Non sono italiani, ma…
Trovo interessante postare due commenti che il signor Mancini ha scritto su Facebook, perché aiutano a capire come del Parlamento italiano sia gli unionisti di casa madre sia i transfughi progressisti non interessa un tubo. Però la poltrona mantiene il suo imperituro fascino. E noi elettori italiani dobbiamo mandare in Parlamento dei rappresentanti che dello stesso se ne sbattono? E dov’è la loro coerenza? Che rinuncino alla rappresentanza se non si sentono italiani!
Intervento dell’ on. Caveri, deputato al Parlamento italiano, il 19 dicembre 1993, al congresso dell’Union:
“ L’Europa dei popoli deve prendere in considerazione i valdostani, vogliamo un parlamentare europeo eletto in un collegio uninominale per la Vda… il pays d’Aoste, oggi regione autonoma, è un popolo senza Stato, sopratutto se l’Italia non sceglierà il federalismo. Parlare di Nazione valdostana (maiuscolo nel testo, ndr) non deve spaventare nessuno. Oggi una repubblica della VDA ha un senso se è inserita in un Italia federale, in un Eu federale. E’ chiaro che se l’Italia e l’Eu non seguiranno il cammino federale, ci saranno dei problemi. La Vda è viva e bisogna gridare forte che c’è una questione valdostana. Come nel 1945.”
Intervista di Guido Grimod, segretario dell’Union valdotaine, alla Stampa di Torino del lunedì 2 settembre 1991.
Titolo: “Si voti per l’indipendenza, l’Italia unita non esiste”.
“Quest’ Italia non esiste, è stata costruita con la forza e in modo artificiale.
Non appena ci sarà il riconoscimento di Slovenia e Croazia, dovrà affrontare anche le nostre richieste di indipendenza e quelle di veneti, piemontesi friulani, tutte le etnie. Aspettiamo il momento per dichiarare l’indipendenza dei popoli, quindi anche la nostra, l’autodeterminazione è la cosa più ovvia. Ci vuole una nuova Yalta, bisogna ridisegnare i confini degli Stati, sono tutti fasulli.”
Tag: Guido Grimod, Indipendenza, Luciano Caveri, Nazione valdostana, Parlamento italiano, Valle d'Aosta
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25 gennaio 2013 a 12:29
Ghì Grimò lascia il tempo che trova. Ridisegnare i confini… ma cosa facciamo, come Italiani o Friulani ci riprendiamo l’Istria e la Dalmazia? Già che ci siamo facciamo (Italiani) anche un pensiero a riprenderci Zacinto/Zante, visto che ci è nato il patriota Foscolo!
25 gennaio 2013 a 16:01
Questi patrioti du Pays d’Aoste sono teneri, innoqui e… furbetti.
Niente a che vedere con i pericolosi rivoluzionari micro-nazionalisti che immagina il signor Mancini…
Parliamo di cose serie: non ci sono Pietro Micca in giro!
25 gennaio 2013 a 16:35
farneticazioni di policastri, ed anche in cattiva fede!
25 gennaio 2013 a 18:01
Allora, erano gli anni 90, nasceva la Lega Lombarda, la Liga Veneta, la Lega Nord. Gianfranco Miglio veniva eletto in Parlamento (sicuramente ci parlò pure con Big Luciano). Insomma per farla brevissima: autonomismo, federalismo, indipendentismo, separatismo erano parole chiave che tiravano voti. Purtroppo. Come sempre. Ci sono le mode anche in politica e il popolo le segue a pecora. Moda: solo moda che tira voti. Non c’era nient’altro in quelle parole. Parole vuote dentro teste vuote.
26 gennaio 2013 a 00:06
Pino Pera:
le parole vuote vanno comunque smascherate.
Le teste vuote, riempite di scemenze esaltate, possono diventare pericolose.
Le sparate da cialtrone di Bossi non erano pericolose nella pratica
( i fucili padani…ecc) , ma hanno fatto danni irreparabili alla testa della gente.
Ci vorranno 20 anni per riparare i guasti mentali determinati da queste stronzate anti-italiane.
Anche in Valle, dove girano da troppo tempo.
In politica le parole sono pietre, vanno usate con cautela .
Se mi permette, lei è troppo indulgente. Come ha fatto la Sinistra con Bossi e le sue scemenze celtiche.
Visto i risultati?
26 gennaio 2013 a 01:18
ed io che pensavo che la mancanza di sale nella dieta dei valdostani non facesse nascere dei geni politici…………………………….