
    Così avviene sempre più di frequente in tutti noi, anche in chi scrive la critica immotivata verso i Trouveur, che la paura, l’angoscia che proverebbe trovandosi davanti ad una tigre che lo vuole sbranare, purtroppo viene vissuta nel leggere e ribattere alla citata lettera, scritta invece con parti più moderne del cervello umano, la corteccia, che permette di generare una semplice constatazione razionale: ma se siamo in “crisi”, perché vengono buttati parecchi soldi (anche tanti di più di quelli che oltretutto chiederei io per far qualcosa che è sempre piaciuto, piace e piacerà) per fare qualcosa che non piace a nessuno?
    questione sollevata in maniera assolutamente motivata da gente competente in materia che non parlava degli sprechi nella sanità pubblica, ma di un argomento che conosce molto bene…ma tant’è…anche in questo caso ha prevalso “la paura” , di chi talmente spaventato e ridotto a sfruttare al massimo solo la parte “antica” di cervello (che in maniera così viva pare venga usata solo da alcune specie di coccodrilli australiani e infatti non sanno scrivere) non ha più neppure la tranquillità di firmare.

    Lorenzo Visconti

  20. gloria84 Says:

    Un po’ di ragione Boniface ce l’ha e molta ragione ce l’ha André.

  21. Coccodrillo Says:

    Chi tocca i Trouveur muore! E’ la parte antica del cervello che lo dice. Non osate proferir male parola sul gruppo bakkano perché andrete diritti all’inferno. E’ un gruppo che parla al cuore della gente, ma guai se uno della gente va fuori dalle righe! L’impulso elettrico che mi è stato generato leggendo lo sproloquio simil scientifico e in pessimo italiano di un certo Visconti2, nasce davvero dalla paura. E poi si lamentano dell’anonimato, se mi firmassi credo che sarebbero capaci di azzopparmi!

  22. Un altro di fuori Says:

    E’ colpa della Minetti !!
    sono invidiosi che voi cerchiate di vivere di quello perchè siete bravi (un po lo sono anche io), vorrebbero vedervi lavorare alle miniere di cogne e solo la sera sporchi e stanchi suonare nelle osterie, così sareste più simpatici. E’ l’apoteosi della negazione della meritocrazia, non solo si mettono incapaci in posti di responsabilità, facendo il verso al comunismo stesso (Stalin: quando una operaia siederà nella stanza dei bottoni, solo allora…), si ha anche il bisogno di mettere in dubbio chi è capace

    @Coccodrillo, non è un tabù, è semplicemente un argomento forzato

  23. Vincent Boniface Says:

    mordiamo ma non azzoppiamo

  24. Jean Says:

    Trovo assolutamente assurda e priva di una riflessione intelligente la lettera del Signor André. Anzi è un pensiero un po’ tribale. Mi spiego. Se avesse letto con attenzione la missiva scritta dai Trouveur si accorgerebbe che non si lamentano dell’esclusione dalla serata conclusiva della Fiera, ma denunciano una situazione, dal mio punto di vista ben più grave, che si stà generando nella nostra regione: l’azzeramento di quasi tutte le manifestazioni culturali. Etétrad e Celtica molto probabilmente non si faranno.
    Capisco, l’indignazione degli operai, dei forestali e della gente che è rimasta senza lavoro, ma non è attaccando degli artisti o degli operatori culturali che incontrano un lavoro.
    In tempo di crisi uno Stato, ( nel nostro caso la regione ) che non finanzia la cultura è destinato a smarrirsi, a perdere la sua identità e la sua storia, a inaridirsi, guastando una delle sue ricchezze più preziose.
    Mi dispiace, ma se giustificassero il concetto in base al quale serve solo ciò che si mangia saremo invasi da una gigantesca depressione, dalla sensazione di vivere un presente dal respiro cortissimo.
    Son sicuro, che nel caso esistessero dei santi in paradiso, di sicuro sarebbero finanziati da San Pietro per cantare le lodi di Dio.
    Sarei curioso di sapere se il Signor Mancini, accertando la presenza di antenati tunisini anche nella famiglia Boniface avrebbe mosso le stesse critiche. 😉

  25. michelchamen Says:

    Tranquillo che c’è tantissima gente che apprezzq ciò che fate e la musica che cercate di trasmettere con così tanta passione.Bien faire et laisser dire Venso…… Poudzo

  26. Sara Dematteis e Rossana Olzer Says:

    Buonasera a tutti… In questa domenica sono capitate alla nostra lettura i commenti suscitati dalla lettera del Sig. Andre’…è sconfortante sapere che alcuni impiegano il proprio tempo in critiche che non aggiungono alcun elemento costruttivo alla riflessione… Non vi è dubbio alcuno che la musica dei Trouveur, e più recentemente degli Orage, rappresenti un’eccellenza nel panorama musicale valdostano di ieri e di oggi…Per quanto riguarda poi il mecenatismo vogliamo ricordare i finanziamenti pubblici a pioggia sulle più diverse manifestazioni finora rappresentate in Valle d’Aosta… Dalla Festa di San Giorgio e Giacomo alle varie sagre paesane… Fino ad arrivare ai progetti di ricerca sulle orme del lupo e la mappatura dei suoi spostamenti nelle nostre valli…È indubbio che per ogni impiego di denaro pubblico ciascuno di noi potrebbe potrebbe trovare un’iniziativa senz’altro più meritevole… Gettare fango su degli artisti di valore che si rammaricano di non poter chiudere una manifestazione a cui hanno sempre partecipato con grande favore di pubblico ci sembra inappropriato e fuori luogo. Sara Dematteis e Rossana Olzer.

  27. lucia Says:

    io non mi occupo assolutamente di politica e sinceramente non m’importa se queste persone si siano o meno ingozzati come dite, ognuno decide che farne della propria vita… e loro secondo me hanno avuto la fortuna e la capacità di poter fare della loro passione una professione, che invidia!!!! loro mediocri? a me personalmente piacciono e devo dire che mi è spiaciuto davvero tanto che non abbiano chiuso la fiera di st.orso, ho addirittura dato per scontata la loro presenza tanto che ho portato per la prima volta anche la mia bimba per poterli vedere,e fare di questo un rituale annuale, abbiamo girato e non trovandoli siamo rientrati a casa con un vuoto nel cuore. Secondo me la fiera ha perso una parte della tradizione

  28. raz-les-bolles Says:

    @jean, gli Orage, ovvero i Boniface più Alberto Visconti + altri sono certamente capaci e nessuno nega che facciano della buona musica e della ricerca. ma non sono mica i soli sia in VdA sia in Piemonte, a partire dal vicino Canavese a fare sia l’una sia l’altra, che diamine!! E poi se Etétrad aveva un valore culturale innegabile, beh, dire che Celtica è un evento culturale è davvero troppo… Sarà un raduno di ragazzi che vogliono stare insieme, bere, fumare (tanto), e sentire un po’ di musica, ma cosa ci sia di culturale non lo so proprio. ci sono alcuni acchiappacitrulli che hanno “venduto” questa festassa come elemento della tradizione, ma la più antica tradizione che mi ricordi legata a qs manifestazione è la vecchia “festa dei Salassi”, una mega sbronza collettiva….

  29. sanglier Says:

    Da quando vi hanno dato in mano il mitra digitale, vi è venuto il grilletto facile e le fucilazioni sono diventate di massa… meno male che non vi è stato concesso di trasportare le stesse valutazioni preconcette nel mondo reale… I giudizi si danno con conoscenza di causa e magari anche di persona…
    Contenti voi di sparare a zero su un gruppo di ragazzi eccezionali e tra l’altro di sinistra (fin’ora…)… Ma lo avete capito che il nemico è altro?
    P.s. Grazie agli Orage per aver portato tanta gioia al mio matrimonio….

  30. sanglier Says:

    per la cronaca sono gli stessi che, mentre il palazzo ingozzava il napoletano in piazza, si esibivano in allegria a 100 metri di distanza per chi voleva davvero divertirsi…
    Mah proprio delle avide sanguissughe…

  31. Lorenzo Visconti Says:

    @coccodrillo, scusami non volevo turbarti. Era così per far due parole e dire la mia. Anche se a mio parere sei tu che hai problemi con i periodi lunghi. Ora scrivo poco e con frasi corte, così non ti devi sforzare e puoi capire anche tu. Volevo solo riflettere sul fatto che anche quando una azione e’ palesemente basata sul buon senso c’è sempre qualcuno che la storpia, la carica di negatività, ecc…poi ho letto il tuo post…e ho capito che non c’è speranza. bye bye, Un certo Visconti 2


  32. Anch’io trovo inutilmente cattiva l’uscita di Andrè e soprattutto fuori bersaglio. I Trouveur Valdotèn, gli Orage, la famiglia Boniface, insieme a moltissimi altri rappresentano una ricchezza culturale e artistica preziosa,anche al di là del successo di pubblico. Il punto è rendersi conto di quello che è successo in questi 4 anni e mezzo di amministrazione della cultura in Valle e, successivamente, negli ultimi 6 mesi. Con fondi ingenti e una relativa libertà di movimento Vierin ha gestito la cultura seminando di contributi un po’ tutti, senza un piano di promozione culturale condiviso, ma con un intento politico molto chiaro: legittimare e sostenere una ideologia culturale a discapito di altre. Forse Andrè non si è accorto delle differenze tra EteTrade e il Festival dei popoli minoritari? Poi con l’uscita di Vierin il budget della cultura è stato assorbito da Rollandin che ora lo usa, e lo userà, per ben altre operazioni. Da una gestione dei fondi per la cultura discutibile e a pioggia siamo passati 0% per tutti e 100% per finanziare fazioni piccole e grandi dall’evidente sapore preelettorale che Rolli sta mettendo in piedi. Basta guardare ogni Venerdì le delibere di giunta e chi prende contributi e con quali soldi. Altro che crisi. A me pare questo il problema. Poi voglio dire che preferisco 10, 100 EteTrade piuttosto che certe sagre inutili e fuori contesto ma questo andrebbe fatto avendo una idea della cultura che si fà carico delle differenze, delle tradizioni e delle innovazioni e le fà vivere come un’insieme e non come soggetti in conflitto, coinvolgendo tutti gli artisti e gli intellettuali valdostani (e non) per costruire un progetto culturale vero (che non ha niente a che fare con quello di Ruini ma con il suo contrario). La cultura è vita, l’identità è buona solo se cresce e si evolve…, la Valle ha bisogno di cambiare. Il resto sono gelosie e stupidaggini inutili o operazioni politiche con fini diversi dalla cultura di un segno o di un altro.

  33. elisa Says:

    io trovo davvero che patuasia faccia un ottimo lavoro di report sulla tanta (scusate il termine) merda che c’è in valle… ma trovo anche che molto spesso non sappia cosa scrivere e per questo si butti in crtiiche inutili… ne è un esempio la rubrica signora madamin… che gettava critiche sul modo di vestire della gente comune per la strada… poi volevo sapere negli anni passati lei non ha mai usufruito di soldi o spazi pubblici per le sue mostre?

  34. bruno courthoud Says:

    E se, lasciata da parte ogni altra considerazione, la pur sempre “strana” eliminazione del concerto finale dei Trouveurs, visto il contesto sociopolitico in cui viviamo, non fosse altro, come sembra adombrare saggiamente Protasoni, che il primo episodio dell’imminente lotta civile e tribale tra Rollandin e Viérin, a cui ci toccherà assistere per mesi, fatta di vendette e colpi bassi, ossia di quella che viene definita “solidarietà montanara”?

  35. tagueule Says:

    I politici, la politica e spesso anche i cittadini non comprendono il meccanismo che vuole la cultura (e i Trouveur sono cultura valdostana), in Europa, necessariamente sostenuta da interventi pubblici. Come, quando, perché e chi sostenere sono problematiche da affrontare e discutere tra pubblico e privato, organizzatori e amministratori. Giusto sabato a Firenze Salvatore Nastasi, Direttore Generale del MIBAC, ha incontrato gli operatori teatrali nazionali per un confronto sul tema. Io penso che il sostegno pubblico ai Touveur (che non conosco nella quantità e nemmeno nella sua esistenza) sia un falso problema. Almeno come qui esposto e trattato.Qual è la percentuale del contributo rispetto al bilancio di competenza? Quant’è la redditività dell’investimento pubblico a fondo perduto? Non proseguo oltre, ma certe invettive abbassano il livello del confronto. Quel livello culturale che se spinto verso il basso può essere utile a qualche manipolatore.

  36. patuasia Says:

    Per chiarezza comunico che ho cancellato un commento di un signore a firma Progressiste, perché unicamente offensivo e inutile alla discussione. Vi pregherei di rimanere in tema e di non sollevare questioni che hanno a che fare con il privato del prossimo. Grazie.

  37. Buonsenso Says:

    L’unico Visconti che ha un senso culturale e storico è Luchino.

  38. patuasia Says:

    Signora Elisa, ci sono rubriche tenute da giornaliste affermate e specializzate nel settore moda che fanno ciò che ha fatto e purtroppo ha smesso di fare Mmadamin. Se ricordo bene, la critica era sugli abiti e non sulle persone che li indossavano, bensì sulla risultante dei primi più i secondi. Uno è liberissimo di vestirsi come meglio crede, ma se ai miei o altrui occhi risulta ridicolo o ributtante questo mi sembra che si possa dire o qualcuno lo vieta? Mmadamin non ha mai preso la sua mira dentro alle abitazioni private (e ha sempre protetto l’identità del soggetto analizzato), ma su suolo pubblico. Allora se una donna o un ragazzo si conciano in modo aberrante devono anche correre il rischio che qualcuno noti l’aberrazione. Lei voleva anche sapere se io ho usufruito di finanziamenti pubblici? Certo, ma non ho mai scritto una lettera di protesta quando i miei incarichi si sono volatilizzati a causa delle mie vignette e dei miei articoli scritti sull’allora Cittadino valdostano. Era un rischio che conoscevo e l’ho corso e me ne sono assunta la completa responsabilità. Anche se vivere in un paese che ti mette al bando per le tue idee politiche non è un bel vivere. Ma questo lo dico qui, a casa mia.

  39. elisa Says:

    immagino che invidi i tempi in cui queste aberrazioni eran vietate… si immagini che una signora in carne non ha il diritto di mettersi dei leggins (che magari erano le uniche cose pulite che aveva in casa) perché una madamin sente di dovere e il diritto di criticare le sue scelte stilistiche… se urta la sua sensibilità ok, ma a noi di quel che pensa lei ce ne frega fino ad un certo punto… dopo un limite rischia di cadere nel noioso… ripeto lei fa un ottimo lavoro di report e secondo me dovrebbe limitarsi a quello… magari significherà leggere qualche post in meno ma almeno non saremo invasi da questo ipercriticismo… e di grazia perchè la signora madamin non fa più il suo dovere civico e ci insegna a vestirci? da una persona come lei con grande spirito artistico mi sarei aspettata più clemenza verso le aberrazioni… un uomo che ci veste da donna lo criticherebbe in quanto aberrante più o meno di una donna grassa con i leggins?

  40. patuasia Says:

    Signora Elisa, è da due anni che Mmadamin non scrive più per me, mi chiedo perché ha tirato fuori questa storia? Gettare un po’ di discredito su di me che fa sempre fine e non impegna? Grazie per i suggerimenti, ma questo è il mio blog e ospito chi mi fa piacere. Mmadamin insegna buon gusto a Milano e ha molte, moltissime educande. Evidentemente lei è scevra dalla dittatura dell’estetica perchè chi ne è vittima (in questo periodo storico avere buon gusto è una dannazione) non può essere clemente verso le aberrazioni. Ho visto trans splendidi ed elegantissimi, direi che sono molto più attenti loro di tante, tantissime donne che della loro femminilità han fatto un massacro. Ma lei mi ha condotto fuori post, chiedo scusa agli utenti.

  41. elisa Says:

    si mi scusi dispiace anche a me… per essere andata fuori tema… ma che in realtà così fuori non è… come torno a ripeterle non getto per niente discredito su di lei rigraziandola per il servizio di report… vorrei invitarla solo a limitare la sua vena critica perché alla lunga stanca… nel politico c’è già molto materiale… il mio è un invito, un consiglio… dopo vent’anni, forse anche io avrei reagito con un pò d’indignazione per il concerto saltato… soprattutto se si pensa che si spendon soldi per il capodanno con gigi d’alessio…


  42. Forse qualcuno dovrebbe ricordare che i Boniface, Visconti e una trentina di altri artisti si sono esposti per Si al referendum sul piro con una appello pubblico… Davvero, sapendo come funzionano le cose in regione, non ci vedete un nesso di causa-effetto con la cancellazione del concerto dei Trouveur e altri episodi del genere che, mi dicono, gli stanno capitando? Forse dovremmo prendere le loro parti anzichè sparare insulti… e parlare di questo. O no?

  43. coccodrillo Says:

    Boniface dimmi tu cosa vuol dire quello che hai scritto e se è scritto in buon italiano! Il mio breve commento è ineccepibile, tranne una vocale che mi è sfuggita. Chi ha problema con i periodi lunghi sei tu. Leggiti e suona che forse ti viene meglio.
    “Così avviene sempre più di frequente in tutti noi, anche in chi scrive la critica immotivata verso i Trouveur, che la paura, l’angoscia che proverebbe trovandosi davanti ad una tigre che lo vuole sbranare, purtroppo viene vissuta nel leggere e ribattere alla citata lettera, scritta invece con parti più moderne del cervello umano, la corteccia, che permette di generare una semplice constatazione razionale: ma se siamo in “crisi”, perché vengono buttati parecchi soldi (anche tanti di più di quelli che oltretutto chiederei io per far qualcosa che è sempre piaciuto, piace e piacerà) per fare qualcosa che non piace a nessuno?

  44. Nikolaj Says:

    è si mi dispiace dirlo ma la signora nuvolari mi ha tolto un bel sasso dalla scarpa…………….finalmente ci siamo accorti che questi quattro menestrelli di strada vivono sulle nostre croste da anni ormai……………Carissimi trouveurs è finita la pacchia……………..eh mo so cazzi vostri e vi tocca andare a lavorare anche a voi due pischelli che passate le serate a gozzovigliare con i vostri amici alla faccia di chi dalla regione non ha mai preso altro che calci nel culo!!

  45. pierre Says:

    certo che spesso molti si sfogano un pò troppo su questo blog sparando a destra ed a manca tanto per sparare, un plauso a Fabio Protasoni che approccia sempre le questioni in modo positivo

  46. Lorenzo Visconti Says:

    @coccodrillo, forse sei un po’ confuso e la cosa mi tranquillizza perché capisco le tue difficoltà: io sono Lorenzo Visconti e non suono. Boniface suona e non sproloquia sui cervelli.
    Però sempre a riguardo del mio scritto vedrai che se rileggi lentamente, facendo dei respiri lunghi ogni tanto, ce la puoi fare a capirlo. ciau.

  47. Mostribù Says:

    Concordo con Pierre sulla lucidità dell’analisi di Protasoni e sul livore che traspare da molti post…

  48. coccodrillo Says:

    Troppi Visconti in giro e l’unico che vale e varrà sempre è il grande Luchino! 🙂 No, mio caro quello scritto è illeggibile, tu sarai anche abituato agli sproloqui considerati i numerosi Visconti che ti circondano, c’è da restar confusi davvero! Ma non puoi pretendere che tutti si lascino abbindolare dai tortuosi giri di parole di un tuo parente? Omonimo? Bye bye alla cara, in termini economici,
    Valle d’Aosta terra unica e per fortuna!

  49. Nikolaj Says:

    é finita la pacchia cari Boniface………..a meno che il buon dio non dia una poltrona a qualche vostro “amico”,tipo………………….quello di jovençan come si chiama………..??tocca ad andare a lavorare!!

  50. Daniele Says:

    Buonasera sono Daniele da Mantova ed ero con la mia famiglia, per la prima volta, all’ultimo Sant’Orso.
    E’ stata un’esperienza magnifica, piena di tradizioni e bellezze ma povera di suoni, peccato davvero!
    Visto da fuori e avendo un figlio che suona musica tradizionale vorrei ricordarvi che sono rimasti pochissimi i luoghi in cui si ascolta e si balla questa musica che è cresciuta in simbiosi con la nostra cultura.
    Fate in modo che tutto ciò non vada perso!
    Grazie

  51. Nikolaj Says:

    Ma basta con sta storia della cultura…………………o meglio se i trouveur vogliono mandare avanti il discorso (affascinante discorso)della musica tradizionale che lo facciano……….ma che dimostrino di essere in grado di sopravvivere senza l’aiuto di fondi pubblici……….anche io sono un patito di musica…..ma nessuna amministrazione pubblica mi ha mai scucito una lira e ho sempre dovuto fare con le mie forze………….i soldi pubblici non vanno sprecati per simili panzanate in momenti come questi!!

  52. tagueule Says:

    Caro Nikolaj stai dicendo una cazzata. La cultura non è una storia. Sarà così per te che probabilmente non ne hai. Dici che sei un patito di musica. E da quando in qua la passione è un interesse pubblico? E perché qualche amministrazione dovrebbe darti qualcosa? Meno male, direi, che non c’è un amministratore così cretino da finanziare una passione personale! Però penso che nel dire “patito di musica” volevi far intendere che cerchi di farla, la musica. Di viverci, di musica. Beh allora dovresti dire che cosa fai e parlare con la tua arte, con il tuo talento. E se nessuna amministrazione ha mai scucito, forse si deve dedurre che hai provato a chiederli, i soldi dell’amministrazione. E’ sempre così: gli pseudo artisti di fronte al soldo pubblico diventano invidiosi e qualunquisti.

  53. Nikolaj Says:

    io non vivo di musica caro il mio azzeccagarbugli io vivo di altro, di una attività che da quando è nata è sempre stata finanziata dal suo essere produttiva,da una attività che subisce una pressione fiscale assurda e che paga regolarmente i tributi……….per questo mi girano gli zebedei a sentire certe cose…………con i miei soldi come con quelli di tutti gli altri contribuenti non si possono fare i propri comodi .e il fatto che la vicinanza a certe famiglie capostipiti del sistema clientelistico che regna anche qui in valle…………perciò da onesto contribuente dico che mi girano le palle se si regalano i soldi ai trouveurs chiaro???che se li guadagnino anche loro come tutti gli altri senza il beneficio delle amicizie influenti.

  54. Nikolaj Says:

    scusate ho interrotto la frase dove mi riferivo alla vicinanza di alcuni ad alcune famiglie politicamnete molto influenti.volevo dire che questa vicinanza farebbe comodo a molti prima che ai trouveurs…questo per dire che chi ha bisogno di aiuto oggi sono ben altri soggetti..altro che trouveurs

  55. tagueule Says:

    @Nikolaj
    Continui a essere qualunquista e quindi secondo la TUA logica:
    1) C’è una pressione fiscale assurda? Vattene in un altro paese.
    2) Non ti va come la Regione spende i tuoi soldi? Vattene in un’altra regione.
    3) Non hai una tua famiglia che ti protegge? E’ un problema tuo: io ce l’ho.
    4) Paghi regolarmente i tributi: cavoli tuoi.
    Caprai certo che non si può convivere con questa logica (la TUA) e quindi è necessario un discorso più approfondito e serio sulla spesa pubblica, sulla cultura, sulla musica. Altrimenti sarai schiacciato dalla tua stessa logica.
    La prima domanda seria dovrebbe essere: i Trouveur valdotèn sono un valore o no? Sono un valore regionale, nazionale o internazionale? Sono un valore artistico? Sono un valore culturale? Sono un prodotto commerciale?


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