La ‘ndrangheta c’è!
Ecco il video sul servizio che ha come tema la mafia in Valle d’Aosta.
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31 gennaio 2013 a 18:46
Oramai la politica valdostana è coinvolta ed è complice. Complimenti per il video
31 gennaio 2013 a 18:59
Devo dire che sono contento quando vengono realizzate inchieste di qualità come questa. Le interviste alle persone giuste, una corretta ricostruzione degli avvenimenti ecc…
Detto questo, al termine dei 18 minuti del servizio sono rimasto shockato e molto amareggiato. Sapere che la ‘ndrangheta è arrivata fino a noi deve farci molto riflettere sia sulla gestione politica della Vallée negli ultimi anni e soprattutto sul grave ritardo con il quale si stanno prendendo gli opportuni provvedimenti.
Mi ricordo che tempo fa Patuasia segnalava tutta una serie di roghi a dir poco sospetti e che molte persone commentavano: “Ma cosa c’entrano le mafie!”… Spero queste persone abbiano cambiato idea. Patuasia aveva ragione. Purtroppo.
31 gennaio 2013 a 20:44
io invece mi chiedo come facevate a credere il contrario,avete presente le tre scimmiette ?…………….
31 gennaio 2013 a 21:32
Facevate a credere?
Giovanni Selis? Falcone? Borsellino? Si é impiccato? Nessuno indaga? Tutto nel dimenticatoio!!!! Un magistrato rientra nella regione in cui ha subito un attentato, si impicca con il pigiama e la maglia indossata sopra!!!!!!!!!!! Ma i valdostani sono al corrente di queste storie o si continua sempre ad ignorare!!!! Ma si dai siamo il 30 e31 gennaio, domani il giorno della merla oggi si é conclusa la fiera tutto bene!!!! Tutto bene?????? Occhi aperti alle elezioni!!!! E diamoci una sveglia!!!!!!!
31 gennaio 2013 a 22:50
Posted tagged ‘Giovanni Selis’
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Delitto e castigo
9 aprile 2011E’ così poltrona dipendente che non se la fa mancare neppure in bagno!Interessante la rubrica della Stampa: Fatti e Misfatti della storia valdostana a cura di Enrico Martinet. Si ricordava ieri la faccenda “Ciel Bleu” di Pila che vide coinvolto un politico dalla poltrona incorporata (una specie di protesi) dal nome Bruno Milanesio, attualmente amministratore delegato per la riconversione della caserma Testafochi in Campus universitario. A quei tempi, tempi di abusi edilizi, si indagò su speculazioni e tangenti che implicarono diversi politici e impresari (la storia è sempre quella). Si disse innocente, ma innocente non fu. Interessi privati in atti d’ufficio l’atto di accusa. Si fece un paio di annetti in carcere. A quei tempi ero una giovanissima donna e mi ricordo di lui, perché nel Quartiere Cogne si borbottava che fosse il finanziatore dei matrimoni delle numerose figlie di un calabrese che abitava lì, pur non essendo un dipendente dell’azienda omonima. Lo vidi un giorno passare sotto al mio balcone con una sposa accanto: l’accompagnava in chiesa. Vestiva lei un abito che nel quartiere non si era mai visto: troppo bello e ricco per le tasche degli operai. Noi si guardava e si borbottava, non si poteva fare altro. Mi ricordo anche un altro personaggio menzionato nell’articolo: Giovanni Selis, che a quel tempo aveva firmato il fermo di Milanesio, perché la sua auto saltò in aria proprio di fronte a casa mia, in via Monte Vodice. Selis se la cavò per miracolo, ma preferì seguire il “consiglio” e andarsene dalla Valle d’Aosta. Di questo attentato non si è mai saputo nulla. Si sa che Selis si occupava di usura e di edilizia. Mi piacerebbe che un giorno la giustizia potesse finalmente vedere la luce in questo antro oscuro e poter leggere sulla Stampa una nuova rubrica con un altro titolo: Delitto e Castigo.
Io dal tuo post aggiungo
”hazzz!!!!!! ”
31 gennaio 2013 a 23:02
Sì, infatti fu proprio Selis a firmare il fermo per Milanesio, politico assai frequentatore di calabresi, allora come oggi. Chi l’avrebbe votato Giordano secondo voi?
31 gennaio 2013 a 23:57
Un giorno, anni fa (una trentina), un noto professionista valdostano, legato all’UV, sindaco allora di Aosta Allera Longo, Milanesio in apparente momentanea quiescenza, in un momento di sfogo, mi disse in ufficio: “Ma sai che per avere un incarico dal comune di Aosta non serve a niente andare dal Sindaco, devi andare direttamente da Bruno Milanesio?”. Pensate che i tempi siano cambiati di molto? In peggio, probabilmente. Ai tempi della Giunta Andrione-Milanesio Andrione coprì, in diverse occasioni, le malefatte di Milanesio, per “ragion politica” (sono i tempi di “Ciel Bleu”). Ora che la coppia Milanesio-Rollandin viaggia in coppia … . Mi sono sempre chiesto il motivo di tanta sicurezza nell’agire e non so darmi altra risposta se non che questi personaggi debbano avere una fiducia illimitata nella nostra magistratura (Ciel Bleu fu un piccolo incidente lungo il percorso).
10 febbraio 2013 a 23:33
Una cosa che trovo curiosa è il dire sempre “la mafia è arrivata fin qui”.. Ormai lo sappiamo tutti che la mafia è una piaga che dilaga più o meno in silenzio ovunque.. Non sarebbe dunque più opportuno osservare come alcuni individui vadano incontro alla mafia?! 😉