L’antibiotico


L’hanno chiamata antipolitica. Eppure è proprio grazie all'”antipolitica” del Movimento cinque stelle che cominciano ad arrivare i primi piccoli risultati per un risanamento più ampio del fare pubblico. Quando mai prima di queste elezioni ci si chiedeva se un candidato era pulito o no? Neppure oggi, a dire il vero, si candida con la dovuta attenzione, ma il problema si è posto e le liste, anche grazie alla seppur debole normativa di Monti, sono un po’ più pulite di prima (UDC E PdL esclusi). Il nuovo partito UVP ha inserito nel suo Statuto un codice etico nel quale si rifiutano i conflitti di interesse (Caveri consigliere regionale e responsabile dei programmi RAI non si trova in questo stato?), i candidati che hanno problemi con la giustizia o che hanno già subito delle condanne e pone come limite due mandati, esattamente come vanno predicando da tempo i grillini. L’onda lunga della tanto disprezzata antipolitica e che in realtà è critica feroce dell’attuale sistema oligarchico dei partiti, comincia a depositare sul terreno fertile humus. Non illudiamoci però, il sistema ha anticorpi robusti e tende a confermarsi. Vuoi con le numerose deroghe che, per mantenere il posto a vecchie cariatidi, hanno svilito il valore delle primarie; vuoi dalle contraddizioni  di cui sopra e dalle tante parole al vento. Per questo non dobbiamo mollare con la sorveglianza, per questo i cinque stelle sono necessari.

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6 commenti su “L’antibiotico”

  1. bruno courthoud Says:

    Non sono solo necessari, sono indispensabili! Non bisogna accontentarsi di questi deboli primi segnali, è ancora tutto da fare! Siamo ancora lontanissimi da una normale gestione politica del paese. In due parole, in questo momento sono gli unici, in Italia, che fanno Politica e che non si lasciano fagocitare dalla “politica” da cortile, che vuole invece facocitare tutto e tutti. Ci vorrebbe ovviamente una legge che disciplini, senza deroghe e senza eccezioni, la “discesa” in politica, la possibilità o meno di avere incarichi pubblici, la loro durata, ma anche l’immediata destituzione di chi non è degno di mantenere l’incarico pubblico. La Politica non è un obbligo, non è la ricerca di Potere, è un servizio. Purtroppo non ci ha pensato a suo tempo la Costituzione. Avanti così, ma sul serio.

  2. Tueno de la Bouteucca Says:

    Grazie 5 stelle, però Grillo dovrebbe darsi una regolata ed essere meno estremista (lo dico per lui, se no perde voti…)

  3. notte Says:

    oramai è un o’ di tempo che sono ossesionato da una cosa che durante gli studi leggevo sul codice civile,”con la diligenza del buon padre di famiglia”.ecco la cosa che dovrebbero avere i nostri amministratori e che secondo me non sarebbe così difficile da applicare a partire dai piccoli comuni fino allo stato.quelli che ci hanno governato fin ad adesso si vede che sono tutti figli di buona donna,sante le mamme,perchè si vede che i padri non li hanno conosciuti e quindi non sanno cosa voglia dire “con la diligenza del buon padre di famiglia”,altrimenti non si comporterebbero in questo modo e noi non saremmo ridotti così.

  4. Pat Says:

    Il limite dei due mandati dovrebbe essere scritto in una legge, accompagnato da qualche regola che eviti il riciclarsi dei politici in partecipate ed enti vari.

    Questa semplice regola aiuterà a governare meglio (ci sarà meno incentivo a cercare clientele),

    Che ne dite se proviamo a mettere giù una proposta di legge di iniziativa popolare? Qui in Valle lo possiamo fare.

  5. bruno courthoud Says:

    E’ una buona idea.

  6. giancarlo borluzzi Says:

    Su La Gazzetta Matin Massimo Lattanzi annuncia la sua corsa per il quarto mandato a consigliere regionale.
    Dritto il signore: è un rollandiniano ma sverna nel PdL fantasma perchè nell’UV ci sarebbe il limite dei tre mandati….


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