Il dibattito!


Ci sono due ragionamenti in atto ed entrambi hanno una loro validità. C’è quello del signor Protasoni, presidente del PD valdostano che, se riesco a ben riassumere, dice: ci saranno due schieramenti che potranno realmente competere per portare i loro candidati in Parlamento: quelli del centrosinistra e quelli del centrodestra, votare per tutti gli altri  significa bruciare il proprio voto. Un ragionamento che sta in piedi perché di fatto è così e lo sanno anche coloro che appartengono alle altre formazioni politiche che concorreranno. Ma così dicendo e facendo si limita di gran lunga la scelta e in fondo si mina alla base il concetto di partecipazione, concetto molto caro a Protasoni. E magari si rischia di maggiorare la quota di assenteismo già alta. Già, perché partecipare è un verbo che non appartiene a un particolare schieramento politico, bensì all’insieme tutto di una comunità. E il tutto è ampio e variegato. Così credo, infine, che abbia più ragione (ma il dibattito è aperto) il signor Ferrero, candidato alla Camera per il Movimento 5 stelle vdA, quando dice: “Il voto alle elezioni è una libera espressione di civiltà. Si vota per convinzione, con consapevolezza per coloro che meglio rappresentano le tue aspettative e garantiscono i principi in cui credi.” Quindi sono convinta che non esiste un voto inutile, tutti sono ugualmente validi perché espressione di una società complessa. Certo la competizione si fa così più aspra e il risultato finale più ambiguo, ma anche questa è la democrazia. Dite la vostra, grazie.

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18 commenti su “Il dibattito!”


  1. meglio dare il voto a chi se lo merita ,sapendo che non vincerà che darlo ai soliti idioti!!! almeno la mia coscenza sarà pulita!!!

  2. Piro Pera Says:

    Ferrero in astratto ha ragione. Ma dovrebbe anche sapere che così ragionando favorisce enormemente Rollandin e amici, quelli che bisognerebbe battere.

  3. Fabio Protasoni Says:

    Solo per specificare: anche ha me non piace la retorica del del “voto utile”. Tutti i voti hanno pari dignità e pari valore. Sostengo però che ogni scelta ha delle conseguenze e che anche questo, è un argomento che l’elettore ha il diritto/dovere di valutare. Ci sono partiti che si candidano esplicitamente per fare l’opposizione. Altri il cui scopo è fare l’ago della bilancia… Altri il cui scopo è dare risposte concrete e che agiscono e si alleano con altri partiti a questo scopo. L’elettore può giudicare se preferisce dare un voto di pura rappresentanza, in qualche caso rischiando anche di non eleggere nessuno, oppure mixare le ragioni della propria appartenga con la speranza di far emergere un governo piuttosto che un altro. In più è bene che tutti siano consapevoli del fatto che in vda, con il collegio uninominale secco, tutti i voti dati ai perdenti non rafforzano un partito nazionale. Si perdono e basta.

  4. Aldo Says:

    Non v’è dubbio che la Democrazia vuole che il voto debba andare “dove mi porta il cuore”, io però credo – ma non voglio convincere nessuno – che anche un minimo di calcolo (brutta parola!) non guasti, se l’obiettivo finale è nobile. Non vorrei che ci trovassimo quì il 25 febbraio a dire: sì, abbiamo perso, però se sommiamo i voti di A a B ed a C, a Rollandin gliel’abbiamo messo in quel posto!

  5. bruno courthoud Says:

    L’affermazione di Protasoni, mi dispiace, somiglia molto, nel frangente specifico, a propaganda terroristica. Tradotto dal politichese ultracorretto di Protasoni è come se dicesse: “Non votate Ferrero, perché, così facendo, rischiate di fare il gioco di Rollandin!”.

  6. tagueule Says:

    Scusate. Ma adesso l’elettore diventa responsabile della proliferazione dei partiti? Mi pare che in tutta Italia siano stati presentati più di duecento simboli (che vuol dire duecento partiti) compresi:
    Movimento Bunga Bunga
    Partito Pirata
    Movimentou Europeu Rinaschida Sarda
    Partito DNA Ilona Staller
    Pensionati, invalidi e giovani insieme
    Liberi da Equitalia
    Staminali d’Italia
    Forza Roma
    Adesso lasciamo perdere il nostro “casuccio” di collegio uninominale che ci obbliga a tapparci il naso e votare la merda, ma qualche responsabilità politica per non riuscire nemmeno ad avvicinarsi ad una sorta di bipolarismo se la vogliono prendere i partiti e i dirigenti o no? Volete il voto utile: alleatevi. La verità è che nessun partito e nessun politico italiano oggi è così credibile, sano, forte e capace da convogliare in un’unica proposta tutti quelli che si alzano la mattina e decidono di rappresentare quelli che scendono dal letto con il piede sinistro. Allora: prima siano all’altezza i partiti e i dirigenti e poi si chieda agli elettori il voto utile.

  7. giancarlo borluzzi Says:

    Il ragionamento di Protasoni è solo astrattamente condivisibile, in quanto subliminalmente confezionato per fare propaganda al duo di candidati per i quali il suo cuore pulsa.

    Ma, a ben guardare, sinistra-sinistra e sinistra-nulla in Valle coincidono.

    Col primo termine si intendono il candidato indiscutibilmente sinistro della Cgil e la candidatessa (oggi “essa” è trendy) assolutamente sinistra di un’Alpe da cui si eclissano verdi e vallevivi, ma avrà il conforto degli UV-rafforzati autodenominatisi UVP e certo elettori di Alpe in quanto credenti in un identico Corano.
    Alpe è sinistra sia in quanto rifiuta il concetto di nazione sia perchè parteggia per il gruppo e non per la singola persona (= un gruppo etilicamente dipinto dovrebbe stabilire d’imperio caratteristiche e percorsi dei singoli).

    Con sinistra-nulla (che con ostinazione degna di miglior causa Patuasia si ostina a chiamare centrodestra) si intende il pastrocchio costituito dalla sinistrissima UV, sostanziale fotocopia di Alpe + UVP, e dal nulla dei servitori per antonomasia SA/FA/PdL versione Lattanzi (il PdL nazionale è fortunatamente altra cosa) che si limitano a battere le mani al Leone come richiesto dal loro ruolo.

    Votare sinistra-sinistra o sinistra-nulla è dunque indifferente , oltrechè insano.

    Gli altri? A livello nazionale i grillini sono solo meno peggio della Lega, ma costì non leccano i talebani e sono votabili da chi vede la politica come contenitore solo per battaglie su rifiuti, opere edilizie et similia.

    Alla domanda di Patuasia rispondo: si vota per fede e non per calcolo (Protasoni, non impallinarmi!)

    Fai clic per accedere a 27–valle-d_x27_aosta.pdf

    Il link sovrastante merita un commento, che mi spiace fare perchè stimo Montezemolo, ma va fatto.

    Sulla Gazzetta di ieri il responsabile di IF si dichiara contrario alla presenza del suo neomovimento alle politiche in VdA, considerata, in assenza di eletti, una discesa nel mercato delle mucche in quanto esclusivo agire in vista delle regionali.
    Non mi pronuncio, dico invece che da vari giorni sul sito IF-Monti appare il nome di Cannatà candidato. Giudicate voi….
    Ma il peggio è dato dal fatto che costui, astrattamente appartenente al filone che dovrebbe cambiare la politica, era fino a ieri mattina nel direttivo della Stella Alpina e anche sulla Gazzetta inneggia al suo passato e auspica, di fatto, l’appollaiarsi di IF alla corte dell’UV per interposta Stella Alpina.
    Giudicate voi di nuovo …

  8. sanglier Says:

    In un sistema maggioritario uninominale purtroppo il concetto di voto utile esiste eccome. The winner take all. Dopodichè se per te uno vale l’altro (M5S) allora non ci si pensa…
    Se invece le due soluzioni (union+sa) (alpe+pd) non sono indifferenti, bisogna pensarci perchè una vittoria personale (ho votato proprio chi volevo) poi diventa una sconfitta politica (a roma ci va quello dei 2 che mi piaceva di meno)

  9. alexandre glarey Says:

    al voto utile si dovrebbe opporre il voto partecipato.
    i partiti del centro sinistra valdostano non sono riusciti – colpevolmente – a fare le primarie; che almeno si attivino per discutere, nella maniera più aperta possibile, i contenuti del loro programma.

    Per evitare malintesi, preciso che non mi sono convertito al grillismo – soprattutto dopo il colloquio avuto dal suo leader con Casa Clown – ma a Protasoni ricordo che anche l’opposizione è un obiettivo dignitoso e importante, in un sistema democratico. In un periodo storico caratterizzato da governissimi, in cui le differenze tra destra e sinistra si confondono nel nome della dittatura di banche e mercati finanziari, fare opposizione non è cosa da poco.

    A forza di votare il meno peggio, sappiamo come sia andata a finire.
    Qui ci vuole un’alternativa e non un’alternanza. I candidati dimostrino di essere in grado di incarnarla.

    Buone resistenze

  10. Gundulfo de Candia Says:

    Un consiglio che vale sempre: non andare a votare e sentirsi liberi e belli.
    Nella speranza che i contributi elettorali vengano un giorno erogati sulla base della percentuale assoluta degli “aventi diritto” e non sulla percentuale dei votanti (è il modello 8 per mille..). Bisogna affamare al bestia!!

  11. Frank Burgay Says:

    @taguele: i partiti ridicoli che hai nominato comunque non saranno votabili perché devono raccogliere le firme entro il 21 Gennaio e mi sembra un’eventualità molto remota che ce la facciano.

    Tornando all’argomento del post.
    Secondo me la verità sta nel mezzo, nel senso che ha ragione quello che dice Ferrero, ma deve essere contestualizzato.
    Siamo in un Paese in profonda crisi che ha assolutamente bisogno di una maggioranza solida per fare le riforme e governare in santa pace per 5 anni. Allo stato attuale delle cose il Centrosinistra non avrebbe la maggioranza al Senato, il che significa che il prossimo governo sarà inevitabilmente fragile (e non ce lo possiamo permettere). Quest’eventualità si manifesta se la coalizione di Bersani non si impone in Lombardia, Sicilia e Veneto (anche se queste ultime, da quello che so, sono meno importanti). Gli elettori di Lombardia, Sicilia e Veneto hanno quindi una responsabilità enorme e credo abbiano il dovere di pensare seriamente alle conseguenze che il loro voto potrebbe avere. Un voto sottratto al PD non giova a nessuno se non a Berlusconi. Vogliamo davvero rischiare di ridare in mano l’Italia (magari tra due anni in caso di caduta di governo) a chi l’ha portata sull’orlo del fallimento?
    Per concludere: il voto è espressione della libertà individuale. Giustissimo, ma a questo si deve aggiungere la consapevolezza che dalle proprie scelte possono scaturire scenari poco allettanti… e quindi, in queste circostanze, penso che ci si debba in un certo senso “sacrificare” e votare per la stabilità del Paese.

  12. giancarlo borluzzi Says:

    Quanto scrive Frank Burgay è… diciamo singolare.

    Premesso che non è il Veneto bensì la Campania la terza regione determinante per la maggioranza in Senato, va detto che Burgay è ancora più radicale degli esponenti del Pd che forse hanno
    chiesto alla lista Ingroia di fare desistenza nelle tre regioni (da me) indicate; richiesta mastodontica, se effettivamente c’è stata.

    Ma qui Burgay si spinge a chiedere che nelle tre regioni votino PD tutti i partiti, o partitini, non con Berlusconi o Monti.
    Richiesta legittima, ma che ci stanno a fare allora le elezioni?
    Strano tentativo di introdurre il doping nel momento elettorale….

  13. Frank Burgay Says:

    @giancarlo borluzzi: se avessimo avuto una legge elettorale diversa il discorso che ho fatto non l’avrei neanche pensato. Purtroppo con questa legge elettorale l’unico modo per garantire stabilità politica al Paese (o con il PD o con Monti o con il PdL) è non disperdere il proprio voto tra i mille partitini che ci sono. E questo penso sia inconfutabile.

    Se le regole del “gioco” fanno schifo non è certo colpa mia.

  14. GG Says:

    Che ci cale se governa una sigla o un’altra, un nome o un altro? io sono obbiettivamente disinteressato a destra/sinistra, ma anche ad autonomista/centralista. Voglio una buona amministrazione fatta da gente capace, disponibile, onesta e disinteressata. Voglio impegni precisi su temi che mi stanno a cuore. Chi per 5 anni si è disinteressato a questi temi non avrà il mio voto, chi sceglie prima le persone e/o le alleanze e poi compila programmi farlocchi non avrà il mio voto. Vi prego spiegatemi cosa ha fatto, in questi 5 anni, Nicco meglio di Fosson (o viceversa) ed io rivaluterò il “voto utile”.

  15. Fabio Protasoni Says:

    Signor GG quali sono i temi che le stanno a cuore?

  16. GG Says:

    Sig. Protasoni:
    Inquinamento, assistenza a donne, giovani e anziani, meritocrazia, promozione dell’imprenditoria, biodiversità, tutela dei beni storico-artistici.
    Sono di destra? di sinistra? gestiti meglio dallo Stato o dalle Regioni? Non è la risposta a queste domande che mi interessa: mi interessa sapere cosa si propone in questi ambiti. E cosa si è “mantenuto” rispetto a quanto precedentemente “promesso”.
    Grazie per l’interessamento, sig. Protasoni, e perdoni il mio essere scettico, ma le mie esperienze in politica mi hanno convinto che i programmi elettorali non valgono la carta su cui sono scritti…


  17. Lo scetticismo suo e di molti (e per certi versi anche mio) è giustificato. Le segnalo questo sito http://bachecapolitica.it che monitora le promesse e gli impegni dei partiti e dei politici nazionali. Soffre di eccesso di sintesi e di mancanza di spiegazioni ma è interessante. Penso che sui temi che pone avrà modo nei prossimi giorni di farsi una idea precisa e di testare credibilità, trasparenza e “solvibilità” delle promesse elettorali.

  18. GG Says:

    @Protasoni
    Visto il sito, curioso, ma non aggiornatissimo.
    Poco utile in chiave locale, sarebbe divertente (e forse utile) farne uno solo per la VdA.
    Penso anch’io che nei prossimi giorni avrò modo di informarmi e di confrontarmi, ma temo che, come per il sito “niccoperrin” delle elezioni 2006, informazioni e possibilità di confronto svaniranno il giorno dopo le elezioni.


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